[REVIEW PARTY] BURNING SAND (B. FERRARI)

il
26 febbraio 2020
Buongiorno lettori! Ho avuto l’immensa fortuna di leggere in anteprima il nuovo romanzo di Bianca Ferrari, ma ho aspettato quasi fino all’ultimo momento per completare questa recensione, convinta di non riuscire a trovare le parole adatte per rendere giustizia a questa bellissima opera. Seguitemi dopo la trama per saperne di più.

BURNING SAND
BIANCA FERRARI
Data pubblicazione: 25.02.2020 Editore: Self Publishing Serie: Flames Series (#1) Finale: Cliffhanger Genere: contemporary romance
Trama: Lui avrebbe dovuto pensare alla missione. Lei al suo matrimonio. Se ne fregarono entrambi. Iraq 2018. Sabbia, caldo, polvere da sparo. Il Navy SEAL Alexander Lewis sa di essere all’inferno. Eppure non ha paura. Determinato e ostile, non perde mai il controllo, e l’unica cosa che conta per lui è “servire e proteggere”. Di sicuro non perdere tempo per fare da autista all’ennesimo volontario ingenuo e impreparato, convinto di fare la differenza. Quello che Alexander non sa è che il chirurgo Richardson è una donna e non è né ingenua né impreparata. E gli darà del filo da torcere. Skylar Richardson ha un conto in sospeso con il karma: per questo è partita, lasciando la sua vita perfetta e il suo futuro sposo. L’Iraq non le fa paura, così come non la spaventa il soldato Lewis, gelido e scostante, capace solo di respingerla e giudicarla. Eppure, è ai suoi occhi d’acciaio che Skylar torna sempre. Per capirlo. Per capire se stessa. Il loro incontro è fiamme, sfida e orgoglio. Un uragano capace di cambiare forma ai loro desideri. In un paese arido e sofferente, le vite di Skylar e Alexander si sfiorano e collidono, si intrecciano e si strappano, in un turbine di eventi che ha la stessa ferocia della guerra e dell’odio. E, soprattutto, dell’amore.
Quando Bianca mi ha proposto di leggere il suo nuovo libro, ammetto di aver avuto un piccolo momento di esitazione perché si ambientata durante la guerra in Iraq e diciamo che solitamente non è tra le mie scelte principali. Allo stesso tempo però, arrivata al suo quarto romanzo, ho capito che qualsiasi cosa esca dalla penna di Bianca Ferrari vale la pena di essere letta, sia essa un romanzo, una lista, un post sui social o un semplice messaggio.
E così è stato.
Una riconferma del talento dell’autrice.
«Non farmi pentire», le sussurrò. «Di cosa?», ansimò lei, tra brividi di piacere. «Di essere tornato da te. Di sentirti mia. Di scordare ogni cosa, sulla tua pelle.»
Fin dalla prima pagina è stato tutto un crescendo di emozioni e sensazioni che mi hanno accompagnato durante tutta la lettura.
L’ho sempre detto, Bianca non scrive romanzi, lei scrive poesie: un dono e una maledizione insieme, perché quando arrivi all’ultima pagina vorresti averne ancora e ancora.
Ma ora veniamo finalmente ai nostri protagonisti e alla loro storia travagliata.
Sky, la dottoressa Richardson, parte alla volta dell’Iraq, a pochi mesi dal suo matrimonio con lo storico fidanzato, per prestare servizio volontario all’ospedale del posto.
Era partita, si era lasciata dietro una vita organizzata nei minimi dettagli e, per la prima volta, era uscita dalla sua comfort zone, assumendosi il rischio di quella missione: aiutare.
Il primo incontro tra lei e Lex, e anche i successivi, non è dei migliori: Lui pensa che la dottoressa sia una principessa capitata in quel posto solo per aggiungere una voce onorevole sul curriculum e la definisce “impertinente, maleducata e irrispettosa”; Sky pensa che Lex sia un montato con la luna perennemente storta.
Lei dice parolacce a go-go, lui per una promessa cerca in tutti i modi di trattenersi dal dirle.
