QUELLO CHE ANCORA NON SAI DI ME (V. BRAMATI)

il
19 ottobre 2020

Buongiorno a tutti amici lettori, vi parlo oggi di una lettura che mi ha sorpreso piacevolmente. Si tratta di “Quello che ancora non sai di me” di Virginia Bramati, autrice lombarda, piuttosto conosciuta ma che io non avevo mai letto, uscita lo scorso giugno per Giunti Editore.
Ve ne parlo tra un attimo, seguitemi continuando a lettere il post.
 

QUELLO CHE ANCORA NON SAI DI ME
VIRGINIA BRAMATI
Data pubblicazione: 24.06.2020 Editore: Giunti Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Caterina è cresciuta in Calabria, circondata dal calore di una grande famiglia, è diventata insegnante di Latino e Greco e sta per sposarsi con Francesco: ha davvero tutto per essere felice. Ma allora perché, al momento di aggiornare la sua posizione nelle graduatorie ministeriali, invece di Cosenza le sue dita indicano come destinazione Brescia? E come spiegare ai genitori e a Francesco questi 1000 chilometri che per un intero anno scolastico li separeranno? Luca è avvocato, ma la missione che si è scelto è un’altra. In una grande villa donata da un benefattore a Sirmione, sul lago di Garda, ha dato vita non a un redditizio bed and breakfast di lusso bensì a una casa-famiglia per adolescenti allontanati dalle famiglie: sono ragazzi cui la vita ha tolto quasi tutto, e Luca – insieme alla pirotecnica Piera Mandelli, assistente sociale del Tribunale – vuole aiutarli a trovare il loro posto nel mondo. E poi c’è Carla, che da dietro la vetrina del suo negozio osserva tutti senza giudicare, che con un tocco di colore restituisce il sorriso alle sue clienti, che appoggia il phon su una pila di libri e ama il suo mestiere proprio perché – come la lettura – le offre la possibilità di ascoltare ogni giorno nuove storie: Carla, la parrucchiera di Sirmione. Sarà proprio lei ad aiutare Caterina, Luca e i ragazzi della casa-famiglia a scoprire ciò che ancora non sanno di sé… Attingendo come sempre alla vita vera, con tutta la sua concretezza, ancora una volta Virginia Bramati ci regala un romanzo pieno di humour, di umanità e di speranza: perché il cammino di ciascuno è fitto di ombre e di inciampi, ma se guardiamo il mondo con occhi luminosi scopriamo che la felicità è molto più vicina di quanto pensassimo.
La scrittura è semplice, educata e curata nei minimi dettagli, nessuna sbavatura o volgarità fuori luogo; mi ha scaldato il cuore per la semplicità della storia che è entrata con molta delicatezza nell’animo umano e nel bisogno di trovare sé stessi e il proprio posto nel mondo.
Siamo a Sirmione, ridente località sul lago di Garda, dove Carla – parrucchiera di paese – amante dei libri, un po’ impicciona (ma mai fuori luogo), racconta al lettore la storia piuttosto incredibile di Caterina e Luca. Lei, giovane insegnante di lettere arrivata da Cosenza, promessa sposa al farmacista del suo paese, che arriva sul lago per insegnare italiano in una scuola alberghiera; Luca, noto professionista milanese che gestisce una casa famiglia per giovani disadattati.
Sì, credo che andarmene mi farà bene, sento il bisogno calarmi in una realtà dove io possa rimanere nella mia bolla di riservatezza.
Il pov è a tre voci e ci racconta le vicissitudini nel corso di un intero anno scolastico, fatto di scelte, impegni e novità.
La casa famiglia gestita da Luca e dai suoi collaboratori descrive in modo realistico i bisogni dei ragazzi con difficoltà, bisogno che si traduce in attività e aperture al territorio, mantenendo intatta l’identità di ognuno.
Luca e Caterina dovranno fare i conti con la loro crescente attrazione, vissuta nel massimo rispetto reciproco e nell’attenzione costante a non ferire nessuno.
A cena poi c’erano così tante cose di cui parlare! Soprattutto lui, il nostro ragazzo, aveva tanto da raccontare, sempre così pieno di idee, di iniziative, d’impegni.
L’autrice è per me stata una scoperta. La storia è narrata talmente bene e veritiera da essere disarmante. Ho apprezzato le figure secondarie, le amicizie autentiche, le attività corali di paese che, specialmente in bassa stagione, uniscono tutti, creando un senso di appartenenza anche in chi arriva da fuori.
Era bellissimo tornare a casa la sera e trovare attenzione, ascolto e amore. Bellissime le domeniche trascorse con lei e i ragazzi, che subito le si erano affezionati e di cui lei era diventata non solo il medico ma anche la confidente.
Una bella lettura made in Italy da non perdere.
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