[REVIEW PARTY] UN ROMEO IN BLUE JEANS (M. G. DAISY)

il
30 giugno 2020

Buongiorno lettori! Oggi è tempo di review party e vi darò in anteprima le mie impressioni sul romanzo d’esordio di Martina G. Daisy, “Un Romeo in blue jeans”. Si tratta di un un chick lit con tutte le carte in regola e che merita ma che, allo stesso tempo, poteva fare un po’ meglio.
Seguitemi che vi spiego meglio.

UN ROMEO IN BLUE JEANS
MARTINA G. DAISY
Data pubblicazione: 01/07/2020 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: chick lit
Trama: Non c'è niente che non vada nella vita di Margherita Contini: un lavoro come maestra, una famiglia adorabile, un fidanzato apparentemente perfetto. È proprio quando Roberto, l'uomo che tutte le donne sognano, deve trasferirsi a Milano che cominciano i guai. Grossi guai. Una nuova scuola, una nuova città e una classe di bambini dispettosi che adorano fare domande scomode. E non è finita! Il guaio più grande ha un nome, un nome bizzarro. Leone, psicologo scontroso, malizioso e tremendamente sexy che affianca la giovane maestra in cattedra. Margherita vorrebbe e dovrebbe stargli alla larga. Dovrebbe… perché da quel qualcosa di proibito e nascosto non riesce proprio a prendere le distanze. Tra figuracce, cadute di stile e di fondoschiena, battute al vetriolo e situazioni ambigue e peccaminose, riuscirà Margherita a scoprire cosa nasconde lo psicologo dagli occhi blu?
Margherita vive a Firenze con la famiglia, è fidanzata con Roberto e fa la maestra. Roberto, professione ingegnere, deve trasferirsi a Milano per lavoro e, dopo dieci anni di relazione, le chiede di seguirlo. Margherita è un po’ restia ma dopo aver trovato lavoro in una scuola milanese, segue comunque il suo ragazzo.
Dopo la laurea, è al primo vero impiego con i bambini per questo, in prova, è affiancata da un giovane psicologo, Leone, che sta preparando la tesi di dottorato. Margherita e Leone sono agli antipodi ma impareranno a conoscersi meglio anche grazie ai bambini e le loro spiccate personalità.
La ragazza però è felicemente fidanzata con Roberto, perciò provare dei sentimenti per Leone le causerà molta tensione: saranno gli eventi successivi a farle capire come comportarsi per trovare la vera felicità.
L’autrice, mia coetanea, si è cimentata al meglio nella stesura del suo primo romanzo: ha messo sé stessa, letteralmente e metaforicamente, nella sua Margherita e le ha dato caratteristiche che l’hanno resa un personaggio degno di nota. Margherita è insicura, ma propensa a migliorarsi, con un cuore grande e ligia al dovere; non è perfetta anzi è pure goffa, ma sa farsi valere nei momenti che contano.
I ragazzi che la circondano, Roberto e Leone, sono diversi e, infatti, pur tendendo a entrambi nello stesso modo, prova per loro sentimenti simili ma in sfumature diverse: Roberto è il fidanzato perfetto, ma scorge in lei solo difetti da moderare; Leone, pur conoscendola da poco, vede in lei solo qualità da valorizzare.
Margherita è tra due fuochi e deve badare bene a non bruciarsi troppo, le sembrerà di avere tutto contro dopo un po’ ma, complici anche i bambini, tutto andrà al suo posto.
Margherita è l’io narrante ma, alla fine, anche Leone ha avuto la sua dose di pensieri, forse pochi ma in quel frangente perfetti. La storia è un romance in piena regola, nonostante i riferimenti alla tragedia Shakespeariana di “Romeo e Giulietta” nel titolo e anche all’interno.
Geniale di inserire infatti l’opera dell’autore inglese tra le pagine: i bambini della classe di Margherita, infatti, impareranno cos’è l’amore mutando la famosa tragedia in una commedia moderna per dare un giusto coronamento all’amore tra i due protagonisti (reali e figurati). Reputo che sia stato un tocco di classe ben studiato e inserito nel contesto che ha valorizzato tutta la trama. I colpi di scena che hanno complicato la vita di Margherita non sono proprio originalissimi ma sfruttati comunque bene per il proseguimento della storia.
L’opera è buona ed è stata (a mio parere) ben curata, eppure credo manchi qualcosa. Lo stile del libro è semplice ma manca forse di qualche dettaglio, perché ho avuto l’impressione che a livello di emozioni, queste fossero un po’ tenute a freno. L’empatia non mi è mancata, però avrebbe potuto essere più intensa se ci fosse stato maggiore risalto al lato emotivo di tutti i personaggi; mi sono sembrati un po’ spenti quando dovevano far valere i loro sentimenti.
Detto ciò il romanzo mi è piaciuto e ve lo consiglio vivamente perché la storia merita ma anche il lavoro dell’autrice e, a maggior ragione, proprio per questo, vorrei che le deste una chance. È una opera prima migliore di tante altre, ci sarà il tempo anche per crescere dal punto di vista letterario.
Il voto che gli assegno sarebbe accompagnato da un meno posto lì accanto, proprio e solo perché ritengo che questo testo abbia un potenziale maggiore di quello espresso.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'autrice]
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