L'ANGELO DI VETRO (C. BOMANN)

il
10 gennaio 2020

Buongiorno, il libro di cui voglio parlare oggi è emozionante, commovente e imprevedibile.
Corina Bomann è una garanzia di successo, ma anche di imprevedibilità. Ogni suo libro è un viaggio, una scoperta.
Devo confessare di non amare particolarmente gli storici, ma in questo caso sono stata, non solo sorpresa, ma autenticamente colpita positivamente.


L'ANGELO DI VETRO
CORINA BOMANN
Data pubblicazione: 24.10.2018 Editore: Giunti Titolo Originale: Winterengel Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea
Trama: È un freddo dicembre del 1895 nel piccolo villaggio di Spiegelberg, ai margini della Foresta sveva, e la giovane Anna spera che l'arrivo del Natale le permetta di vendere le sue meravigliose creazioni di vetro soffiato: angioletti, fiori, animali e cristalli di ghiaccio in ogni sfumatura di colore. Dopo la morte del padre, mastro vetraio, che le ha insegnato tutti i trucchi della sua arte, Anna è costretta a farsi carico della madre malata e della sorella minore, lavorando per un misero salario nel laboratorio del vecchio Philipps e di suo figlio Wenzel. Quando un giorno il ragazzo le chiede di sposarlo, Anna si sente di fronte a un bivio: potrebbe essere la via di uscita da una vita di stenti, eppure, nonostante l'amicizia che la lega a Wenzel, qualcosa dentro di lei si ribella. Il suo sogno è sempre stato viaggiare in paesi lontani e solo l'idea di un'esistenza tranquilla e ritirata le toglie il fiato. Finché una notte uno sconosciuto dagli occhi grigi come le nubi cariche di neve bussa alla sua porta consegnandole una busta chiusa da un sigillo di ceralacca. Una lettera che arriva dall'altra parte del mare e che sta per dischiuderle un mondo da fiaba: al fianco del giovane messaggero, Anna intraprenderà un lungo viaggio che la porterà fino a Londra, alla corte della regina Vittoria, per decorare con le sue raffinate figure di vetro l'abete della famiglia reale. Ma sarà davvero più vicina alla realizzazione di tutti i suoi sogni?
Siamo alla fine del 1895, quando Anna giovane talentuosa vetraia, vive con la madre malata e una sorella più giovane in un appartamento piuttosto malconcio a Spielberg, nelle vicinanze della Foresta Sveva.
È corteggiata dal figlio del titolare e nel tempo libero vende angeli di vetro realizzati artigianalmente da lei al mercato. Come in una sorta di fiaba, il suo lavoro viene notato da un lord inglese di passaggio che fa conoscere le sue opere addirittura alla regina Vittoria.
Danzare fino a mezzanotte con un meraviglioso principe, avvolta in un abito stupendo, poi perdere una scarpetta in modo che lui potesse cercarmi…
 Il suo viaggio verso la capitale inglese, accompagnata da John, un misterioso servitore di cui è costretta suo malgrado a fidarsi, è costellato da notevoli intoppi – qualcuno particolarmente interessato ai suoi angeli,  il cattivo tempo, i  mezzi di trasporto (a volte di fortuna) – costringono Anna a fare i conti con il suo carattere, la sua ritrosia, ma anche con il bisogno di far curare la madre e garantire alla sorella un futuro migliore. Il viaggio si rivelerà un’avventura straordinaria, durante il quale farà nuove conoscenze impensabili per una ragazza del suo ceto sociale e della sua epoca.
Evidentemente trovava molto romantica l’idea di una ragazza che vende i propri angioletti nel mercato di un paesino di provincia. Ero stupefatta. Solo a una regina poteva sembrare romantico stare in piedi per ore, con le mani intirizzite dal freddo.
È un romanzo meraviglioso, in cui la protagonista suscita tenerezza per la sua compostezza, ma anche per la grande determinazione, che dimostra facendo valere il suo lavoro anche dinnanzi alla nobiltà inglese – un po' ingessata e piena di pregiudizi e invidie.
Lo consiglio assolutamente, non solo a chi ama gli storici, ma anche  chi apprezza i romanzi natalizi e le storie d’amore romantiche.
Il vento frustava la carrozza, mentre i fiocchi di neve tamburellavano contro i vetri. Sembrava quasi che la tormenta ci avesse inseguiti fin dal mio paese. Guardavo pensierosa il paesaggio azzurrastro farsi sempre più buio.
 
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