[REVIEW PARTY] DOLCE COME IL FIELE (S. P. GREY)

il
12 luglio 2019
Buongiorno Pieces, in occasione dell’uscita del nuovo romanzo di Sara P. Grey, oggi partecipo al review party di “Dolce come il Fiele”, che sancisce l’inizio della sua collaborazione con la Dri Editore.
Lo stile di questa autrice non mi è nuovo e da amante di Muffin (miao!) e cupcake, non potevo non buttarmi su questa nuova dolce lettura.
Seguitemi dopo la trama per sapere cosa penso del suo nuovo libro di Sara P. Grey.

DOLCE COME IL FIELE
SARA P. GRAY
Data pubblicazione: 08/07/2019 Editore: Dri Editore Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: ESISTE LA RICETTA PERFETTA PER L’AMORE? PROVIAMOCI… INGREDIENTI: 1 chef pâtissier dal caratteraccio impossibile (a temperatura ambiente) 1 pasticcera adorabilmente testarda (NON agitare prima dell’uso) Zucchero e fiele q.b Peperoncino 1 pizzico PER STUZZICARE/DECORARE: Scarpe rosse 1 paio Divisa da chef, che metta in risalto i muscoli – a piacere Asciugamano 1, il più striminzito possibile PROCEDIMENTO: Gettare lo chef e la pasticcera sotto i riflettori del talent show culinario più gettonato della stagione, mescolare con abbondanti battutine e un pizzico di agrodolce e lasciar macerare nel disdegno reciproco fino a che non cominciano a far scintille. Ottenuta la miscela esplosiva, gustare con abbandono. E non ti preoccupare se sembra la ricetta per un disastro assicurato, alcune delle preparazioni più riuscite della storia sono il risultato di errori inaspettati...
Prima di affrontare la storia di Amalia e Lorenzo, mi soffermo subito a parlavi dello stile dell’autrice che anche stavolta non mi ha delusa.
La narrazione è in terza persona e mostra quindi le riflessioni e le emozioni sia dell’uno che dell’altro protagonista ma da fuori. La storia scorre senza troppi colpi di scena, ma è comunque ben strutturata, spingendo il lettore a voltare pagina per sapere cosa succederà.
Alcune delle ricette migliori di sempre sono il risultato di errori inaspettati
Lo stile di Sara mescola sentimenti, ironia, riflessione e qualche nota pungente che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti.
Un dettaglio di cui trovo ci siano pro e contro sono le descrizioni, sia quelle dei protagonisti che dei luoghi: la città natale della famiglia Visconti non viene menzionata, né tantomeno i particolari fisici dei protagonisti; se da un lato questo spinge il lettore a far galoppare la fantasia e a immaginarsi tutto, dall’altro forse spiazza un po’ non avere punti di riferimento.
Personalmente mi sono immaginata Amalia con il volto di Sara, come tendo sempre a fare quando “conosco” le autrici dei romanzi che leggo.
Nella prima parte del libro, ho percepito le emozioni combattute della protagonista e le ho fatte mie anche nel mood della lettura: il suo duro rapporto con il padre e la tristezza per la scomparsa della madre, l’essere costretta a collaborare con un uomo che seppur affascinante, ce la mette tutta per infastidirla; il rapporto conflittuale con i partecipanti e il pubblico del reality, nonché la nuova realtà in cui è costretta a interagire, mi hanno indotta a immaginare uno sfondo melanconico agli avvenimenti, una sorta di parentesi momentanea e un po’ cupa, anche se comunque coinvolgente grazie ai battibecchi tra Amalia e Lorenzo e alla loro elettricità, evidente fin da subito.
Dire che era bello sarebbe stato fargli un torto: un esemplare da urlo. Da urlo tipo cupcake triplo cioccolato con il cuore morbido ripieno di scioglievolezza, da orgasmo multiplo incontrollato, un vero banchetto per gli occhi. Quando se ne restava zitto.
