CRAZY (K. SCOTT)

il
28 febbraio 2020


Bentrovati lettori!
Quando vi avevo parlato di “Pretty”, il volume precedente a questo, avevo concluso la recensione sperando di leggere dell’odioso Eric. Beh, che dire, sono stata accontentata.
Infatti è proprio lui il protagonista del terzo volume della serie “Dive Bar”.
Curiose di sapere che combinerà questa volta l’uomo più scapestrato della comitiva di amici? Allora che aspettate, seguitemi!

CRAZY
KYLIE SCOTT
Data pubblicazione: 10.02.2020 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Chaser Serie: Dive Bar Series (#3) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Eric ce l’ha messa davvero tutta per meritarsi la fama di donnaiolo insensibile e superficiale. Non vuole che le ragazze si facciano strane idee, con lui: apprezza le avventure di una notte con donne bellissime, ma non è un tipo da relazioni a lungo termine. Quando Jean entra per la prima volta nel locale in cui Eric lavora come bartender, però, tutte le sue certezze cominciano a vacillare. Specialmente perché Jean non è intenzionata a cedere a nessuno dei suoi complimenti. Possibile che sia immune al suo fascino? Jean ha tutt’altro per la testa: aspetta un bambino e ha deciso di cambiare città per dedicare tutta sé stessa alla nuova vita che porta in grembo. Di sicuro non ha alcuna intenzione di perdere tempo dietro al donnaiolo di turno, anche se…
Tutto sembra scorrere come sempre nella vita di Eric: il lavoro al bar, ogni sera una donna nuova nel letto, nessuna implicazione sentimentale, insomma… viva la libertà!
Quando posa gli occhi su Jean. Sa che portarla nel suo letto è l’unica opzione possibile, fino a quando la ragazza non si alza dal tavolo che occupava…è così che Eric scopre che la bellissima donna che ha attirato la sua attenzione, presto sarà madre. Decisamente l’idea di portarla a letto non è più così buona, giusto? Lo scoprirete leggendo.
Jean arriva al Dive bar dall’assolata Florida, dove ha lasciato i suoi genitori e gli amici per raggiungere Nell, conosciuta su una chat dedicata alle future mamme. La sua famiglia di origine non ha preso bene la decisione della ragazza di voler portare a termine la gravidanza e l’idea di cambiare del tutto aria per ricominciare una nuova vita insieme alla bambina in arrivo è stata la scelta più ovvia.
Ci pensano i ragazzi del Dive bar a trovarle un appartamento proprio sopra al locale e accanto a quello di Eric, e a sostenerla in questa fase così delicata della sua vita.
Nell, che conosce bene Eric e a cui non è sfuggito il modo in cui il ragazzo guardava la sua amica, gli intima categorica di lasciarla stare: un donnaiolo superficiale come lui è l’ultima cosa che serve alla futura mamma.
Comunque, qualsiasi fosse il motivo, mi sentivo un po’… non lo so. È che quel pensiero mi stava ronzando in testa. L’idea non mi sembrava cattiva come qualche anno prima. In realtà, sarebbe stato perfetto. Assimilai il viso attraente di Jean e le sue curve meravigliose. Avremmo potuto uscire insieme, andare al cinema, fare le cose da coppie. Addirittura tenerci per mano. Avrei dimostrato a Nell che non ero un puttaniere superficiale.
Ed è qui che nella testa di Eric scatta qualcosa. L’idea che i suoi amici hanno di lui non lo aveva mai infastidito più tanto, ma adesso ha una nuova missione: dimostrare a tutti che è in grado di tenerselo nei pantaloni e di avere una storia duratura. Jean però è troppo impegnativa.
Il destino però, è risaputo, se ne frega dei buoni propositi, gioca le sue carte indipendentemente da noi e quando l’amore vero arriva, niente è programmabile o scontato.
Lo stile dell’autrice non delude neanche questa volta, tra argomenti delicati, ironia e dialoghi incalzanti. Nonostante l’unico pov sia quello di Eric non abbiamo difficoltà a capire gli stati d’animo e i pensieri degli altri personaggi.
Ammetto di aver avuto un po' di noia nei primi capitoli, ma poi la storia parte a tutta birra e non si riescono a staccare gli occhi dalle pagine.
