DI MERCOLEDÌ (R. QUASI)

il
2 luglio 2020
Cari lettori, ci hanno sempre detto che avremmo dovuto addossare alla Disney la colpa di averci illuse per anni di poter trovare, un giorno, un uomo che avesse il romanticismo del principe Filippo, l’intraprendenza di Aladdin e il fascino di Eric. Niente di più sbagliato. Dimenticatevi di quei tre, che alla fine sono distratti, rimbambiti e immaturi come tanti altri là fuori. Gli uomini che potrete aspirare a conoscere solamente nei vostri sogni non li troverete di certo in una pellicola della Disney. Ma se provaste a sfogliare un romanzo di Rebecca Quasi…

DI MERCOLEDÌ
REBECCA QUASI
Data pubblicazione: 13/05/2020 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Prendere una sbandata con i fiocchi per la preside del liceo della propria figlia e avviare una comoda, ma segreta, non-relazione a sfondo sessuale, potrebbe rivelarsi un tantino impegnativo, soprattutto se, a causa di un divorzio fuoco e fiamme, non si conosce affatto questa figlia dalla vita sociale pari a zero e si vive in una città di provincia. Ecco ciò che accade a Michele Bastiamante, editore di successo, e a Nera Valdraghi, preside di un liceo. La disinvoltura di Michele si scontrerà con il perbenismo di Nera in uno scambio tra il serio e il faceto che ridisegnerà la vita di entrambi.
Dopo un periodo abbastanza lungo di assenza, torno sui vostri schermi in grande stile. Che in questo contesto equivale a dire che sto per recensire l’ultimo romanzo di un’autrice capace di regalarmi sempre grandi gioie. E la Quasi anche questa volta non mi ha delusa. Anzi, tutt’altro. Tutta la recensione ruoterà attorno a quella che non saprei come definire, se non “sorpresa”. Questo romanzo, che ancor prima di “Cucito Addosso” (a proposito, se non l’avete ancora letto, correte a recuperarlo) è da considerare tra i più “maturi” dell’autrice, finisce dritto dritto tra i miei preferiti. A questo punto, avendo ormai chiara la mia quasi-adorazione-per-la-Quasi – e concedetemi i giochi di parole – vi starete chiedendo: dove sta la sorpresa? Ma nella trama, ovvio! Non vi sarà sfuggito – almeno lo spero – che i protagonisti di questa storia sono un tantino più in là con l’età rispetto ai personaggi che di solito animano le recensioni di questo blog. E da lettrice con soli (sic!) ventisei anni di vita alle spalle, temevo che avrei fatto fatica a immedesimarmi nei punti di vista di un Michele quasi 50enne e di una Nera ultra 40enne. E invece…sorpresa!
Ma diventare adulti significa soprattutto far finta che, per cui anche il secondo mercoledì passò senza scomodare luoghi dell’anima che non erano stati invitati a unirsi al baccanale.
Qui sta tutta l’abilità narrativa della Quasi, che nel descrivere gli atteggiamenti e i comportamenti di Michele e di Nera quasi ci fa dimenticare dei numeri impressi sulle loro carte di identità. E che la Quasi sia un’autrice di esperienza lo si capisce anche dai personaggi che ha scelto di affiancare ai protagonisti. Eugenia, la figlia di Michele, Angelica, la vicina di casa fashion addicted (l’ho adorata e ho sperato fino all’ultimo in un romanzo che la veda protagonista), Azim, il grafico di fiducia di Michele: sono tutti giovani e pieni di problemi che io, alla mia età – e credo anche tutti voi – riesco a comprendere alla perfezione. Con la sua maestria – perché di maestria si tratta – la Quasi ha saputo prima contrapporre e poi combinare due mondi, anzi tre, che sembrano sempre ruotare attorno a degli assi distinti e paralleli: quello degli adulti, dei giovani e degli adolescenti. Ne viene fuori un merge tra un romanzo rosa, di formazione e familiare che ho trovato semplicemente sublime.
Si guardarono come ragazzini. Anche quell’aspetto quasi adolescenziale doveva essere incasellato da qualche parte, bisognava farci un po’ i conti perché oltre che ingombrante stava assumendo toni struggenti.
Ma torniamo a bomba - che sempre in questo stesso contesto vale a dire all’inizio della recensione – e affrontiamo l’argomento Michele. Ripensando a quando temevo di non riuscire a entrare in confidenza con questo protagonista così “maturo”, provo quasi tenerezza per me stessa. Povera ingenua. È della Quasi che stiamo parlando: l’autrice che riesce a calarsi nei panni di un uomo come neanche un uomo saprebbe fare. E per colpa di questo suo super potere adesso ricercherò un po’ di Michele in ogni figura maschile, di carta e non. Miseria ladra!


 [Copia ARC digitale ricevuta dall'autrice]
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