[RECENSIONE IN ANTEPRIMA] PÂTISSERIE FRANÇAISE (M. FRAY)

il
20 aprile 2020

Salve Pieces!
Io (Francesca) e Marta abbiamo avuto il piacere di recensire in anteprima il nuovo romanzo di Margherita Fray: “Pâtisserie Française. Macarons in cerca d’amore”, che inaugura ufficialmente la Royal Books Edizioni.
Questo chick-lit tutto pepe vi trascinerà in un turbine di emozioni: riderete (tanto, ma tanto…), vi arrabbierete e avrete gli occhi a cuoricino e le farfalle nello stomaco.
Seguiteci…


PÂTISSERIE FRANÇAISE
MARGHERITA FRAY
Data pubblicazione: 21/04/2020 Editore: Royal Books Edizioni Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Chick lit
Trama: Veronica, una venticinquenne romana, si presenta a un colloquio alla Pâtisserie Française. Ed è proprio lì che si imbatte in Pierre Mureau, l’affascinante quanto arrogante, capo pasticcere della pasticceria. Molto francese, molto bello, perfezionista fino alla psicosi. Trova offensivo e riprovevole circa il 90% di quello che fa Veronica. Il suo primo incontro con Pierre non è dei più allegri. Dire che lui la consideri una buona a nulla è riduttivo. Di tutt’altro avviso è Eleonora, la proprietaria della pasticceria, che al contrario del capo pasticcere, è propensa a darle un’opportunità. Quello che all’inizio sembrerà il giusto mix per un disastro, riesce lentamente a diventare altro: Veronica conoscerà lati piacevoli di Pierre che non avrebbe mai immaginato... finché non scoprirà che anche l’irreprensibile Mureau ha dei segreti piuttosto ingombranti. Sullo sfondo di una Roma torrida e asfissiante, Veronica conosce una versione più matura e adulta di sé, e impara cosa sono l'amicizia e l’amore.
Veronica Neri è alla ricerca disperata di un lavoro.
E questa opportunità sembra arrivare proprio quando riesce a ottenere un colloquio in una rinomata pasticceria di Roma: la Pâtisserie Française.
Tutto procede nel migliore dei modi ma, sorge un piccolo e, soprattutto, bel, problema.
Questo ha il volto di Pierre Mureau, capo pasticcere della suddetta pasticceria e il suo compito sembra proprio quello di far imbestialire Veronica. Tanto quanto agli occhi di Pierre, lei sia lì per irritarlo.
Qualsiasi cosa lei faccia o dica, è sbagliata o non va bene, quindi tra i due i battibecchi sono all’ordine del giorno. Tra loro non scorre buon sangue e a malapena si sopportano, ma tra un’offesa e l’altra qualcosa si accende, e non sono solo i fuochi del laboratorio…
Esiste qualcosa di più deliziosamente desiderabile della cioccolata tra le mani di un pasticcere talentuoso?
Lettrici care, per colpa di questi due malandrini ho due notti in bianco da recuperare!
Non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine, era come se fossi incollata e più leggevo, più non volevo andare avanti perché sapevo di star per terminare il libro.
Pierre e Veronica sono un concentrato di energia. Una di quelle coppie che vi farà strappare i capelli dal nervoso, che vi farà sentire le farfalle nello stomaco e che vi farà ridere di cuore.
Partiamo da Veronica. Ve l’ho detto, l’ho adorata!
Di solito ho sempre paura delle protagoniste femminili, perché molte volte tendono a essere molto ingenue e a farsi prevaricare dalla parte maschile, ma questo non è di certo il caso, anzi, fin da subito capiamo che la venticinquenne non permette a nessuno di metterle i piedi in testa, men che meno da quel presuntuoso di Pierre.
Proviene da una famiglia unita e ha un rapporto molto particolare con la madre, con la quale si ritrova spesso in conflitto. I loro siparietti li ho adorati soprattutto perché mamma Stefania è riuscita a conquistare tutta la mia simpatia.
Veronica è tornata nella casa dei suoi genitori dopo aver chiuso la relazione con il suo fidanzato, Alberto, con cui è stata insieme fin dalle scuole superiori.
Lo ha fatto perché si sentiva rinchiusa in una realtà che le risultava ormai stretta, consapevole di non provare più quell’amore che nutriva prima per il ragazzo. E l’abitudine stava prendendo piede nella sua vita iniziando a mettere radici nella monotonia.
Dopo aver aperto gli occhi ha deciso quindi che non ci stava e che dalla vita avrebbe voluto sicuramente di più, sia in campo lavorativo sia in quello sentimentale.
Lei è quella che vuole sentire le farfalle nello stomaco e ritrovare la passione.