A lungo andare, e senza neanche impegnarsi più di tanto, il gioco preferito di Sky diventa proprio provocare il Seal e farlo sbroccare: scenette che strappano anche più di una risata, in attesa che entrambi si sveglino e cedano all’attrazione che dilaga senza dare loro alcuna via di scampo.
D’altronde era chiaro. Lui e la dottoressa non erano compatibili.
Perché a volte sono proprio i soggetti incompatibili a essere perfetti insieme.
Pur considerandosi effettivamente diversi, entrambi condividono un passato familiare tormentato e che ha inevitabilmente segnato il loro presente e futuro, ognuno per le proprie ragioni.
Sky si integra subito e senza fatica nell’ospedale in cui è volontaria e, giorno dopo giorno, pur sentendo la mancanza di casa, la lontananza dal fidanzato non le sembra poi così pesante.
Nonostante il nuovo capitano e alcune scelte discutibili prese al campo base, i Seal sanno bene qual è il loro posto: “non hanno il diritto di pensare, devono solo eseguire” ed è questo che fanno Alex e la sua squadra. E quando arriva qualcosa in grado di farti perdere di vista l’obiettivo principale della tua missione e che riesce anche a farti mettere nei guai, dovresti fuggire, evitarla come la peste, allontanarla.
Peccato che non sempre ci si riesca ma, anzi, andargli incontro a volte può essere fottutamente bello.
E allora per quale motivo, quando se lo trovava vicino, le pareva di sentire una connessione con quel decerebrato, idiota, supponente e cretino d’un Navy SEAL? E perché questo la faceva sentire sbagliata, sporca e illusa?
Per quanto cedere alla tentazione di far entrare Alexander nella sua vita sia sbagliato per Sky, tenendo conto del fidanzato che l’aspetta in America, il Seal la fa sentire libera di essere felice e di perdere il controllo: una sensazione che credeva ormai impossibile da provare di nuovo.
Sky lo sa: niente sarà più lo stesso con nessun’altro dopo aver testato con mano la felicità con Alexander. Stare con lui, la convince che nessuno potrà mai essere alla sua altezza.
Allo stesso tempo, per Alex frequentare la dottoressa è un’esperienza mai provata, abituato com’è a controllare ogni singolo dettaglio della sua vita. Con Sky questo non è più possibile. Una cosa semplice come sentire la sua mancanza quando non sono insieme, diventa doloroso e destabilizzante ma “non era mai stato così felice di arrendersi durante una battaglia”.
Provare gelosia al solo pensiero che lei possa lasciarlo o guardare un altro, lo fa sentire debole tanto che “lei avrebbe potuto spezzarlo anche solo guardando un altro”.
Non ci sarebbe più stata la Skylar di prima, né lo stesso Alexander che era esistito fino al giorno in cui l’aveva fatta sua nel lago. Che fosse un mero teorema di fisica o qualcosa di più trascendentale riguardante le anime, che si credesse nella scienza o in tutto ciò che riguardava lo spirito, loro due insieme avevano creato qualcosa che non avrebbero mai potuto scordare, che faceva parte di loro in un modo che gli sarebbe appartenuto anche se il destino fosse stato pronto a dividerli.
Non so, credo di aver sottolineato praticamente tutto il libro. Fare copia e incolla di alcune citazioni però non è sufficiente a farvi capire quanto questo romanzo mi sia entrato sottopelle e quanto mi abbia ingarbugliato lo stomaco.
Una cosa del genere non la sentivo da L’ultimo Bacio di Bianca Marconero. Che dite, sarà il nome? Fatto sta che ormai quando vedo il nome Bianca lo associo all’angst, quello puro che ti fa sperare di avere in casa abbastanza protettori gastrici e abbastanza camomilla per affrontare il resto della vita.
L’unica fortuna? Che tra un mese esce il seguito e non dovremo strapparci i capelli per sapere come continua la storia tra Alex e Sky perché, diciamocelo, il finale è da pazzi!!!
Hai capito Bianca Ferrari? Sei pazza!
Era bastato quel maledetto specchietto retrovisore a cambiare l’asse su cui girava il suo mondo.
Non perdetevi questa storia carica di passione, amore, lacrime, tentazione, sofferenza, baci e birra.
Buona lettura.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'autrice]
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