Da metà in poi però, tutto prende colore e assume una piega decisamente più passionale e peperina. C’è più consapevolezza delle emozioni e più voglia di tirare fuori gli attributi. Qui ho scorto colori e sapori dolci e frizzanti.
Amalia dopo dieci anni torna nel suo paese natale, dove ha sede la storica e famosa pasticceria del padre il “Divino Visconti”, con cui lei però non ha nessun tipo di rapporto dalla morte della madre, e che con un sotterfugio riesce a farla partire dalla sua casa in Francia e a farla partecipare al reality che avrà luogo proprio nella pasticceria di famiglia e di cui il padre sarà uno dei giudici.
Tuo padre ha posto la tua partecipazione come condizione necessaria per ottenere accesso alla location, e la produzione ha accettato
Qui Amalia fa la conoscenza (sgradita) degli altri due uomini che affiancheranno il padre nella conduzione della gara, tra cui il bello ma odioso chef Lorenzo Ardanti che “aveva un lato affascinante, che usava per ingannare gli altri, e uno oscuro, che usava per darle sui nervi”.
Ma non finisce qui, perché oltre a dover condividere gli spazi delle riprese di giorno in giorno per ben tre mesi, i due saranno anche coinquilini e abiteranno entrambi nella vecchia casa della famiglia Visconti, condividendone ogni spazio.
Amalia, nonostante il padre le rinfacci i soldi spesi per la sua istruzione e non creda minimamente nelle sue capacità, sa bene quanto vale e sa che non le serve uno stupido reality per provarlo; anche per questo non le importa più di tanto di accontentare i giudici e pur andando contro le regole e presentando spesso e volentieri i suoi adorati cupcake (detestati dai giudici perché considerati merenda da asilo).
Spendendo il meno impegno possibile finisce ugualmente con l’essere una delle più talentuose partecipanti, arrivando anche a suscitare l’odio e il pregiudizio degli altri concorrenti e dal pubblico esterno, che vedono nella sua partecipazione una qualche congettura o una vincita sicura e facile.
Era un asso nella pasticceria tradizionale, ma si ostinava a sfidarlo con quelle sue insulse tortine... non prendeva seriamente il programma e quella cosa lui la viveva come un insulto.
Inevitabile è l’attrazione reciproca con il giurato Ardanti che, complici la convivenza forzata, le lezioni di cucina, gli asciugamani striminziti e tacchi rossi, sfocia ben presto in passione. Una passione che Amalia e Lorenzo esprimono ogni sera, una volta spente le telecamere ma che li spinge a fraintendimenti e soprattutto, ad affrontare le loro emozioni.
Aveva cominciato a stimarlo professionalmente, ma ciò che provava per l’altro lui, quello che incontrava al calar del sole, era pericolosamente vicino a qualcosa a cui si rifiutava di pensare. Che faceva rima con “calore”, “cuore” e “malore”.
Ovviamente nessuno della troupe deve sapere di loro, o accadrebbe il finimondo.
Altrettanto ovvio è che Lorenzo è un personaggio famoso e anche una innocua gitarella al lunapark natalizio, può diventare uno dei pettegolezzi più succulenti di dicembre, portando però la coppia a ragionare sul proprio rapporto, su quello che davvero vogliono e sull’imminente futuro, post reality show.
Non aspettatevi parole sdolcinate e dichiarazioni d’amore: Amalia e Lorenzo sono due teste dure, pratici e orgogliosi. Ma, forse, prima o poi uno dei due troverà il coraggio di cedere.
Ogni giorno malediceva il destino che gliela aveva fatta incontrare, poi, mentre affrettava il passo per tornare da lei, lo ringraziava per lo stesso motivo
Menzione d’onore al personaggio più divertente: a Misha, migliore amico di Amalia che è dispensatore gratuito di buonumore e risate; un personaggio secondario senza il quale il romanzo non sarebbe stato lo stesso e che aggiunge quel tocco in più alla trama.
Insomma, un romanzo sicuramente consigliato a chi adora storie d’amore un po’ travagliate ma romantiche, ricche di battibecchi e passione.
Ah… finale da occhi lucidi, siete avvisate!
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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