QUESTA NOSTRA STUPIDA STORIA D'AMORE (M. ZAPATA)

il
7 maggio 2020
Salve Pieces!
Stamattina voglio parlarvi di un contemporary romance che nasce dalla penna di Mariana Zapata. Il titolo è “Questa nostra stupida storia d’amore” ed è uscito diverse settimane fa per Newton Compton Editori.
Questo romanzo si è fatto assaporare piano piano, coinvolgendomi e catturandomi sempre di più frase dopo frase.

QUESTA NOSTRA STUPIDA STORIA D'AMORE
MARIANA ZAPATA
Data pubblicazione: 25/02/2020 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: The best thing Serie: SERIE (#) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Lenny ha chiuso con il passato. E soprattutto ha chiuso con Jonah Collins. C’è stato un tempo in cui credeva che fossero fatti per stare insieme. Ma poi lui è sparito. Non è servito a niente tentare di contattarlo con messaggi, e-mail o telefonate. Jonah non si è fatto vivo quando aveva bisogno di lui e adesso Lenny ha smesso di preoccuparsene. O di pensare ai suoi splendidi occhi... Ora è concentrata sulle cose che contano davvero. Come la palestra di suo nonno, che deve essere rimessa in sesto. L’ultima cosa al mondo di cui ha bisogno è che Jonah irrompa di nuovo nella sua vita come un uragano, sconvolgendo di nuovo ogni cosa. È finita tra loro e non c’è nulla che lui possa fare per convincerla del contrario. Pensava di essere stata molto chiara in proposito. E se invece lui non avesse ricevuto il messaggio?
Lenny de Maio ha deciso che con Jonah Hema Collins non avrà più niente a che fare.
Si sono incontrati in un viaggio in Francia e per la prima volta si è sentita attraversare dai brividi d’amore, ma dopo un infortunio però Jonah sparisce completamente dalla vita di Lenny.
Non risponde a nessuna chiamata e nessun messaggio, si rende introvabile per la ragazza che pur di rintracciarlo prova a contattare i suoi amici e parenti, anche se nessuno sa darle alcuna risposta.
Il bisogno di trovarlo diventa però sempre più urgente quando scopre di aspettare una bambina e lui ne è il padre, ma ogni tentativo cade a vuoto.
Appena nasce la sua piccola Mo, decide quindi di rinunciare alla presenza dell’atleta nelle loro vite. Gli lascia un solo ultimo messaggio informandolo della nascita della bambina.
Mai si sarebbe immaginata, dopo diciassette mesi di rivedere quegli occhi color miele che sono esattamente uguali a quelli di sua figlia.
La rabbia si risveglia prepotente, ma è decisa più che mai a fare uno sforzo per Mo, e quel che peggio Jonah è sconvolto da questa novità, come se non sapesse nulla di lei…
Jonah Collins non aveva idea di cosa lo aspettasse, se fosse venuto. Se, se, se.
Se si fosse anche solo fatto vivo.
Come dicevo all’inizio sono riuscita ad assaporare questo romanzo lentamente… perché?
All’inizio mi sono trovata spiazzata da diversi motivi, prima di tutto perché la protagonista parlava di eventi passati e presenti come se il lettore ne fosse già a conoscenza.
In verità, credo che l’autrice l’abbia fatto per creare una sorta di curiosità facendo crescere l’hype nel lettore e man mano, col procedere il romanzo riunisce tutti i pezzi del puzzle che prende una forma completa chiaramente verso la fine.
Attenzione, questa sensazione l’ho avuta soprattutto nelle prime pagine, ma appena si procede diventa tutto molto più chiaro.
Un altro aspetto che mi ha spiazzata è sicuramente la protagonista Lenny.
Il romanzo è scritto solo dal suo punto di vista e se leggerete la sua storia, fin dalle prime righe capirete a cosa mi riferisco.
Scordatevi in questo romanzo di incontrare i soliti cliché, perché Lenny è ciò che c’è di più lontano dalle solite donzelle in difficoltà, delicate e quasi eteree (finalmente qualcosa di diverso).
È sfrontata, in una frase troverete cinque parolacce e due parole e questo aspetto colpisce subito nella lettura, potremmo dire che non siamo abituati a vedere personaggi femminili del genere.
Nonno Gus era stato un ottimo squalo bianco per me. Peter un cazzo di ippopotamo che quatto quatto uccideva più gente di un leone. E mi avevano cresciuta in modo che credessi in me stessa, che fossi capace di difendermi. C’era un motivo se mi chiamavano Lenny il Leone da quando avevo quindici anni. Mi sarei trasformata in Freddy Kruger se necessario. Diventare il peggiore incubo di qualcuno non mi dava il minimo problema.
Man mano che leggevo riuscivo a entrare nella sua testa e a capire questo personaggio davvero particolare che alla fine non potrete che adorare!