La Pâtisserie Française è sicuramente un buon trampolino di lancio per quanto riguarda la sua carriera, poiché trattandosi di una rinomata pasticceria di Roma, potrebbe aprirle molte porte.
L’unico problema è che Pierre Mureau sembra sempre più intenzionato a metterle i bastoni fra le ruote e a farla uscire dai gangheri.
Ma già da qui possiamo capire che durante questi battibecchi c’è molto di più.
Quando li leggevo era come essere davanti a loro due e avvertire nell’aria l’elettricità. Avete presente? Vi è mai capitato di vedere due persone litigare con passione e avvertirla sulla pelle?
Io mi sentivo esattamente così leggendo.
E anche loro, a mano a mano, si rendono conto che al di sotto dei dispetti e dei litigi si nasconde molto di più.
Osservo i muscoli delle sue braccia tendersi nel movimento: sarà anche arrogante e poco simpatico, ma, ehi, niente da ridire sulla copertina.
La copertina è veramente figa.
Parliamo di Pierre Mureau.
Pierre… oh Pierre! E che li vogliamo dire?
È arrogante, sicuro e pieno di sé, giovane e bello; sa il fatto suo e il lavoro è la sua più grande passione.
Credo di avere avuto un colpo di fulmine e di essermi innamorata anche io di lui.
Nonostante questo ci sono stati alcuni momenti – soprattutto uno – in cui l’avrei volentieri strozzato.
È stato un colpo di scena per me perché non mi sarei aspettata una cosa del genere nella narrazione, mi sono trovata spaesata e non potevo credere a ciò che stavo leggendo! Oltretutto la mia idea sul climax era un’altra… quindi mi sono trovata spiazzata.
Soprattutto perché non avevo idea su come si sarebbe potuta sviluppare da lì in poi la storia tra Pierre e Veronica.
Ed è in questo caso che entrambi dimostrano il loro valore: Veronica si dimostra nuovamente una donna forte che nonostante sia innamorata non permette al suo cuore di cedere e fa penare, giustamente, il francesino.
Pierre, dopo un inizio in cui si meritava diverse sberle, sa farsi perdonare e riesce a riconquistare la mia fiducia in lui.
È come guardare il sole, a fissarlo troppo a lungo ci si fa male.
Insieme mandano scintille e fuoco e sono una delle coppie che più ho preferito.
Ma non fermiamoci solo sui protagonisti e diamo spazio anche ai personaggi secondari che aggiungono ancora più bellezza e simpatia al romanzo.
Prima vi ho già introdotto la mamma di Veronica, fermiamoci anche sugli amici di quest’ultima: Tiziana e Samuele.
Loro due incarnano quelle coppie che sono amici da sempre e che magari non trovano il coraggio di fare quel passo avanti per non rovinare l’amicizia.
Mi sono piaciuti molto, soprattutto per la loro spontaneità e per come stanno accanto a Veronica in qualsiasi caso dandole supporto ma senza nascondere ciò che pensano davvero.
Per ultimo – ma non per importanza – voglio nominare un altro personaggio di cui ho bisogno, ho la NECESSITA’ di conoscere più approfonditamente, e qui, cara Margherita Fray ti faccio un appello: Etienne Mureau, fratello di Pierre. Devi scrivere di lui.
Ovviamente il fascino è un elemento che caratterizza questa famiglia e voi lettrici non potrete rimanere indifferenti.
Si intuisce che alle spalle ha una storia davvero interessante e che vorrei sicuramente leggere, e sarebbe proprio un peccato non scoprirla tanto più che talvolta lui e un altro personaggio ricorrente sono così catalizzanti da sembrare quasi i protagonisti. È chiaro che abbiano bisogno di raccontarsi.
Margherita devi scrivere di lui. E di lei.
«Mi piace averti intorno» dice un attimo dopo.
Mi fermo con un piede già per terra.
«Per questo avevo deciso di essere meno burbero con te.»
Trattengo il respiro, sento il cuore battermi contro il timpano, è quasi doloroso.
«Non vorrei pas che tu lavorassi in pasticceria, perché fai degli errori così stupidi che mi fanno impazzire» mi accusa.
«Però mi piace quando arrivi.»
La scrittura della Fray è frizzante e mantiene il lettore incollato alle pagine.
Il libro scorre piacevolmente e mi sono ritrovata molte volte a ridere di gusto perché l’ironia è uno degli elementi principali in questa storia.
Margherita è una maestra anche nel creare la tensione e le scene sono ad alto contenuto calorico (non solo i dolci).
Vi ritroverete immersi fin sopra i capelli, e ve lo dice una che sta ancora cercando di riprendersi!
Questo libro è una droga di cui non puoi più farne a meno, io vi ho avvertiti.
Per il momento è tutto, alla prossima Pieces!
E ricordatevi, #piùpaspertutti.
 

