NON PENSAVO FOSSE AMORE (B.C.CHERRY)

il
29 luglio 2019
Ciao Pieces! Se seguite il blog fin dai primi tempi (o quasi) probabilmente vi sarete imbattute nelle mie recensioni in merito alle pubblicazioni a firma Brittainy Cherry edite da Newton Compton, quindi siete già al corrente del mio amore per il suo stile. Se invece è la prima volta che mi sentite parlare di lei, ve lo dico. Io adoro quest’autrice.
Nelle scorse settimane comunque grazie a Newton è uscita l’attesissima edizione italiana di “Disgrace”, uno dei suoi più recenti standalone.
Con un po’ di ritardo rispetto al previsto ve ne parlo stamattina. Curiose di scoprire la mia opinione su “Non pensavo fosse amore”? Allora non vi resta che continuare a leggere il post!

NON PENSAVO FOSSE AMORE
BRITTAINY C. CHERRY
Data pubblicazione: 03/06/2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Disgrace Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary genere
Trama: Quando mio marito mi ha lasciato, ho desiderato ogni notte che tornasse. Dopo quindici anni insieme, non riuscivo a sopportare l’idea che se ne fosse andato tra le braccia di un’altra. Ero confusa, smarrita, e ho cominciato a dubitare di me stessa. Volevo soltanto riaverlo con me. Ma poi è arrivato Jackson Emery: la distrazione di cui avevo disperatamente bisogno. Un divertimento estivo. Eravamo perfetti, perché entrambi sapevamo che non saremmo durati, insieme. Jackson, con la sua cinica diffidenza verso le relazioni, e io che non osavo più sperare nell’amore. Tutto procedeva secondo i piani, fino alla notte in cui il mio cuore ha sussultato. Non mi sarei mai aspettata che avesse un’anima tanto tormentata. E da quell’istante l’ho visto sotto una luce diversa. Lentamente i miei pensieri hanno cominciato a concentrarsi su Jackson. L’uomo più diverso al mondo da quello che credevo di volere. Desideravo che Jackson fosse mio, anche se sapevo che non era fatto per amare.
Grace è una donna distrutta. Dopo quindici anni di matrimonio, Finn, il marito, l’ha lasciata per un’altra donna. Ha compiuto il peggiore dei tradimenti come scoprirà in seguito.
Ma anche l’amore a volte finisce e la colpa non è mai da una sola parte.
Perciò disperata per il divorzio ormai concretizzatosi, confusa e desiderosa di riconquistare l’uomo a cui aveva giurato il per sempre, Grace è tornata a Chester, la città della Georgia in cui lei e Finn sono cresciuti e in cui vivono ancora le famiglie.
Ma il suo arrivo è tutto, fuorché tranquillo. La sua vecchissima auto muore proprio in centro alla curiosa cittadina.
«Tu cosa fingi di essere?», chiesi.
«Arrabbiato».
«E cosa sei in realtà?»
«Perso», confessò. E sentii la sincerità di quella parola fino in fondo all’anima.
Jackson Emery è l’anima nera della tranquilla cittadina. Di giorno lavora come meccanico e di sera si dà da fare con le donne perbeniste della città, le stesse che di giorno lo evitano, lo ingiuriano e che di notte si sollazzano con lui per una parentesi di piacere proibito.
Il giovane Emery è l’anima nera del posto, dedito alle dipendenze, con un livello di menefreghismo per la gente che lo circonda pari a quello che quelle stesse persone riservano a lui.
Jackson e Grace sono due persone diverse, l’una è la nemesi dell’altro, ma nel profondo sono schiavi del rispettivo dolore, provato e in qualche modo anche causato.
Il loro incontro/scontro è l’incrocio di due anime diverse e compatibili, e l’amore che ne deriverà sarà forte e travolgente, ma saranno capaci di superare i pregiudizi, le chiacchiere e le malignità che la cattolicissima comunità di Chester riverserà loro addosso?
«I momenti in cui ti senti perso, debole e impaurito… sono quelli i momenti di svolta. Nascosto in quei momenti oscuri c’è la tua forza. Prendi quei momenti di debolezza e rendili forti. Rendili importanti, Jackson. Rendili significativi.»
Quando si prende in mano un romanzo di Brittainy Cherry si deve essere pronti a lasciare il mondo fuori per lasciarsi sommergere dallo tsunami di emozioni. Va da sé che anche l’orologio bisogna metterlo da parte per un po’, perché l’unico tempo vivibile resta quello delle pagine del libro.
Questo romanzo, per quanto più dimesso rispetto ai precedenti, è un nuovo giro sulle montagne russe.
Si tratta di una lettura lenta, soprattutto nei primi capitoli e legarsi ai protagonisti è un processo più lungo rispetto alle precedenti pubblicazioni, ma resta comunque una storia ricchissima di contenuti sia dal punto di vista romantico, sia da quello più vicino alla coscienza personale. Qui, più che in precedenza l’aspetto riflessivo occupa uno spazio maggiore. Sono brevi spunti, cenni, offerti al lettore che non può ignorarli ed è spinto a interrogarsi su di essi.
