RUCKUS. SENZA REGOLE (L.J. SHEN)

il
23 marzo 2020
Bentrovati lettori!
In questi giorni dove purtroppo siamo costretti a rintanarci in casa, approfittare del tempo per metterci in pari con le lista delle letture pare essere un’idea più che buona che io applico ben volentieri.
Proprio tra queste letture che aspettavano da un po' c’era “Ruckus” ulteriore volume della Saint’s series di L.J. Shen.
Curiosi di sapere se questa lettura riesce a farci dimenticare, almeno per un po’, il coronavirus?
Allora che aspettate? Seguitemi!

RUCKUS. SENZA REGOLE
L. J. SHEN
Data pubblicazione: 13.02.2020 Editore: Always Publishing Editore Titolo Originale: Ruckus Serie: The Saints' series (#2) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Per Rosie, Dean Cole è un amore proibito. Nonostante cerchi di vivere ogni istante al massimo, una salute precaria tiene Rosie LeBlanc lontana dagli altri come un muro invisibile, perché lei è consapevole che un giorno tutto potrebbe esserle strappato via. L'unico ragazzo che sia mai stato capace di farla sentire realmente viva è allo stesso tempo l'inesorabile promemoria che l'orologio dentro di lei continua a scorrere. L'unico ragazzo capace di farla sentire realmente viva è un desiderio proibito per Rosie, perché tanti anni prima è stato il fidanzato della sua amata sorella. Per Dean, Rosie LeBlanc è una stella catturare. Ricco, affascinante e selvaggio, Dean "Ruckus" Cole ha il mondo ai suoi piedi e conosce un solo modo di vivere: senza regole.Il suo equilibrio fatto di eccessi viene sconvolto quando nella sua vita torna l'unica ragazza capace di infiammargli la mente e il cuore, l'unica ragazza a cui abbia mai dovuto rinunciare. Insolente, spavalda, bella da morire, Rosie è come una stella per Dean: fulgida, effimera e inafferrabile nella sua bellezza. Ma ora ha una seconda possibilità per conquistare la sua luce, ed è determinato a non farsela sfuggire. Dean è pronto a una battaglia senza regole, persino se i suoi avversari saranno il destino, il tempo, e i demoni del suo stesso passato.
Per Dean, Rosie LeBlanc è una stella da catturare.
Ricco, affascinante e selvaggio, Dean “Ruckus” Cole ha il mondo ai suoi piedi e conosce un solo modo di vivere: senza regole. Il suo equilibrio fatto di eccessi viene sconvolto quando nella sua vita torna l’unica ragazza capace di infiammargli la mente e il cuore, l’unica a cui abbia dovuto rinunciare.
Insolente, spavalda, bella da morire, Rosie è come una stella per Dean: fulgida, effimera e inafferrabile nella sua bellezza; ma ora il bel Ruckus ha una seconda possibilità per conquistare la sua luce, ed è determinato a non farsela sfuggire.
Dean è pronto a una battaglia senza regole, persino se i suoi avversari saranno il destino, il tempo, e i demoni del passato.
Vi ricordate Rosie, la sorella di Emily (protagonista di “Vicious. Senza regole”)? È proprio lei – insieme a Dean, amico e al contempo antagonista di Vicious – a essere protagonista della storia.
Il personaggio di Rosie mi ha piacevolmente stupita, forte come poche. La consapevolezza di avere una malattia inguaribile e degenerativa le mette addosso la voglia di vivere pienamente il tempo che ha, senza sprecarlo in inutili commiserazioni né tantomeno comportandosi da figlia malata bisognosa di cure. Potrà sembrarvi sconsiderata in diverse occasioni, ma, se centrate bene il personaggio, capirete bene cosa si nasconde dietro ai suoi comportamenti.
Dean è stato il ragazzo di Emily e questo aveva creato non pochi problemi all’epoca, eppure non era Emily la sorella che voleva. Come spiegarvi Dean? Uso le stesse parole dell’autrice, che ha usato un soprannome calzante per lui, Ruckus, letteralmente “putiferio”.
«Perché lo ero. Ero il caos, scatenavo l’anarchia ovunque andassi. Lo sapevano tutti. Insegnanti, studenti, la preside Followhill, persino lo sceriffo del posto. Quando qualcuno cercava della droga, veniva da me. Quando qualcuno cercava una bella festa, veniva da me. Quando qualcuno cercava una scopata fantastica, veniva da me… e su di me. Questo era ciò che il mio sorrisetto, che mi esercitavo a scoccare da quando avevo cinque maledetti anni, diceva al mondo. Dove c’era depravazione, lussuria e divertimento, io ci sono.»
