IL VESTITO PERFETTO (L. LEAMAN)

il
6 marzo 2020

Buongiorno, eccomi qui per parlarvi di un libro che ho letto grazie a Newton e che è nato dalla penna di Louisa Leaman.
Seguitemi dopo la trama, vi racconto quelle che sono le mie impressioni.


IL VESTITO PERFETTO
LOUISA LEAMAN
Data pubblicazione: 20.02.2020 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: The Perfect DressSerie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Il negozio di abiti da sposa di Fran Delaney è un posto speciale. Fran trova capi vintage favolosi, scopre tutto quello che può sulla loro storia, poi li abbina alle spose giuste. I suoi sono più che semplici abiti: mettono in risalto l’autentica personalità di chi li indossa. Fran riesce sempre a trovare l’abito perfetto per ognuna, anche se spesso la scelta ricade su qualcosa di totalmente inaspettato per la sposa. Ha una proposta audace per chi soffre di timidezza. Un vestito semplice per la ragazza che non ha paura di osare.E qualcosa di eccentrico per chi normalmente tende a non farsi notare. Nel suo lavoro Fran segue sempre due princìpi: non innamorarsi mai di un abito e non proporne mai uno che abbia una storia sfortunata. Entrambe le regole, però, sono destinate a infrangersi quando le capita tra le mani un bellissimo capo degli anni Cinquanta. Indagando sulla precedente proprietaria, Fran incontra Rafael Colt, il figlio della sposa, e scopre un segreto che potrebbe essere la chiave della propria felicità…
A Londra, Fran gestisce un  negozio di abiti da sposa vintage. È un lavoro piuttosto di nicchia, e lei è sempre alla ricerca, nei mercatini, nelle vecchie soffitte perché ovunque si possano trovare abiti “che raccontino una storia” e lei non solo li trova, ma cerca di abbinarli alla donna giusta.
La sua, di storia, è piuttosto triste: non crede nell’amore e il suo unico amico è Mick, un gay un po' attempato che condivide con lei l’amore per l’antiquariato e il vintage.
Raf, giovane erede di una famiglia di filantropi, incontra o meglio si scontra con Fran quando decide di vendere la vecchia casa di famiglia e lei cerca in quel posto tesori nascosti a cui dare una nuova vita.
Un vestito in particolare indossato dalla nonna e poi dalla mamma di Raf, il giorno di nozze, è il  protagonista indiscusso dell’intera narrazione: conteso, bistrattato, ammirato e denigrato, racconta un passato tutt’altro che felice. Una storia che ha visto come protagonisti la famiglia di Raf, tra scheletri nell’armadio e parole non dette.
Inconsapevoli della sincronia delle loro menti, entrambi si azzardano a considerare la possibilità di un futuro insieme…
“Il vestito perfetto” mi ha colpito positivamente perché sì la trama piuttosto banale – la giovane sarta con un passato un po' doloroso che attira l’attenzione del giovane rampollo erede di una grande dinastia, è una storia già letta –, ma l’autrice è riuscita a spostare l’attenzione sugli abiti indossati da donne di diversa estrazione sociale che, immagina, possano portare fortuna anche oggi. In particolare l’abito sontuosissimo di una nota casa di moda, unico nel suo genere, suscita sentimenti contrastanti e un grande desiderio di verità non solo in Fran.
Rafael si ferma, inspira, cerca di ricomporsi. Ha le mani strette a pugno lungo i fianchi. Detesta lasciarsi consumare così dalla rabbia, ma dentro di sé si sente assediato, atterrito al ricordo invadente e improvviso della madre…
È una narrazione in terza persona, permettendo di avere un quadro chiaro, non solo di Raf e Fran ma anche di altri personaggi secondari. Figure determinanti nei momenti di conflitto tra i personaggi principali; scontri che inevitabilmente sorgono in questa coppia decisamente anomala.
Gli abiti che sussurrano hanno un sacco di lavoro da fare.
Mi è piaciuto molto, è un romanzo sobrio, in cui mancano quasi completamente le scene hot, lasciando all’immaginazione della lettrice quanto avviene nella loro intimità, dimostrando, ancora una volta, che per scrivere un buon libro rosa non è necessario riempire interi capitoli di acrobazie intime.
Ottimo e assolutamente consigliato a chi ama l’ambientazione londinese e l’amore per un lavoro che fa viaggiare con la fantasia.
Non avevo idea che ci fossero così tanti modi di usare il velluto sgualcito o l’impiallacciatura di zebrano. E se vedo un altro lampadario di cristallo penso che potrebbe servirmi una pastiglia contro l’emicrania. Fran sorride, innervosita dal suo sarcasmo.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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