L'UNICA DONNA PER ME (S. NEY)

il
20 ottobre 2020

 
Care amiche lettrici con questo secondo volume della serie “Jock Hard”, Sara Ney ci porta nel mondo del rugby, dove troviamo un protagonista maschile leggermente fuori dai canoni dei campioni sportivi del college a cui siamo abituate.
Una particolarità che mi ha colpito molto.


L'UNICA DONNA PER ME
SARA NEY
Data pubblicazione: 15.10.2020 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Jock Rule Serie: Serie Jock Hard (#2) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Kip Carmichael non è un ragazzo carino. È rude. Trasandato. Un gigante. Ha una chioma ribelle e una barba così folta che i compagni di squadra lo chiamano Sasquatch. La prima volta che Sasquatch nota Theodora “Teddy” Johnson a una festa al Jock Row, lei è da sola vicino al fusto della birra, abbandonata dalle sue amiche a caccia di atleti. Una settimana dopo l’altra, Sasquatch osserva la bella ma timida Teddy restare in ombra e passare inosservata. Alla fine, però, si fa strada tra la folla con le sue spalle larghe, e si offre di farle da “fata” madrina. Appena i loro occhi si incontrano, per lui è finita. Insegnarle le regole per conquistare un atleta è la parte facile. Non innamorarsi di lei è una partita già persa in partenza.
Kip Carmaichael è il pilone della squadra di rugby. Il suo fisico imponente, i capelli selvaggi e la lunga barba lo fanno assomigliare a un incrocio tra Bigfoot e un rude boscaiolo, tanto da essere soprannominato dagli amici “Sasquatch”.
Il suo aspetto trasandato è assolutamente voluto, è la sua maschera per restare anonimo e tenere lontano le arrampicatrici sociali; infatti la sua ricca famiglia e la sua bellezza lo hanno costretto a prendere provvedimenti.
Sono passati quasi due anni da quando mi sono rasato il mento, le guance e la mandibola, e non ho intenzione di rifarlo a breve.
Non la definirei una barba cespugliosa, ma l’idea è quella. Incolta. Ingestibile.
Mia madre la detesta. Mia sorella la detesta.
Le ragazze del campus la detestano.
La barba assolve perfettamente al suo compito.
I capelli e la barba funzionano perché non vengo abbordato di continuo, e nessuna ragazza cerca di farsi mettere incinta.
Theodora (Teddy) è una studentessa di ingegneria. la classica brava ragazza, timida, studiosa, gentile, ingenua e fiduciosa. Divide un minuscolo appartamento con la sua amica d’infanzia che è più un’arpia e un’approfittatrice che una vera figura con cui confidarsi.
Quando un venerdì sera Teddy si ritrova alla festa della “Rugby House”, al contrario delle sue amiche che si lanciano alla ricerca dell’atleta di turno, cerca di passare inosservata. Si posiziona strategicamente al centro della stanza accanto alla spillatrice della birra, ma nonostante il suo intento qualcuno la vede da lontano: Kip.
Il ragazzo è incuriosito dalla giovane: è diversa dalle altre, ha più l’aspetto di un’educanda che di una panterona.
Non esco con le ragazze. Non faccio sesso, non mi faccio coinvolgere da nessuna.
Ma.
La ragazza è carina in modo inconsapevole, e io mi sento costretto a osservarla mentre se ne sta lì, ad aspettare la birra.
Il venerdì successivo la situazione si ripete, solo che questa volta Teddy si ritrova sola in quanto le amiche si sono dileguate e per la sua strategica posizione vicino al fusto della birra si ritrova a fare da barista. Kip non resiste e si avvicina, decide che vuole aiutare la ragazza e sarà la sua “madrina pelosa”.
Kip però non aveva messo in conto che con Teddy da subito si crea un feeling: il suo istinto di protezione iniziale si trasforma in amicizia, attrazione e amore.
Mi sono divertita moltissimo con questi due protagonisti. L’autrice è riuscita a dar vita a due ragazzi completamente diversi ma complementari tra loro. Teddy rappresenta la tipica ragazza da romance, vergine e timida però riesce a essere anche spudorata e testarda soprattutto quando si lascia andare con Kip.
«Accidenti, sapevo che eri muscoloso, ma questi sono…». La voce è bassa, piena di meraviglia, il suono che le sale in gola è di sincero apprezzamento. «Assurdi»
È un protagonista davvero originale: la sua sfrontata sincerità, il suo carattere, tutto il mistero che è la sua vita, oltre al suo aspetto trasandato lo rendono diverso. È un solitario, non ha nessun amico stretto, la sua casa è un tempio, un rifugio che nessuno può vedere perché potrebbe capire chi è in realtà. La sua unica confidente è la sorella, protagonista con i suoi messaggi. È colei a cui si rivolge in qualsiasi momento e per ogni tipo di consiglio, dal più banale al più personale. Ho apprezzato l’originalità dell’autrice nel dare vita a un eroe romantico con le fattezze di un Bigfoot, la sua rudezza esteriore, in contrasto con la gentilezza e l’empatia che dimostra con Teddy.
«Ok. Puoi fidarti di me». Se c’è una cosa che capisco è il non voler rendere noto a tutti lo stato delle mie finanze – o la loro totale mancanza.
Rimane per qualche istante in silenzio, guardandomi attentamente negli occhi. Le folte sopracciglia stirate in un’espressione seria – come la bocca.
«Ok. Mi fido di te».
La mia bocca s’incurva piacevolmente in un sorriso. «Bene».
«Anche tu puoi fidarti di me, sai»
Lo stile della scrittura non è molto ricercato, anzi spesso piuttosto volgare, però pienamente in linea con il personaggio che l’autrice ha descritto. Il doppio punto di vista in prima persona e la precisa suddivisione dei capitoli permettono al lettore di essere sempre pienamente consapevole dell’ambientazione e tutto ciò rende la lettura scorrevole e divertente.
«Tieni le mani a posto, a meno che tu non voglia coccolarmi».
«Posso farlo. Vuoi essere il cucchiaio o il cucchiaino?»
«Cucchiaino, grazie». Il piccolo corpo aderisce al mio.
L’ironia tra i due ragazzi è sempre presente come la tensione sessuale che si crea fin dalle prime pagine, i loro incontri amorosi sono una serie di preliminari che rendono le pagine infuocate ma con una dolcezza di fondo. La piccola Teddy si lascerà andare piano piano esplorando Kip, il quale cederà alla sua ferrea volontà di stare lontano dalle donne.
«Voglio che resti». E non voglio che dormi nella stanza degli ospiti. Voglio che dormi con me. Sotto di me. Sopra di me. Accanto a me.
«Vuoi anche coccolarmi?».
Più che coccolarti.
Un romanzo senza molte aspettative, non troppo lungo che permette di passare qualche ora in allegria. Una volta iniziato ho davvero fatto fatica a lasciarlo, non tanto per la trama particolarmente coinvolgente ma per la sua ilarità, non sono riuscita a non amare Kip.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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