Perché amarsi – amarsi davvero – non vuol dire pensarla sempre allo stesso modo. Non significa essere sempre della stessa opinione su ogni argomento. Amarsi davvero significa comprendersi a vicenda. Avere rispetto dei sogni, delle speranze, dei desideri e delle paure dell’altro.
Brittainy C. Cherry sa scrivere con sapienza e il suo stile è un vero e proprio marchio di fabbrica che si caratterizza di un ottimo equilibrio di dialoghi e show don’t tell.
Tra queste pagine ha tracciato due protagonisti incredibilmente realistici con i propri difetti. Non un bad boy figo e tormentato, ma un uomo che nel male ha cercato la propria rivalsa verso chi gli ha arrecato dolore. Grace invece non è la classica donna bella e perfetta. Affatto. Lei è obiettivamente l’incarnazione dell’imperfezione. Figlia del pastore di Chester, ovviamente proveniente da una famiglia benestante e profondamente credente, lei non vive la fede in modo così forte. È chiaro che teme il giudizio della famiglia e della gente, così com’è chiaro fin dalle prime pagine che la riguardano che il fallimento del matrimonio con Finn è stato causato, volente o nolente e nonostante le gravi colpe di lui, anche da atteggiamenti sbagliati della stessa Grace.
«Jackson?», mormorai, avvicinandomi ancor di più a lui. Eravamo due pezzi di un puzzle diverso, eppure ci incastravamo alla perfezione.
«Sì?».
Trassi un profondo respiro e poi buttai fuori l’aria lentamente. «Mi piace come batte il tuo cuore».
È una fenice e come tale il suo percorso nel libro è una resurrezione dalle ceneri. La si vede andare in pezzi, ridursi in polvere e rinascere un passo alla volta, diventando tuttavia la versione migliore di sé.
Ed è nel dolore che lei e Jackson si incontrano, si trovano e scoprono.
Se ti innamori di nuovo, per favore innamorati di me.
L’autrice ci regala una storia a due voci e sfrutta esse per dar voce alla forza e alla debolezza umana dove il dolore plasma le persone, cambiandole drasticamente.
Ho trovato molto buona l’idea di Brittainy Cherry di utilizzare il pretesto del matrimonio finito per dar via al percorso di ricerca di sé che Grace deve affrontare.
«Cosa vedi quando lo guardi? Cosa vedi quando guardi Finn?»
«Vedo il mio passato. Vedo tutto ciò che ero e tutto ciò che non ero».
«E cosa vedi quando guardi me?».
«Un mondo di possibilità».
Tra Grace e Jackson il rapporto si “ammorbidisce” via via perché le prime battute che si scambiano sono velenose, astiose, cariche di pregiudizio, rabbia, risentimento verso il nome dell’altro.
Grace e Jackson sono principessa e pezzente, regina e suddito, angelo e demone.
A volte per trovare sé stessi bisogna deludere qualcuno.
Binomi che potrebbero essere tutti perfetti emblemi per la coppia protagonista, ma tra loro è chiaro che la penna della Cherry ha dato il proprio contributo, trasferendo le emozioni fortissime che si instaurano con sempre più prepotenza in questo particolare tipo di accoppiamento.
Come ho detto a inizio post, la storia è bellissima ma non mi ha conquistata tanto quanto le altre. Nulla a che vedere, ad esempio, con la bellezza prepotente e la forza narrativa che si respira leggendo di Maggie e Brooks di “Un posto accanto a te” o con Daniel Daniels e Ashlyn di “L’amore arriva sempre al momento sbagliato”.
A incidere negativamente sulla mia valutazione, portandomi ad abbassare un po’ il voto, certi personaggi secondari. Ne ho capito il senso, ovvero l’esaltazione negativa del pregiudizio e della cattiveria umana, ma probabilmente e soprattutto in certi personaggi, l’autrice ha un po’ esagerato, facendo eccedere la forzatura oltre il limite necessario.
È comunque una lettura che consiglio e raccomando a tutti, perché in questo tipo di libri che esulano dal romance pur restando tali, si leggono grandi insegnamenti di vita, utili tanto ai più giovani quanto ai più grandi.
Vi saluto con la dedica che l’autrice ha fatto ai suoi lettori a inizio libro, quattordici parole che sono la sintesi di tutto il bello di questa storia e l’importanza che essa assume per il lettore.
Per tutti coloro che sono stati abbandonati: possiate ricordare il battito del vostro cuore.

[Copia arc digitale ricevuta dall'editore]

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