NON CERCAVO QUALCUNO DA AMARE (A. GIUSTI)

il
18 febbraio 2020
Salve Pieces!
Oggi vi parlerò dell’ultima opera di Amabile Giusti che mi ha rubato il cuore: “Non cercavo qualcuno d’amare”, edito da Amazon Publishing.
Quest’autrice mi sconvolge sempre con i suoi romanzi e si è aggiudicata un posto fra le firme che preferisco.
Finalmente ho letto una storia originale che mi ha emozionata e conquistata.
Non potrete non innamorarvi di Aron e Jane.

NON CERCAVO QUALCUNO DA AMARE
AMABILE GIUSTI
Data pubblicazione: 17.12.2019 Editore: Amazon Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Un grande amore può nascere dalle ceneri di un grande dolore Aron ha trentadue anni, è un ricco avvocato di New York e vive in un attico vicino a Central Park. La sua abilità professionale è pari al suo cinico distacco dalle emozioni. Un tradimento d’amore, quando era poco più di un adolescente, ha minato la sua fiducia nel prossimo e sprangato il suo cuore. Jane ha ventitré anni ed è stata ferita nell’anima e nel corpo. Vive in un piccolo seminterrato nel Queens e fa un lavoro modesto. Non ha amicizie: i legami la obbligherebbero a svelare cosa ha interrotto la sua infanzia e distrutto la sua vita. Non cerca l’amore, è impossibile che qualcuno si interessi a lei, ha troppe cicatrici sul suo corpo e un buio profondo dentro. Tuttavia, con la complicità di una causa pro bono che costringe Aron a rappresentare Jane in giudizio, lui non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde. La bellezza, però, non è negli occhi di chi la guarda in modo superficiale ma nel cuore di chi la vede davvero: sullo sfondo di una scintillante New York, nascerà un legame tra un uomo che non vuole più amare e una donna che non pensa di poter essere amata?
Aron ha tutto ciò che nella vita si può desiderare.
È un avvocato di successo e lavora nello studio di famiglia; è bello come il sole e le donne cadono tutte ai suoi piedi.
Non cerca l’amore perché l’amore è ciò che l’ha ferito e cambiato, l’unica cosa che gli interessa sono le storie senza complicazioni.
Ed è proprio a causa di questa ammaccatura nel suo cuore che affronta la vita con cinismo, buttandosi a capofitto nel lavoro senza però esserne coinvolto, quasi come fosse un fantoccio privo d’anima.
Per smuovere un po’ la sua anima, il nonno e il padre decidono di affidargli una causa pro bono con la speranza che lo coinvolga e che possa scalfire la sua corazza.
La cliente da seguire e aiutare è Jane.
Niente a che vedere con le donne con cui è abituato a stare di solito. È poco più che una ragazzina ma ciò che lo colpisce di più è il suo aspetto: un po’ trasandato si, ma soprattutto ciò che vede è la cicatrice che le deturpa il volto. L’apparenza però, come ben sappiamo, alle volte inganna.
Jane ha soli ventitré anni, ma il suo passato è oscuro e pieno di tristezza.
Piano piano Aron sarà costretto a lasciar scivolare via la sua corazza scoprendo e facendo posto a qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.
Immedesimarsi nei problemi degli altri è ciò che fa la differenza fra un essere umano e un uomo.
È davvero difficile trovare le parole quando un libro ti colpisce così tanto, perché non sai da dove iniziare; tutto in questa storia l’ho trovato perfetto e ha avuto un impatto davvero sconvolgente.
Ho divorato ogni pagina assaporando questa storia così cruda e vera che mette alla luce una tematica molto attuale, soprattutto in una società dove l’aspetto è tutto.
Aron in questo caso è quello che potrebbe essere considerato perfetto: bello, alto, attraente in ogni suo aspetto, ricco e con un lavoro di tutto rispetto.
Ma ciò che ci insegna questo romanzo è proprio quello di andare oltre le apparenze, di superare ogni strato che ci troviamo davanti, fino ad arrivare al nocciolo di quello che si nasconde all’interno.
