LOVE ME. PER SEMPRE (K. ENGEL)

il
1 luglio 2020
Buongiorno amici lettori, ho letto recentemente l’ultimo libro scritto da Kathinka Engel, edito in Italia da Sperling&Kupfer. Premetto che non conoscevo l’autrice e che ho scoperto essere il terzo e ultimo libro di una serie che ha visto come protagoniste tre coppie in una  cittadina californiana. Ogni libro è indipendente, quindi non è necessario leggerli in ordine di pubblicazione, anche se, forse, avrei capito meglio, alcune dinamiche che si sono create.

LOVE ME. PER SEMPRE
KATHINKA ENGEL
Data pubblicazione: 03/06/2020 Editore: Sperling & Kupfer Titolo Originale: Liebe mich. Für immer Serie: Serie Per Sempre(#3) Finale: Autoconclusivo Genere: new adult
Trama: Sempre pronta ad aiutare chiunque si trovi in difficoltà, Amy è completamente assorbita dal suo lavoro di assistente sociale e da Jeannie, la bambina che ha da poco in affido. Dopo una settimana particolarmente faticosa, una sera, in un bar, si imbatte in Sam, affascinante dottorando dell'università di Pearley, ma capisce all'istante che non è assolutamente la persona adatta con cui iniziare una relazione. Infatti lui, dopo essere stato rifiutato dal suo grande amore, passa da una storiella all'altra, senza mai rivedere nessuna delle sue conquiste. Eppure, gli basta una serata con Amy per non riuscire più a togliersela dalla testa. Tuttavia, sebbene in cuor suo desideri qualcuno che si prenda cura di lei, la ragazza fatica ad aprirsi con gli altri a causa di un trauma che l'ha segnata nel profondo e, soprattutto, ha paura a fidarsi di un uomo che non le sembra il più affidabile del mondo. Spetterà a Sam tentare l'impossibile per far innamorare Amy, dimostrandole non solo di essere capace di un sentimento vero, ma anche di poter diventare una figura di riferimento per la piccola Jeannie. Con quest'ultimo capitolo si conclude la trilogia bestseller di Kathinka Engel, nuovo nome del genere New Adult, che riesce a raccontare con delicatezza e dolcezza le dinamiche del cuore.
Il primo aggettivo che mi è venuto in mente al termine della lettura è stato: impegnato.
Mi spiego meglio, siamo in questa cittadina universitaria americana, Amy è una giovane assistente sociale rimasta orfana da piccola e che a causa della perdita dei genitori ha vissuto in diverse case famiglia, dove è stata vittima di abusi di diverso tipo.
Ora, poco più che ventenne, ha in affido una ragazzina e segue diverse situazioni problematiche simili alla sua.
Sam è un docente universitario, giovanissimo, che segue, delle lezioni per conseguire un dottorato in letteratura americana.
Tra Sam e Amy si crea fin da subito un rapporto molto strano: lei non vuole e non può essere toccata in alcun modo ma lui la desidera come nessun’altra.
I problemi di Amy si risolvono piuttosto in fretta e, devo dire in modo quasi miracoloso. Non c’è nessun aiuto competente, solo una sana attrazione verso Sam. Ne sono rimasta un po’ perplessa dal modo frettoloso con cui è stata liquidata la sua patologia.
Negli ultimi tempi ho trascurato i miei obblighi nei confronti del mondo, sono stata egoista, mi sono concentrata solo sulla mia vita. E non ne ho il diritto. Ho aperto il mio cuore a una brava persona e per poco non l’ho tracinata con me nell’abisso. Il mio è stato puro egoismo.
Lui è una sorta di eroe in università, bravissimo e competente come pochi, trascorre la sua vita facendo opere di bene, dedicandosi al volontariato, creando percorsi per la scuola e facendosi stimare da tutti. La sua unica pecca, prima di conoscere Amy, sono le relazioni con le donne, che consuma in modo meccanico e mai approfondito.
Vista l’età dei protagonisti mi sarei aspettata qualche colpo di testa o qualche momento un po’ più adeguato all’età, invece mi è sembrato di leggere la storia di due cinquantenni, con un certo bagaglio di vita alle spalle che si trovano come seconda chance.
È una trama davvero impegnata e pregna di valori positivi, ma non ha suscitato in me il batticuore, è stato piuttosto sterile, non banale, per carità, ma a tratti mi sembrava di leggere un racconto privo di emozioni.
Rimango a fissare le lettere e non riesco a non sorridere. Sono sicura che nessun altro ha ricevuto un invito così. Per un attimo mi concedo di gioire per questo gesto, ma è solo un istante, un breve momento in cui mi permetto di dimenticare le mie preoccupazioni.
Il libro nel complesso tecnico è scritto bene, pertanto credo che seppur non mi abbia entusiasmata la storia in sé, tre cuoricini siano meritati per l’idea di base e lo stile.
Ma come dice il gatto del Cheshire, qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta. Altrimenti non saresti venuta qui.
  [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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