Ho avuto il piacere di leggere il romanzo in anteprima, e vi posso assicurare che la cura e l’attenzione che la casa editrice ha dimostrato nei confronti della storia si notano eccome, per non parlare della cover, che è davvero azzeccata, colorata e originale.
Bando alle ciance però, è ora di dirvi cosa penso dell’altezzoso pasticcere Pierre e della spumeggiante Veronica.
Veronica sembra entrarci davvero poco con la pasticceria. Ha studiato biologia con ottimi risultati, eppure non è in un laboratorio di analisi che vuole passare la sua vita, bensì in quello decisamente più dolce, anche se non meno faticoso, di una pasticceria… e che pasticceria!
La “Pâtisserie Française” prepara dolci per celebrità come Paris Hilton e ha come punta di diamante Pierre, il pasticcere; bello come il sole e piuttosto irriverente (gli sto facendo un complimento, credetemi).
«Voto supèr in biologia, ma non fai la biologa. Corso in pasticceria, ma non hai mai fatto la pasticcera. (…) Te la cavavi così male con la biologia? Pas male quanto con la pasticceria spero.»
Fortuna che al colloquio, oltre a Pierre, c’è anche Eleonora – socia nella proprietà della pasticceria – o Veronica sarebbe stata spacciata.
È così che comincia una nuova fase nella vita della protagonista e non solo nella sua.
Tra impasti, occhiatacce e mugolii dai vari significati, si snocciola la storia dei protagonisti perfettamente intrecciata a quella dei personaggi secondari, nessuno escluso. Ciascuno di loro imparerà e maturerà nell’arco delle pagine e questo non è mai un aspetto da sottovalutare, neanche in una storia “leggera” che non solo strappa sorrisi, ma non ci risparmia stralci di vita vera con tutte le sofferenze e le tensioni del caso.
Rimaniamo tutti e due rigidi, una parte di me sente di doversi sporgere e abbracciarlo, abituata come sono a stare con lui. Sono sempre e solo stata con lui. Perché non voglio più starci? Che c’è di storto nella mia testa per voler mandare a monte una relazione affiatata con un ragazzo così adorabile?
È un libro che non va sottovalutato. Quando sarete convinte di trovarvi davanti una storia tutta dolcezza e battibecchi, vi sarà presentato il conto. Sono molti gli ingredienti che rendono il romanzo della Fray meritevole di essere letto: da un lato la costruzione dei personaggi, è attenta e coerente. Dall’altro le descrizioni, che non sono prolisse e non servono solo a riempire pagine; ogni battuta, ogni personaggio, ogni situazione, serve a costruire intorno al lettore l’ambiente ideale per immergersi nella storia, per entrare in empatia con i protagonisti in ogni aspetto della loro vita.
È proprio con questo fine che troverete molteplici personaggi secondari, davvero tanti, e, se a prima vista vi sembreranno in esubero, capirete man mano che sono tutti necessari. Ognuno di loro rappresenta un particolare gusto: basti pesare a Serena, che sicuramente è la nota acidula, odiosa se presa singolarmente, eppure, mescolata agli altri rende il risultato finale perfetto.
Mi è piaciuto che si siano toccati argomenti "scomodi" con una veridicità e delicatezza che difficilmente si trovano e ho apprezzato che le reazioni dei personaggi siano decisamente congrue al loro carattere.