Personalmente credo che la Shen abbia fatto un ottimo lavoro con questo libro. È in assoluto il mio preferito dei tre letti finora. Il pov è alternato, ho amato i pensieri di Rosie a ogni inizio capitolo narrato da lei, perfettamente calzanti e decisamente indicativi della sua personalità, del suo modo di vivere la malattia.
«Cosa ti fa sentire viva? La condensa. Perché mi ricorda che respiro ancora.»
La costruzione del libro è magistralmente orchestrata. Non mi riferiscono solo ai flashback che si intrecciano col presente (a mio avviso fondamentali per entrare in empatia con i personaggi), ma anche agli indizi disseminati nel testo, a partire dal prologo.
E a proposito di prologo… Non è mia intenzione fare spoiler, ma posso darvi un consiglio secondo la mia esperienza di lettura. L’autrice non si nasconde, sin da subito “mette le mani avanti”, ma non scoraggiatevi. Io avevo pensato di metterlo da parte, perché sono piuttosto sensibile al discorso malattie in questo periodo e ho temuto che questa lettura mi avrebbe intristito troppo, invece si è rivelata avvincente, emozionate, portatrice di speranza; incentiva a lottare, a non arrendersi, a godere appieno delle piccole cose che spesso diamo per scontate.
Tutto il libro è costruito con attenzione, ogni personaggio ha il suo posto preciso ma con confini labili, niente è come sembra e le mille sfumature di ciascuno rendono ogni personaggio credibile, vero, con i propri pregi e i propri difetti, con gli errori e le conquiste.
Insomma, non potete perdervela. Seppure sia parte di una serie può essere letto indipendentemente dagli altri volumi, ma, come è ovvio, se conoscete già i precedenti avrete una visione più chiara e vi gusterete di più la sorprendente Rosie.
«Cosa ti fa sentire viva? Giocare con un fuoco di tipo differente. Commettere errori. Riconoscerli. Risponderne a me stessa. Prendermi quello che voglio e dire che è mio. Anche se non è vero. Anche se so che non potrà mai esserlo.»
Sia chiaro. Non è una storia semplice e alcune scene non sono facilissime da digerire, soprattutto per le lettrici più sensibili, ma sempre della Shen stiamo parlando, dovreste capire bene cosa intendo.
Dean è uno dei protagonisti maschili che ho amato di più e in assoluto quello che preferisco tra gli HotHoles, anche se Trent… vedremo se sarà dedicato a lui il prossimo volume. La mia curiosità a riguardo si contiene a stento.
«C’era una buona possibilità che questo tossico fosse l’unico tra i quattro HotHoles a possedere un briciolo di intelligenza/sensibilità emotiva. Non che qualcuno avrebbe potuto intuirlo parlando con lui. Né guardandolo. Dean Cole interpretava ad arte la sua recita da fattone adorabile. Non permetteva mai a nessuno di scoprire cosa ci fosse sotto la superficie.»
Un consiglio che spero seguirete: godetevi ogni pagina, ogni sovrastruttura, ogni parola dell’autrice. Sospendete la lettura ogni tanto, datevi il tempo di metabolizzare e riflettere. Assaporate ogni emozione vi scaturisce dal petto, perché saranno molte.
Unica pecca. Taluni risvolti vi sembreranno stridere con la cruda realtà, ma sempre di romance stiamo parlando, sognare è parte del pacchetto e sappiamo quanto faccia bene. Quindi pecca sì, ma giustificabile nella struttura romantica del romanzo.
Concludo la recensione con il passo ripreso dalla Bibbia che fa da metafora e filo conduttore a tutta la storia, scelto ad hoc dall’autrice. Continuate a sperare e a lottare lettori, passerà e ci rialzeremo anche questa volta.
«Quindi, Giacobbe aspettò. E rimase in agguato. Guardò da lontano. E la bramò. […] gli ci vollero quattordici anni, ma alla fine Giacobbe si guadagnò Rachele. Rachele poteva non essere stata benedetta da Dio. Lia lo era. Ma questo non era il punto. Rachele non aveva bisogno di essere benedetta. Lei era amata. E, a differenza della giustizia e della vita, l’amore è giusto.»

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