NOVEMBRE (L. VEGLIAMORE)

il
4 maggio 2020
Ciao Pieces! Eccomi nuovamente a raccontarvi una delle mie ultime letture che era in attesa da molto tempo sul Kindle. Stavolta mi sono ritrovata catapultata in una storia dal sapore struggente e drammatico ma piena di sfumature delicate. La penna di questa scrittrice ancora mi mancava e sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua delicatezza, trasparenza e decisione nella descrizione di attimi vissuti in maniera così espressiva.

NOVEMBRE
LAURA VEGLIAMORE
Data pubblicazione: 18.06.2019 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa
Trama: Adriano è scappato. Ha fatto i bagagli ed è fuggito da un senso di colpa divenuto insostenibile, lontano dalla ragazza con cui è cresciuto, da suo padre e da suo fratello, il riflesso distorto di se stesso che non riesce più a guardare negli occhi. Si è trasferito a Parigi e ha cambiato vita, sperando di lasciarsi tutto alle spalle e poter respirare di nuovo. E forse crede davvero di esserci riuscito, soprattutto in quel pomeriggio freddo di novembre, quando alla stazione incontra una sconosciuta che lo prende per mano e lo trascina in un turbine di mistero, strade e canzoni. Tra gli odori di una città piena di luci e vita, per le strade caotiche che rendono quella sera magica, testimone di un amore che sembra nascere all'improvviso e travolgere ogni cosa. Solo che quella, purtroppo, non è una sera qualunque e il destino rivelerà presto il suo volto spietato...
La storia ruota attorno ad Adriano e Leonardo, due fratelli gemelli. Non è una storia d’amore comune, ma una riconciliazione tra due fratelli.
Come sappiamo il legame tra gemelli è assolutamente autentico e singolare, ma in questo libro i diretti interessati stanno attraversando un periodo difficile della loro vita e non riescono a ritrovare la sintonia che avevano un tempo, troppo arrabbiati o delusi da loro stessi. Qui si parla dell’amore fraterno, un sentimento spesso messo da parte, considerato banale, quando invece è quello che ci accompagna per tutta l’infanzia, l’adolescenza e
il resto della vita.
Il passato e presente si intrecciano, trasmettendo tutto il turbamento che affligge Adriano. È lui a raccontarci la storia, è con i suoi occhi che avvertiamo le emozioni delle vicissitudini. Da 13 anni si porta sulle spalle un peso davvero importante che ci fa comprendere perfettamente il suo turbamento: sarebbe difficile per chiunque rivivere gli attimi difficili che hanno cambiato per sempre la vita di entrambi i fratelli.
Per dare una svolta alla sua vita Adriano decide di separarsi dal suo gemello e andare a stare a Parigi, dove cercherà di vivere una nuova vita lontana dalla quotidianità e dalle abitudini, cercando di allontanare la mente da Roma e da quello che ha lasciato a casa.
“Non mi hai notata perché tu non la guardi la vita, Adriano. Ti nascondi, la lasci fuori, non vuoi che ti veda.” Gli prese di nuovo le mani, le circondò con tenerezza con le sue. “Io ti ho notato, però. Quel giorno, quello dopo e il giorno dopo ancora. Ti ho visto passare con le mani in tasca e la testa china, come se non volessi essere in nessun posto, come se non ti sentissi adatto a stare in questo mondo.”
Purtroppo però anche a Parigi vivrà un’esperienza che terrorizzerebbe chiunque e che renderà i suoi sogni incubi e le sue paure realtà.
Rientrerà a Roma dopo questo spiacevole episodio e con la sua famiglia e Claudia, cercherà di dimenticare tutto. Le paure però vanno affrontate affinché non siano più tali e piano piano tutto verrà a galla esplodendo in un turbine di angoscia e terrore.
Permette i palmi delle mani sugli occhi, cercando di cacciare via tutto, di ingoiare e uccidere ogni emozione, come aveva sempre fatto, ma non poteva: il dolore traboccava da tutte le parti in gelidi zampilli ribelli, trascinandogli davanti tutto, ancora e ancora.
Adriano ha tenuto tutto dentro per non farsi aiutare, sperando di nascondere sotto le apparenze la disperazione che sente dentro, fin quando qualcosa si smuove e riesce a liberarsi dalle sue catene. Ad aiutarlo ci sarà Leonardo.
Adriano sorrise, suo malgrado. Gli diede un debole pugno sulla spalla  e scosse la testa, accogliendo a pieni polmoni quella nuova delicatezza dell’aria, grato a Leonardo per essere suo fratello, per quel potere che aveva di farlo sorridere, di alleggerirlo. Per aver tenuto la propria anima così attaccata alla sua, senza spostarla mai.
Una storia diversa, di ritrovamento e amore, dal sapore drammatico ma “condito” di profondo affetto.
Ho letto che l’autrice sta lavorando ancora su questi personaggi, aspetto presto di saperne ancora e darvi la risposta esatta.


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