[REVIEW PARTY] L'IDENTITÀ PERFETTA (S. ARENACCIO)

il
26 marzo 2021

Buongiorno lettori del blog! Oggi, sono lieta di partecipare al review party del nuovo romanzo di Sarah Arenaccio, “L’identità perfetta” edito da More Stories.
Un libro che narra del rapporto di due personaggi davvero imperdibili. Seguitemi per capirne meglio i dettagli.
 

L'IDENTITÀ PERFETTA
SARAH ARENACCIO
Data pubblicazione: 25.03.2021 Editore: More Stories Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Dario ha quasi sette anni quando si trasferisce in città con sua madre. Ha una passione sconfinata per la matematica ed è un bambino all'apparenza un po' strambo, ma non per la sua nuova amica Laura, che decide di trascinarlo per un braccio nel mondo e mostrargli come ci si sente a essere tanto diversi da lui. Crescono insieme, scontrandosi con la realtà della vita, senza mai riuscire a comprendere l'altro, ma soprattutto se stessi. Perché, se è facile imparare a contare, la vera difficoltà è arrivare a capire cos'è che conta davvero. Una rottura forse insanabile rischia di tenerli lontani a lungo, forse per sempre. Ma è davvero possibile cancellare chi è parte di noi?
Dario e Laura si conoscono per la prima volta a sei anni e da allora non si sono mai separati, almeno sentimentalmente. Dario è un’anima fragile ma speciale, un genio della matematica che socializza poco con gli altri, ma non disdegna di farlo con Laura. Lei al contrario è un peperino e di certo non è portata per la matematica; lui è un’anomalia ma anche il suo unico e solo amico. La loro è una storia di amicizia e amore che esula dal tempo, cresce e diventa indimenticabile.
La storia è narrata da un narratore esterno che li guarda da lontano durante tutta la loro crescita, fisica e mentale. Non sapremo mai chi è ma alla fine saperlo conta davvero poco perché è solo un mezzo.
Sono i protagonisti da soli a farsi portavoce di sé stessi. Dario e Laura sono adorabili e mai banali. Essi sono descritti magistralmente come elementi di teorie matematiche, tanto amate da Dario, in un percorso che li rappresenta al meglio, durante tutta la loro evoluzione: l’incontro iniziale con la teoria degli insiemi, l’adolescenza e il distacco con la resilienza, invece l’epilogo e la riconciliazione finale con l’identità perfetta, a suggellare e avvalorare il titolo.
Dario è speciale e Laura l’ha sempre saputo e capito prima degli altri. Il bambino/ragazzo/uomo è metodico, geniale, concreto, mai fuori dagli schemi.
La matematica era la sua certezza, il suo approdo sicuro e il suo sostegno. In nessun altro ambito della vita – per quanto aveva potuto sperimentare fino a quel momento – ad ogni problema corrispondeva almeno una soluzione: era questo che amava di più nella matematica, che ci fosse sempre una soluzione. A tutto.

Laura è il suo contrario. Socievole, divertente, altruista eppure, da quando si sono trovati, le differenze non  hanno mai pesato sul loro rapporto; anzi li hanno uniti ancora di più. Laura non lo ha trattato diversamente, per lei, è giusto così com’è.
I numeri non sono come le persone, per fortuna. Anche quando sono irrazionali, sono facilmente gestibili. Le persone invece sono imprevedibili e causano eventi ed emozioni altrettanto imprevedibili. Questo mi disturba, mi confonde. È una sensazione che non mi piace affatto.

I protagonisti sono diversi ma complementari, perfetti solo insieme. Ne hanno viste di cotte e di crude nella loro vita ma si sono aggrappati l’uno all’altro per superare ogni ostacolo.
Perché non era tutto semplice e lineare come la matematica?

Non sono mancate le sviste, gli impedimenti e le insidie che spesso li hanno separati e allontanati ma col cuore sono sempre rimasti vicini; di là da tutto non si sono mai dimenticati.
Non se n’era mai andata perché, molto semplicemente, era parte di lui. Nel loro insieme chiuso, lei era un punto interno di cui lui costituiva un intorno.

Il romanzo è un concentrato di emozioni che si dipanano nei protagonisti in modo così spontaneo e genuino che è impossibile, tra pregi e difetti di entrambi, non affezionarsi a loro. Nella lettura, appaiono così reali da essere quasi tangibili, ci sembra di averli davanti agli occhi e, inerme, osservarli agire.
Lo stile, semplice ma di effetto, è ben studiato e calibrato ha aiutato molto e ciò diventa un grande punto di forza, dopo i protagonisti, dell’intero libro.
La storia si svolge nel tempo, cresce insieme ai due ragazzi, attraversa il tempo con maestria senza lasciare nulla al caso o da parte. Segue un arco temporale in parte definito e l’ho amata perché è sempre chiara e brillante.
Se amate le trame dove sono i personaggi a creare la storia e non viceversa, questo romanzo è un vero gioiello in tal senso. I colpi di scena non mancano e rendono la storia dinamica e vitale senza esagerare troppo. Accadono eventi e s’insinuano personaggi che minano gli equilibri, ma sono, in un certo tal modo, quasi indispensabili pur non sembrandolo di primo acchito. Sono necessari alla crescita dei protagonisti, senza si perderebbe qualcosa.
Questo romanzo dell’Arenaccio, per pubblicazione ma non per stesura perché l’edizione della More è solo una nuova veste, mi ha conquistato. L’avevo letto nella versione self e me ne ero subito innamorata; la nuova stesura, che poco si discosta dalla vecchia, mi ha fatto amare i protagonisti forse ancora di più. La nuova cover non mi ha granché soddisfatto perché è allettante dal punto di vista estetico ma, a mio parere, poco attinente con la coppia descritta nel libro. Essendo io un’amante delle cover abbinate al testo, è l’unico neo che ho riscontrato.
Dario e Laura mi rimarranno nel cuore per sempre. In virtù di questo non posso che assegnare il voto massimo possibile, l’equazione di Dirac, destinata a quei libri che toccano l’anima.


 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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