OGNI ALBA RIMASTA (N. ANTONELLI)

il
13 febbraio 2020
Ahi.
Cari lettori, so che un’interiezione non è forse il modo migliore per iniziare una recensione, ma tant’è. Ho terminato “Ogni alba rimasta” da almeno nove ore, eppure devo ancora fare attenzione a come mi muovo. Anche adesso, mentre sto scrivendo, se allungassi troppo le braccia potrei avvertire di nuovo una fitta al torace.
Avete presente quando vi manca il respiro e vi ritrovate a sperare che si tratti solo di un dolore intercostale? Ecco, sappiate che mentre leggerete questo romanzo non farete altro che toccarvi il petto. E ve lo dico: sarete esposti a ogni rischio, perché quella scritta da Noemi Antonelli è veramente una storia per (soli) cuori forti.

OGNI ALBA RIMASTA
NOEMI ANTONELLI
Data pubblicazione: 31.10.2019 Editore: More Stories Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea
Trama: Enola ha ventisette anni, lavora per un'importante casa editrice e la sua intelligenza le ha permesso di non passare mai inosservata. Stimata per la bravura dai colleghi e contesa dalle case editrici concorrenti, Enola si sveglia ogni mattina accarezzando la scritta tatuata sotto la clavicola sinistra, 'se cotidie mori'. Diego ha ventisette anni, lavora nell'agenzia immobiliare di famiglia e vive una perfetta vita insieme ad Asia, la sua fidanzata storica. Vittima della quotidianità e incapace di progettare qualcosa per un giorno che non sia quello successivo, Diego si sveglia ogni mattina nella speranza di dare una scossa alla monotonia che lo attanaglia e divora lentamente. Enola e Diego, vecchi compagni di scuola, dopo la maturità non si sono più incontrati nonostante vivano nella stessa città. Trascorsi anni di silenzio, Enola si presenta a casa di Diego e le parole da lei pronunciate scateneranno una serie di eventi che cambieranno inesorabilmente le loro vite. Ogni alba rimasta è una storia per cuori forti. È una storia per chi ama forte, con tutto il cuore.
Alzi la mano chi ha una questione in sospeso che gli grava sul cuore…
Eh, lo so: siamo in tanti. Siamo gli stessi che, quando ne hanno avuto occasione (e magari più di una), non sono stati capaci di aprirlo, quel cuore. Non potete vedermi, ma sto scrivendo con una mano sola. Con l’altra sto rispondendo presente all’appello di chi ha già pagato a caro prezzo la propria mancanza di coraggio. Perché l’occasione che perdi la coglie qualcun altro e la codardia ti si ritorce contro. E succede quanto meno te lo aspetti. Pensi che la vita, a un certo punto, voglia mandarti un messaggio e invece sul bigliettino che ti ha passato trovi scritto il conto. A Enola e Diego – i protagonisti di “Ogni alba rimasta” - ne è arrivato uno davvero salato e forse non basterebbe neanche una vita per saldarlo.
Ho sempre trovato delle giustificazioni, e adesso le ho finite. A maggior ragione perché Diego è tornato. Mi Manda in fumo il cervello, perdo la capacità di formulare qualsiasi pensiero sensato.
Enola ripiomba nella vita di Diego e la rianima. Diego si aggrappa alla vita di Enola e la anestetizza. Lei gli rilascia addosso una scarica di emozioni e lui le inietta in vena una dose di morfina. Diego diventa più sensibile all’amore, quello vero; Enola meno sensibile al dolore, quello fisico.
Sono trascorsi nove anni dal loro ultimo incontro, ma la sintonia è la stessa. Insieme si completano: sono le due parti complementari di un’unica persona. Enola è Diego e Diego è Enola. Ma sono anche altro. Sono l’uno il treno perso dell’altra. Entrambi hanno continuato la loro corsa fino a quando non hanno trovato una ragione per fermarsi. Diego ha incontrato Asia, Enola si è scontrata col destino.
Il sale di quelle lacrime mi bruciò, e lavò le guance e le labbra e la pelle baciata da chi non amavo. Non riuscirono però a lavare via la consapevolezza che Diego aveva ragione. Era l’unico a trattarmi nel modo in cui desideravo essere trattata.
Nel giorno in cui tornano a frequentarsi, però, è come se salissero su un treno in corsa. Si ritrovano sullo stesso vagone, viaggiano ad alta velocità e sono costretti a sostenersi a vicenda per non essere sballottati da un sedile all’altro. Sanno che la destinazione finale è a pochi chilometri di distanza, ma decidono di fregarsene. Ciò che interessa a Enola e a Diego è il viaggio.
Sei perfetta così ai miei occhi, contaminata dagli sbagli di altri, forgiata dalla tua determinazione, ogni obiettivo che ti poni è un colpo per darti forma.
La narrazione della storia viaggia alla stessa velocità del treno, ma il grande merito dell’autrice è quello di rendere indimenticabile ogni tappa. L’epilogo, d’altronde, è chiaro fin dalle prime pagine del romanzo. Ma la Antonelli è stata molto brava - chapeau, davvero - perché niente in questo libro finisce come si potrebbe immaginare. A cominciare dal libro stesso. A proposito: a quando la seconda parte?
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