Mi ricorda un po’ la favola che mi raccontava mia nonna, a proposito di una rana che si voleva gonfiare, gonfiare e gonfiare, fino a diventare più grande di una mucca lì di passaggio: non andò a finire bene per la rana.
È una storia schietta, sincera, reale.
La completezza della visuale nonostante il punto di vista, affidato a Veronica, mi ha stupita e coinvolta.
Pur non essendo un romanzo erotico, l’erotismo è tangibile, sottile, pulito. Con questo non voglio dire che manchino scene in grado di far alzare la temperatura, sia chiaro: le battute e i commenti piccanti di Veronica, Tiziana e Samuele sono piuttosto schietti, ma decisamente divertenti.
“E se ha un pene ridicolo?”.
“Ma diamogli almeno il beneficio del dubbio a questo disgraziato!” mi rimprovera Tiziana.
Samuele si limita a inviarmi una serie di faccine che piangono disperate, cariche di solidarietà maschile. “Puoi sempre chiederglielo prima”, propone poi sarcastico. “Portati un righello a lavoro e chiedigli di abbassarsi i pantaloni”.
“Com’era quella cosa della mano, Samue’?” chiede Tiziana.
“Ce l’ha lungo dal polso alla punta del dito medio” ci ricorda con la precisione di un medico.
“Ma è vero?” domando mentre mi infilo le mutandine poi il prendisole. Ho lasciato il reggiseno di là, come al solito.
“Per me sì” dichiara orgoglioso; il suo aspetto dinoccolato gli garantisce mani e dita molto lunghe.
Sbuffo una risata tra me. “Non è che ci fidiamo sulla parola, ci vogliono le prove”.
Mi è piaciuta la “descrizione” del rapporto tra la madre di Veronica e la stessa protagonista, perché nonostante non ci siano pagine piene di flussi di coscienza, l’autrice riesce a far percepire al lettore con chiarezza quello che passa tra queste due donne.
Mi auguro con tutto il cuore che l’autrice non si fermi a questo libro per quel che riguarda le vicende dei personaggi secondari. Primi tra tutti Eleonora e Etienne e non lo dico tanto per dire, loro sono una bomba.
Margherita Fray è stata talmente brava a gestire il tutto che non parlare più di loro sarebbe come aver messo un fantastico cupcake davanti ai lettori che sentono l'acquolina, l'odore e poi, quando stanno per addentarlo, lì pronti con la  bocca spalancata e l’acquolina…viene loro sottratto. Non si fa!
Non si caricano a molla le lettrici su Etienne senza poi dar loro la possibilità di lanciarsi a tutta forza nella lettura di questo personaggio che merita assolutamente di essere il protagonista di una storia tutta sua. Spero vivamente che l’autrice mi dia ascolto.
Vi saluto, dandovi appuntamento alla prossima con la citazione che più di tutte racchiude quello che succede con un buon libro… e questo, fidatevi, lo è!
Voglio la certezza del cuore in gola, delle notti insonni, di quel piacevole formicolio tra le gambe. Voglio guardarlo di nascosto e cullarmi sul desiderio di lui.


https://open.spotify.com/playlist/5jxQusPWil6eeuftTvys45

[Copie ARC digitali ricevuta dall'editore]



RINGRAZIAMO TINA PER AVER REALIZZATO IL BOOKTRAILER DEL ROMANZO, CHE TROVATE A QUESTO LINK

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