LONELINESS (A. LEVINE)

il
12 luglio 2019
Pieces carissime, è con il cuore colmo di gioia e mille emozioni che quest'oggi vi parlo di Loneliness, il nuovo romanzo di Andrew Levine, che dopo l'esperienza self dei primi anni ha iniziato una nuova fase della sua carriera con la casa editrice More Stories.
Andrew Levine, lo stesso autore che da fine 2016 mi ha scombussolato il cuore con la sua penna emozionante e di rara bellezza.
Una firma italiana ma dal sapore americano. Sarà lo pseudonimo, sarà per le ambientazioni, non so bene... ma tant'è: un continuo rinnovo di emozioni.
Poche settimane fa questo giovane autore ha pubblicato il suo attesissimo nuovo romanzo e non posso non essere, da lettrice, orgogliosa di lui. Finalmente, dopo qualche tempo senza nuove pubblicazioni, è tornato a fine maggio con un nuovo emozionante e riflessivo romanzo contemporaneo, un po’ second chance e tanto, tanto angst!

LONELINESS
ANDREW LEVINE
Data pubblicazione: 27/05/2019 Editore: More Stories Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary Romance
Trama: "Tutto succede per una ragione". "Doveva accadere". "È destino". Romeo Whitmore si ripete queste parole da sempre, come un mantra. E quando un giorno, a sedici anni, si invaghisce di una ragazza intravista in metro, pensa che il grande momento sia arrivato. Per ritrovarla fa stampare centinaia di volantini, dandole appuntamento alla fermata dove si sono visti. Proprio lì, ad aspettarlo, c’è il suo destino, ma non è la ragazza della metro. È Eryn, dolce e sensibile, incuriosita dai volantini sparsi in giro per la città. Romeo ed Eryn si innamorano, e negli anni costruiscono un rapporto forte e maturo. Ma non hanno ancora fatto i conti con gli alti e i bassi della vita. Come impareranno a loro spese, ci sono bassi che tolgono il respiro, che lasciano un vuoto impossibile da riempire, che fanno male al cuore. E spesso, in una coppia, ciò che può salvare una persona finisce per distruggere l’altra.
Romeo Whitmore è un vigile del fuoco afroamericano, figlio adottivo dei coniugi Whitmore di San Francisco. Romeo è un vero angelo, un eroe che è tale con e senza la divisa, come tutti coloro che rivestono il ruolo.
Nonostante la giovane età, la vita è stata profondamente inclemente con lui, tanto da spingerlo, nel tempo, cicatrice dopo cicatrice, a chiudere il proprio cuore e a gettarsi a capofitto in situazioni ad altissimo rischio, andando anche contro le direttive del caposquadra e alla propria incolumità.
Amarci da lontano è diventato il nostro passatempo preferito.
Eryn Myers è un importante avvocato di New York, città che è diventata la sua casa da cinque anni, da quando, cioè, è fuggita da San Francisco, sua città natale e luogo in cui è nato, cresciuto e si è evoluto, il suo travolgente rapporto con il giovane Whitmore.
Capii che lei era tutti i miei colori preferiti custoditi in uno sguardo. Lei era l’insieme dei miei profumi preferiti racchiusi in un respiro. E qualche settimana dopo capii che lei era tutti i miei sapori preferiti conservati in un bacio. Lei era decisa. Sapeva cosa voleva e a me bastò poco per capire che mi avrebbe tenuto sveglio per molte notti.
E a New York ci resta finché lo studio in cui lavora non le affida un incarico top secret per un cliente altrettanto riservato, proprio nella città californiana.
A quanto pare il destino e la vita non hanno finito con Eryn e Romeo, che a distanza di cinque anni, in cui silenzio e dolore sono stati totalizzanti e testimoni di un dolore senza fine, li rivuole vicini e li fa incontrare ancora.
In passato la loro vita era bellissima; difficile certo – soprattutto a causa del pregiudizio dei genitori della ragazza verso il colore della pelle di Romeo – ma bellissima e caratterizzata da tutto l’amore del mondo. Poi tutto ha cominciato ad andare in pezzi.
Un incendio che spezza una vita, un secondo evento inatteso, una decisione difficile da prendere sul proprio futuro e un sogno tanto grande quanto intimo per coronare un amore potente e grande più del mondo.
Basta un tuo sguardo per cambiarmi la giornata, come ne è bastato uno per cambiarmi la vita.
Tuttavia qualcosa continua a giocare a sfavore dell’allora giovanissima coppia e quello che avrebbe dovuto essere, nel dolore del periodo, un momento bellissimo, diventa per la loro relazione una condanna.
Ora che la vita ha incrociato i fili dei rispettivi percorsi, cosa succederà? Saranno capaci questi giovani innamorati a perdonare e perdonarsi senza continuare a distruggersi e nascondersi dietro atti estremi di coraggi e maschere labili?
«Accade quando il cuore riconosce il pezzo di cui è stato privato.[...] Non sono mai stata la ragazza che si distingue tra la folla eppure tu mi vedevi e mi riconoscevi ovunque, nonostante l’aspetto ordinario. Per un attimo ho pensato mi avessi riconosciuto nonostante la maschera, proprio come ho fatto io.»
