NEL SILENZIO DELLE NOSTRE PAROLE (S. SPARACO)

il
1 agosto 2019

Buongiorno lettori! Oggi torno a parlarvi nuovamente della pena di Simona Sparaco con il libro vincitore del premio DeaPlaneta, “Nel silenzio delle nostre parole”; un romanzo toccante e commovente che va letto con i fazzoletti a portata di mano!

NEL SILENZIO DELLE NOSTRE PAROLE
SIMONA SPARACO
Data pubblicazione: DATA Editore: DeA Planeta Libri Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea
Trama: Non c’è morte che non presupponga una rinascita. Imparare a decifrarla può dare un senso a tutto ciò che resta. Persino alla cenere. È quasi mezzanotte e una nebbia sottile avvolge la metropoli addormentata. In un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall’esterno, iniziano a divorare ciò che trovano. Due piani più in alto, Alice scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova e del quale non è ancora riuscita a parlare a sua madre, che abita lontano e vorrebbe sapere tutto di lei. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppi mesi ormai avrebbe qualcosa di cruciale da rivelare alla madre, ma sa che potrebbe spezzarle il cuore e non trova il coraggio. È un altro tipo di coraggio quello che invece manca a Polina, ex ballerina classica, incapace di accettare il proprio corpo dopo la maternità, tantomeno il pianto incessante del suo bambino nella stanza accanto. Giù in strada, nel negozio di fronte, Hulya sta pensando proprio a lei, come capita sempre più spesso, senza averglielo mai confessato, ma con una voglia matta di farlo. Per tutti loro non c’è più tempo: un mostro di fuoco sta per stravolgere ogni prospettiva, costringendoli a scelte estreme per colmare quei silenzi, o per dare loro un nuovo significato. Con una straordinaria sensibilità e una scrittura che diventa più intensa a ogni pagina, Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfiorano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distanze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall’amore più assoluto, quello che non conosce condizioni.
Berlino, 23 marzo. In un palazzo a più piani scoppia un incendio e le vite degli inquilini sono messe a dura prova: Naima, la più anziana, ha una grave disabilità motoria e un rapporto incrinato con suo figlio Bastien; Alice, studentessa italiana in Erasmus, si è trasferita nell’edificio per vivere col fidanzato Matthias; Polina, una giovane ex ballerina, ha da poco avuto un figlio – Janis – e non riesce ad accettare completamente il suo nuovo corpo e il ruolo di madre.
Hulya, giovane anche lei, è l’unica che non abita nell’edificio, ma lavora nel negozio di famiglia, situato di fronte al palazzo, cerca il coraggio di dichiarare al mondo la sua omosessualità e il suo amore per Polina.
La vita di queste quattro donne è raccontata e messa a confronto nelle ore prima, durante e dopo l’incendio, prima che questo stesso cambi le loro vite per sempre: qualcuna pagherà più delle altre, ma nessuna sarà dimenticata.
Il romanzo trae spunto da un terribile fatto di cronaca che ha colpito l’opinione pubblica (il terribile incendio scoppiato a Londra nel 2017, nella Grenfell Tower) ma non si pone con l’intento di colpevolizzare qualcuno o di riferire pedissequamente il fatto in sé. L’autrice ha puntato soprattutto sulle relazioni interpersonali tra genitori e figli, con tutta la complessità o incapacità comunicative derivanti; l’accettazione di sé stessi, la solitudine e la morte (intesa anche come superamento di un lutto).
Zia Amira mi ha insegnato che non c’è morte che non presupponga una rinascita. Imparare a decifrarla può dare un senso a tutto ciò che resta. Persino alla cenere.
È un romanzo in tre parti (combustione, evoluzione, spegnimento dell’incendio) dove, in ognuna di esse, le quattro donne esprimono ogni sfumatura della propria personalità.
È scritto in terza persona ma si scava a fondo nella vita delle donne, in maniera distinta e separata, per poi accomunarle nel corso dell’incendio.
Si analizzano le diverse vite delle donne al fine di conoscerne i segreti e, in tal modo, apprezzare o no le scelte da loro attuate nel momento del pericolo. Dunque, sembra quasi di vedere un film, in cui tutte le scene, seppur distinte e non conciliabili l’una con l’altra, hanno poi ragione di esserlo perché si svolgono per pura casualità, negli stessi istanti, nello stesso luogo.
Naima, Alice, Polina e Hulya non hanno nulla in comune – se non il palazzo – eppure si ritrovano inconsapevolmente unite nel pericolo in quel giorno, simile a tanti altri, ma per loro nefasto.
La fugacità della vita è sempre sotto nostri occhi ma, spesso, lo dimentichiamo; questo romanzo lo ricorda invece in maniera brillante, senza sotterfugi di sorta.
È un libro che mi ha sorpreso positivamente in un crescendo sempre maggiore. Lo stile non è mai pretenzioso e nella sua semplicità risultano pregno d’immagini mai banali e difficilmente fraintendibili. Ogni riga emoziona e non lascia scampo. Le lacrime sopraggiungono spontaneamente e, per me, sono state inevitabili. I temi trattati, numerosi e ben articolati nel testo senza essere mai fuori luogo, non si risparmiano producendo un’opera che ha molto da dire e poco da decifrare. Non manca il colpo di scena in realtà, forse, anche palese a un occhio attento ma che, a me, è rimasto escluso alla vista quasi fino all’ultimo, perché ben camuffato nel contesto. Sono più che convinta che la vittoria del premio sia più che meritato, la Sparaco si è confermata la bravissima scrittrice che è sempre stata, ma in questo romanzo ha dato davvero il suo meglio.
Ne consiglio vivamente la lettura perché il testo è potente, ma tra le righe c’è un mondo che merita di essere scoperto e tenuto al sicuro nel proprio cuore.

 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
1 commento on "NEL SILENZIO DELLE NOSTRE PAROLE (S. SPARACO)"
  1. Una recensione che invoglia alla lettura del libro! È da un po’ che bazzico su questo su questo sito, e non ho mai trovato il tempo per lasciare un commento; ne approfitto ora per complimentarmi con Dany.
    La tua scrittura è trasparente, scorrevole, comunicativa e renderebbe accattivanti anche gli scontrini della farmacia o i vecchi moduli dell’autocertificazione. Continua così!
    Un grande in bocca al lupo a tutto lo staff! Buon lavoro!;)

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