IL PRINCIPE DEL VENTO (A. WHITE)

il
6 aprile 2020
Cari lettori, i vostri smartphone come stanno messi a notifiche? Spero siano meno esauriti del mio, che ormai, a forza di fare beep, ha iniziato a fare concorrenza agli uccellini che se la spassano in giardino. In piena quarantena, con la gente chiusa in casa a pancia all’aria, succede che ricevo notifiche da chat che non sapevo neanche di avere sul telefono. Però a rallegrare la situazione è arrivata l’app di Kindle e la sua è stata l’unica notifica che ho davvero apprezzato. Perché mi informava dell’uscita de “Il principe del vento”, il quarto volume della serie “Angeli caduti” firmata Angela White.
Mettete il silenzioso al cellulare e seguitemi in questa recensione!


IL PRINCIPE DEL VENTO
ANGELA WHITE
Data pubblicazione: 10.03.2020 Editore: Amazon Publishing Serie: Serie Angeli Caduti (#4) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Jackson King è come il vento: può essere dolce brezza o feroce tempesta. Esmeralda Wax è vivace, anticonformista, fedele a se stessa e alle sue convinzioni. Jackson ed Esme si detestano e si attraggono sin dai tempi del liceo, quando lui era il Re della scuola, bellissimo, ricco e ammirato, e lei la ragazza strana, emarginata e irrisa. Anni dopo, Esme è diventata un’assistente universitaria e Jackson il presidente della multinazionale high-tech di famiglia. In comune hanno solo il grande affetto per la sorella di Jackson, Crystal. Finché una folle notte a Las Vegas sconvolge il corso del destino, costringendo entrambi a un accordo dalle conseguenze sensuali e imprevedibili. E sarà impossibile tenere al sicuro il cuore…
Se vi fosse sfuggito, sappiate che avevo dedicato una recensione unica ai primi tre volumi della serie. Qui sul blog ci era sembrata la soluzione più “smart”, visto che li avevo letti – o forse sarebbe meglio scrivere “divorati” – a distanza ravvicinata l’uno dall’altro. Adesso, invece, ho tutto lo spazio per dilungarmi su una sola storia e sono felice che si tratti proprio de “Il principe del vento”, perché – viva le coincidenze – è senza dubbio il mio romanzo preferito dell’intera serie. Eppure, vi dirò, non è stato amore a prima vista. Tutt’altro.
Esme ricordava un ragazzo e si era ritrovata davanti un uomo. Solido, adulto, bello da perderci la testa e tremendamente affascinante. L’arroganza dell’adolescenza si era trasformata in una sconfinata sicurezza di sé.
Spero per voi che tra le commedie romantiche che avete visto finora non manchi “Notte brava a Las Vegas”. E non ci giro intorno: più che per il film in sé, ve lo sto dicendo per Ashton Kutcher, che – converrete con me – rientra a tutto diritto tra i beni da considerare patrimonio dell’umanità. Ma questa è un’altra storia. “Notte brava a Las Vegas”, dicevamo, ha una trama che ruota tutta attorno alla conseguenza “imprevedibile” (per modo di dire) di una notte che i due protagonisti – a onor di cronaca: oltre ad Ashton c’è Cameron Diaz, che comunque mette alla prova l’eterosessualità di molte di noi – trascorrono tra alcol e bagordi a Las Vegas. Dato che il film lo conosco praticamente a memoria, non ho potuto fare a meno di notare le analogie con “Il principe del vento”. Ecco perché, almeno in un primo momento, ho iniziato a rumoreggiare reagendo con una serie di “mmm”, uhm”, “ehm”. Insomma, ero scettica.
«Ce ne andiamo a Las Vegas! Solo noi due per l’intero week-end, cosa ne dici? Tutto divertimento, leggerezza, cocktail da fine del mondo, ragazzi carini e niente impegno! Ho già prenotato una favolosa suite a Paradise, che ne pensi? Dimmi di sì! Dimmi di sì!»
Ma, dopo tre romanzi di livello, Angela White meritava la mia fiducia. Quindi ho continuato a leggere. E com’è che si dice? Fidarsi è bene…non fidarsi – se stiamo parlando della serie “Angeli caduti” è da scemi. Paradossalmente, infatti, l’analogia (che comunque è piuttosto marcata) con il film mi ha fatto apprezzare ancora di più il romanzo. L’ho interpretata come una semplice citazione che l’autrice ha sfruttato come assist per strutturare una trama diversa e che ben si sposa con i contesti nei quali ci ha introdotti con il resto della serie. Così facendo ha trasformato un potenziale passo falso in una mossa vincente. Brava Angela!
«Tékne apatetiké» mormora con un sospiro. L’arte della seduzione sottintende sempre l’arte dell’inganno. Gli antichi Greci avevano già capito tutto, come al solito.
Esmeralda e Jackson sono due protagonisti che – in termini di caratterizzazione – non hanno nulla in comune con Joy e Jack di Notte brava a Las Vegas. Oltre al futuro che gli è stato imposto dalla loro scelleratezza, a legarli c’è anche il passato. E, nel presente, passato e futuro non smettono mai di scontrarsi e generare scintille. Ma si sa, è proprio dagli attriti che spesso nascono le affinità.


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