È speciale, forte, una sportiva accanita che lavora nella palestra ereditata da suo nonno che è stato per lei il suo tutto: un amico, un confidente, un padre... il suo sole personale.
Dopo che la madre biologica l’ha abbandonata e il padre è morto prima che nascesse, Lenny è stata allevata dal nonno e da Peter, amico di famiglia, che le ha fatto da secondo padre, quindi è cresciuta tra le grandi braccia di questi due uomini e non potrebbe essere più felice di così.
Ma con Jonah in Francia, credeva di aver trovato qualcosa di diverso, che ha fatto nascere in lei sensazioni mai provate prima.
Quel pezzo di merda… quello stronzo… un’epifania che mi aveva colpito a tradimento la prima volta che l’avevo visto. Come in quei video di ragazzini che mettono l’apparecchio acustico, riescono a sentire per la prima volta e vedi la loro vita cambiare. O i daltonici a cui danno gli occhiali con cui finalmente riescono a vedere bene tutti quei colori che tu dai per scontati, perché non riconosci il giusto valore di qualcosa che sembra del tutto naturale.
Ecco com’era stato incontrarlo.
In effetti non si è mai sentita coinvolta dagli uomini, si sentiva completa senza per forza avere qualcuno accanto nella vita.
Jonah invece, in quei pochi mesi, è riuscito ha fare breccia nel suo cuore, per questo la sua improvvisa assenza l’ha ferita nel profondo: credeva di aver condiviso qualcosa di speciale con lui e che non fosse l’unica a pensarlo.
La delusione e la rabbia l’hanno accompagnata per mesi e, quando ha scoperto di essere incinta, ha deciso per un momento di soffocare questi sentimenti per il bene della sua Mo.
Dopo tanto aveva perso le speranze di rivederlo ancora…
‘Fanculo, non riuscivo a odiarlo nemmeno un po’, era quella la sacrosanta verità. Probabilmente era la cosa più fastidiosa che mi fosse mai capitata: non riuscivo a odiarlo.
Jonah Hema Collins è un famoso giocatore di rugby, uno dei più bravi al mondo.
Questo nella vostra mente potrebbe aprire l’immagine del solito playboy che lascia una scia di cuori infranti alle sue spalle e che capitola dopo aver trovato l’amore della sua vita.
E questo non potrebbe essere ciò che c’è di più lontano dal personaggio di Jonah.
Perché se Lenny non è la solita protagonista che siamo abituati a vedere, neanche Jonah possiamo considerarlo stereotipato. È un omaccione tutto muscoli, bellissimo e con magnetici occhi color miele che faranno innamorare anche voi, ma la cosa migliore di lui è la sua bellezza interiore: è un orso con un cuore immenso e tenero.
Sì, ho usato proprio la parola “tenerezza” perché qualsiasi parola esca dalla sua bocca vi farà diventare gli occhi a cuoricino e sarà impossibile resistere a questo dolce uomo.
Quindi quali saranno stati i motivi che non gli hanno permesso di rispondere a Lenny? Come può un uomo del genere comportarsi in maniera tanto infida? No, io non svelerò niente, leggetelo per scoprirlo!
L’unica cosa che posso dire è che amerete la sua tenacia e il suo cuore, che metterà nelle mani di Lenny per far sì che lei possa perdonarlo e per essere il padre che Mo merita.
Avrei tanto voluto conoscere i suoi pensieri, in questo caso ho sperato fino all’ultimo di avere anche solo un capitolo con il pov di Jonah, ma così non è stato. Unico punto di vista, quello di Lenny, dall’inizio alla fine.
In compenso questo personaggio si aggiunge tra miei preferiti di sempre!
Alcuni fortunati trovano una persona da amare. Altri, più fortunati ancora, ne trovano più di una e ne vengono ricambiati. Altri non trovano nessuno. Quando ce l’hai, non te lo lasci scappare. Ami in qualsiasi modo sia necessario, in qualsiasi modo l’altro ne abbia bisogno. E non ci rinunci. Non è qualcosa che puoi gettare via o rimandare a momenti migliori, non ce ne saranno. Se ami quel ragazzino quanto dici, non rinunciarci. Lotta per lui, persevera e vai a prenderti quell’amore. Non perderlo.
Un’unica critica che mi sento di fare è verso i dialoghi perché tra una frase e l’altra, molte volte i pensieri di Lenny diventavano davvero molto prolissi e più volte sono dovuta tornare indietro nelle pagine per capire che discorso stessero facendo.
Prima di salutarvi, non posso non citare nonno Gus e Peter i quali, con il loro meraviglioso rapporto con Lenny, mi hanno commossa.
Per il resto, è una storia dolcissima e divertente che sicuramente consiglio.
Per il momento questo è tutto, alla prossima Pieces!
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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