Leggere i libri di Andrew Levine è come fare un giro sulle montagne russe: un sali-scendi continuo, a tratti lento, in altri più veloce, con virate improvvise, repentine, giri della morte da togliere il fiato e moti ondosi calmi e regolari. Lui ha questo modo di dar voce alle emozioni che toglie il respiro. Lo sai che succederà, ma non sei mai pronta del tutto, perché è come sul Katun (la montagna russa di Mirabilandia, avete presente?): il giro inizia piano e ti porta in alto. Stai lì in pausa, cuore a mille e gambe penzoloni, perché sai che è questione di micro attimi e poi il treno si sgancia in picchiata, il cuore salta in gola e l’adrenalina ti brucia insieme alla paura.
«Aspetto che tu ritorni dal momento in cui ho capito che te n’eri andata… Continuo ad aspettarti anche quando sei seduta davanti a me.»
Loneliness è un romanzo dalle mille argomentazioni espresse con uno stile fluido, genuino, accattivante, fatto anche di dolcezza, passione e romanticismo.
Il giovane autore ha saputo ancora una volta far entrare in contatto i propri personaggi e le loro profonde ed esplosive emozioni, con la persona che ne legge la storia.
Quella di Romeo ed Eryn è una storia difficile e il cui sviluppo sarebbe potuto divenire banale, ma grazie al talento e alla sensibilità del giovane scrittore, è resa in modo assolutamente vincente e indimenticabile, nonostante qualche pecca.
Lottiamo ogni giorno della nostra vita per arrivare a questo: una carriera, una stabilità economica, la consapevolezza di potercela cavare da sole. Nessuno però ci dice che ci saranno momenti in cui vorremo appoggiarci a qualcuno soltanto per riprendere fiato, per sentire una briciola di calore, momenti in cui vorremo qualcuno a guardarci e dirci: “So che hai tutto sotto controllo, ma lascia che ti aiuti.”
Mi riferisco al finale che, per certi versi, parrebbe quasi affrettato se ci si basa sul contenuto del resto del libro; tuttavia, per come la vedo io, è una conclusione sorprendente visti gli eventi da cui nasce, e allo stesso tempo lineare in base al “viaggio dell’eroe” per come l’ho percepito io e ai desideri inconsci di chi legge la storia.
Ogni cicatrice ha una sua storia, un marchio visibile che ci ricorda cos’abbiamo vissuto. [...] Ce ne sono altre, però, che resteranno per sempre, cicatrici che riconoscerei dovunque, ferite che continueranno a far male finché c’è ancora vita in noi. Io le chiamo cicatrici infinite.
Altro fattore che crea un po’ di disturbo ma non inficiano la lettura e il significato che trapela dalle pagine, è la presenza di qualche errore sulla lingua dal punto di vista ortografico, grammaticale e della punteggiatura.
Loneliness non è un romanzo da spiaggia o che si può leggere a cuor leggero: l’autore, tra gli altri temi tratta gli effetti della solitudine, parlando di quel dolore che credo sia i più dilaniante di tutti, poi parla anche di pregiudizio, razzismo, perdono e adozione. Tutti argomenti che a loro modo gravitano intorno alla solitudine, come causa ed effetto di essa. E lo fa con una storia incredibilmente bella, unica e vincente e convincente.
Una storia dolorosa, che tuttavia è in grado di far sognare.
La solitudine è sentire il silenzio, fuori e dentro, mentre chi ti sta intorno ride di gioia. [...] Qualcuno potrebbe dire che la solitudine è sentirsi soli tra la gente, ma io aggiungerei che è il non essere più in grado di condividere le emozioni degli altri. È guardare negli occhi qualcuno, riconoscere la felicità, ma non riuscire a sentirla. Ti svuota, ti sminuisce e ti fa credere che va bene così.
Una narrazione che snoda il proprio potenziale tra passato e  presente.
Leggere una pubblicazione di Andrew Levine equivale ad assicurarsi un posto in prima fila dinnanzi allo spettacolo delle emozioni, in un grande momento da dedicare alla lettura.
«Ho capito che tu non passerai mai, non c’è se, non c’è ma, non c’è rimedio né soluzione. Certe cose non le curi, non le dimentichi. Ti restano dentro, diventano parte di te, come un oggetto di cui potresti fare a meno, ma non hai il coraggio di lasciare andare. Ho capito che ci vorrà tempo anche solo per trovare il coraggio di tornare a guardarmi dentro e scoprire ciò che hai lasciato. Ho capito che tu non passerai mai mentre io, per te, sono già passato da tempo.»
L’autore è in grado di far gioire e soffrire, sperare e disperare, nascere e morire; sa parlare di bene e male, e lo sa fare con una delicatezza e una sapienza rara, ancor più se si pensa che si tratta della scrittura di un uomo. Un giovane uomo in grado di scrivere tanto bene da essere una vera rarità in un mondo molto femminile come quello della narrativa romantica.
Ecco, se mi chiedessero di paragonare lui a una penna femminile, avrei due nomi: Kandi Steiner e Brittainy C. Cherry.
Chapeau Andrew, chapeau davvero.
Noi siamo le scelte che facciamo. E in quel momento io ero la scelta che avevo fatto molto prima, quando avevo promesso a me stessa che, qualunque cosa fosse successa, mi sarei presa cura del suo cuore.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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