Se la nascita di una nuova vita è una svolta nella vita della madre, in questo caso lo è stato anche per il libro. Le reazioni di Eric sono un colpo di scena continuo e l’interazione tra i protagonisti è vera, non risulta mai costruita o pilotata. È proprio questo che mi ha appassionato: non c’è un cambio repentino nei comportamenti che non risultano affatto forzati, sono genuini e attuabili solo dato il coinvolgimento emotivo delle parti.
“Allora va bene. Amo le feste.” Persi un battito sentendo quella parola. Sulle sue labbra, la cosa con la A aveva uno strano potere, per qualche motivo. Niente di che. Era una cosa stupida. Magari, più tardi, avrei pensato alla mia reazione; o magari avrei cercato di non ripensarci mai più. Non ero ancora sicuro di quello che avrei fatto.
Non mancano le scene di sesso, piuttosto dettagliate e ben scritte, mai fine a sé stesse e mai distaccate dalla sfera emotiva, mai esagerate nella quantità, mai forzate all’interno delle pagine.
Non era facile parlare di Eric e la Scott non ha scelto di certo la strada più facile affiancandogli una donna determinata e con una grandissima responsabilità in arrivo, eppure il mix è risultato, a mio parere, decisamente azzeccato.
Credo che la scelta di un punto di vista unico sia stata dettata (ed è chiaramente congruente alla storia) dalla necessità di riscattare un personaggio che nei volumi antecedenti si era dimostrato tutt’altro che positivo, quasi una nota stonata della comitiva solida e affiatata.
Ma per Jean ero disposto a fare cose che per altre donne della mia vita non avrei mai fatto. Era la verità, non aveva senso negarlo.
La Scott ha parlato della storia di Eric e Jean senza mai tralasciare le vite degli altri personaggi e le sorti del Dive Bar.
Ho amato questa storia.
Questa della Scott è una serie che permette di affezionarsi alle storie dei protagonisti, che mostra la loro essenza e la loro evoluzione senza nessuna estremizzazione nei comportamenti o nelle situazioni. Le loro vicissitudini possono sembrare forzate a volte (il matrimonio saltato con la sposa che piomba in casa di un estraneo, o una persona conosciuta in chat per cui si decide di cambiare la propria routine) eppure nel corso del racconto tutto viene percepito come vita vera, ed è questa la forza di questa serie.
Probabilmente gli artificieri provavano quel tipo di paura. Con tutta la cazzo di attenzione possibile, presi il controllo di quella personcina arrabbiata. Il suo visetto era rosso, gli occhi scuri accusatori.
In questo volume, ad esempio, Jean è una neomamma più che realistica, niente femme fatale con tacchi a spillo, che si destreggia tra pannolini e poppate. È reale, fragile e forte nel suo nuovo ruolo, fa del suo meglio per non sentirsi soffocata dall’inadeguatezza, trova la forza in quel fagotto che le ha cambiato la vita e tra uno sbadiglio e il disordine riesce comunque a sentirsi soddisfatta. Vi assicuro che Eric tutto sarà tranne un uomo superficiale e stupido.
Perché, per qualche motivo, uscire da quella porta sembrava sbagliato. Tipo l’idea peggiore che avessi mai avuto. Il che non aveva senso, considerando tutte le cazzate che avevo combinato negli anni.
Ho apprezzato tantissimo la cura dei dettagli attuata dall’autrice; dettagli indispensabili proprio per permettere al lettore di entrare nelle pagine.
La piccola Ada poi, vi farà sciogliere come neve al sole.
Vi consiglio di leggere la serie se cercate storie che vi aiutino a distaccarvi dalla quotidianità senza troppo impegno.
Sono tutti volumi autoconclusivi, ma vi consiglio di leggerli in ordine per apprezzare al meglio le evoluzioni dei personaggi e comprendere gli assetti e le reazioni degli stessi.
Manca solo Andre all’appello, chissà se il prossimo volume vedrà lui come protagonista?

 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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