Sotto i completi eleganti del bell’avvocato, sbucano dei tatuaggi, non troppo perfetti, che suggeriscono una parte del suo passato, oppure il suo cinismo e la sua arroganza che possono trarre in inganno classificandolo come uno dei soliti figli di papà a cui tutto è dovuto.
Tutto ciò è il risultato di eventi che hanno influenzato il suo carattere e gli occhi con cui guarda il mondo.
Per vedere gli arcobaleni bisogna guardare il cielo.
Da bambina non potevo farlo, dovevo guardarmi le spalle. Dovevo stare attenta a pericoli molto più bassi del cielo. Crescendo, sopravvivendo, ho smesso di crederci. Mi sono convinta che gli arcobaleni fossero come fate dei boschi che si mostrano soltanto a persone speciali. Non a me.
Io vivo in un seminterrato con una sola finestra, in casa ho un unico specchio che schivo di continuo, amo gli spazi ristretti, disegno in una penombra che sa di diciottesimo secolo, amo il rumore della pioggia e temo la perfidia del sole, che tutto illumina e niente nasconde: gli arcobaleni non possono essere così audaci da affrontare il mio buio.
Dall’altra parte invece c’è Jane, che nonostante la vita le abbia mostrato i suoi lati più bui, oscuri e infidi – e il suo corpo ne porta i chiari segni addosso -, ha reagito e affronta ciò che viene cercando sempre di trovare la forza e il sorriso.
La prima cosa che fa Aron infatti è fermarsi al suo aspetto fisico.
Capisce che, se non si nota la cicatrice sulla guancia, è carina, con movimenti quasi fatati e se la si nota è difficile levarle gli occhi di dosso, ma è ciò che di più lontano possa esserci dalla sua donna ideale, oltretutto non ha nemmeno la voglia di accollarsi la causa, ma è l’unico modo per tornare nelle grazie della sua famiglia.
Più le sta intorno però, più comprende che la cicatrice, il suo zoppicare, l’aspetto generale, passano in secondo piano, tanto che a un certo punto queste cose nemmeno le nota più perché ciò che emerge è solo la purezza di Jane.
Perché mi sento come se fossi una quindicenne col cuore in gola? Perché ogni emozione che provo diventa una creatura abnorme capace di divorarmi? Forse perché ho un urgente bisogno di sensazioni che coprano i buchi della mia solitudine? Forse perché, quando hai davvero conosciuto una creatura abnorme, capace di divorarti, non puoi vivere in un mondo diverso e provare emozioni diverse?
O forse, più semplicemente, perché non ho mai avuto quindici anni?
Jane dal canto suo, non può non essere attratta da Aron.
Colui che scruta da lontano da un po’ di tempo, facendo germogliare in lei delle emozioni davvero forti.
Un sogno, che ha custodito in sé gelosamente consapevole che tutto ciò sarebbe rimasto una pura fantasia perché, uno come lui, non avrebbe potuto mai degnarla di uno sguardo.
Ma se quando quello sguardo finalmente troverà il suo, sarà troppo tardi?
Non so niente tranne questo: ti amo.
Sarai sempre qui, un qui che include il cuore, il desiderio, la memoria, i sogni.
Sarai sempre in tutto ciò a cui mi aggrapperò per non cadere quando mi capiterà ancora di avere paura.
La penna di Amabili Giusti credo sia una delle più coinvolgenti e magnetiche.
Ogni descrizione riesce a catapultarmi nella storia come se fossi io stessa la protagonista delle sue parole e di conseguenza, le emozioni che suscita sono potenti, reali e totali.
Utilizzo proprio la parola “totale” perché è l’unico modo in cui posso descrivere a parole questa sensazione.
Non riuscivo a pensare ad altro, non riuscivo a staccare gli occhi dal Kindle, lo stomaco era scombussolato dalle farfalle perché quei due – Aron e Jane – sono emozione pura.
È l’amore che mi è mancato ed è l’amore che sogno.
Spero che le mie parole abbiano trasmesso in parte come mi sono sentita leggendo questo romanzo e vi consiglio vivamente di non perderlo. Concedetevi questa fantastica lettura.


 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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