CONFLITTO DI INTERESSI (P. CHIOZZA)

il
21 gennaio 2020

Buongiorno lettori Sono felice di potervi parlare in anteprima del nuovo strepitoso romanzo di Paola Chiozza che da ieri potete trovare su Amazon e che, fatemelo dire, è una vera bomba! Seguitemi dopo la trama per saperne di più.

CONFLITTO Di INTERESSI
PAOLA CHIOZZA
Data pubblicazione: 19.01.2020 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Disturbo mentale o trauma cranico? Sofia Russo non capisce cosa abbia colpito la sua famiglia. Forse è stata la vincita alla lotteria a farla impazzire. Se almeno fosse stato un meteorite, avrebbe ereditato il denaro e bevuto cocktail su una spiaggia dei Caraibi per il resto dei suoi giorni. Di certo non avrebbe speso quei soldi per aprire una pasticceria in Islanda. E così, a ventiquattro anni suonati e con una naturale inclinazione alla catastrofe socio-sentimentale, Sofia si ritrova a Reykjavík. A combattere contro il freddo e la puzza di pesce putrefatto. Proprio quando pensa che non ci sia niente di più brutto dell’assenza del bidet, arriva lui. Joann Sigurdarson è un vichingo, in tutte le accezioni del termine. Soprattutto in quelle negative. Sfacciato, prepotente, scorbutico e… maledettamente affascinante. Può andare peggio? Sì, se Joann spunta proprio dall'unico posto da cui Sofia dovrebbe tenersi alla larga: il negozio di fronte a quello della sua famiglia. Il vichingo impertinente rappresenta la concorrenza. Quella spietata, fatta di equivoci, provocazioni, conflitti e puro odio. Eppure, sebbene nessuno dei due creda al proverbio “chi disprezza compra”, resistere alla tentazione sembra impossibile. Joann e Sofia non sanno più chi sono. Si odiano o si vogliono? Già. Forse era meglio il meteorite.
Come tante altre lettrici, avevo già avuto il piacere di leggere Conflitto di interessi su Wattpad mesi fa e l’avevo adorato in tutto e per tutto.
Credetemi, se Punizione Divina vi aveva fatto divertire, Conflitto d'interessi vi farà impazzire dalle risate, tanto da far venire le lacrime agli occhi.
Tutta la storia è narrata al presente dal punto di vista della protagonista, Sofia, una ragazza di Napoli trapiantata in Islanda per seguire il sogno dei suoi genitori, desiderosi di aprire una pasticceria italiana a Rejkiavic.
Sofia è una delle protagoniste più spassose di sempre.
È unica (e meno male), sensibile, fiera, pazza (un po' come Paola), con i suoi calzettoni colorati mette il cuore in tutto ciò che fa ed è terribilmente orgogliosa delle sue origini napoletane.
Mi sento la guerriera dei dolci, arrivata in Islanda per sconfiggere il male che si annida tra il pesce essiccato e le pecore.
Così legata alla sua Napoli, da non riuscire ad apprezzare appieno ciò che il destino le mette davanti, finché qualcuno non glielo fa notare
Joann è il manzo per eccellenza, rude, stronzo, prepotente e presuntuoso, pasticcere e musicista, ma anche dolce e tenero come pochi.
Impossibile non amarlo, e poi... “Quale ragazza può vantare un primo appuntamento al museo fallologico islandese?”.
«È particolare, come te.» «Come me? Sono un ragazzo come tanti.» «Tu non sei come tanti.» «Suono la chitarra, lavoro nel negozio di famiglia… ti sembro diverso da tutti gli altri?» Afferro un foglio di carta assorbente e lo passo sulle labbra. Ho divorato il pönnukökur. «Forse perché ti impegni per rendere i tuoi genitori fieri di te, proteggi tua sorella, credi in quello che fai e ci metti il cuore. Questa era una semplice frittella, ma era speciale perché fatta con amore.»
L'intesa e l'attrazione tra Sofia e Joann, il bel vichingo, è palese fin dal loro primo incontro, e nonostante il destino (e il signor Sigurdarqualcosa) cerchi in tutti i modi di metterli uno contro l'altro rendendoli rivali, è impossibile non tifare per loro dalla prima all'ultima pagina.
Cucinare dolci è ciò che li accomuna e che riesce meglio a entrambi. Solo quando mescolano, impastano, infornano sono davvero loro stessi e attraverso le loro opere, sanno comunicare meglio che con le parole.
«Io voglio vederti cucinare.» Mi volto e smetto di girare il composto di colpo, lasciando cadere la frusta nella terrina. «Per quale motivo?» «Perché sei bellissima quando fai le cose che ami.»
Le scene divertenti sono innumerevoli e la scrittura di Paola talmente autentica che diventa automatico fin da subito immedesimarsi in Sofia, così vera e sfigata, trasparente e ironica.
Più di una volta leggendo le sue figuracce mi sono vergognata all’inverosimile, neanche fossi io ad averle fatte, povera Sofì, finendo poi per ridere a crepapelle per l'assurdità delle sue uscite e dei suoi pensieri.
Le battute al vetriolo tra gli orgogliosi Joann e Sofia si sprecano e trasmettono all'intera lettura un ulteriore collante che fa passare da una pagina all'altra senza che ce ne si accorga.
«Vorrei dirti che anche a te dona il tuo abbigliamento, peccato che non indossi niente» ribatto piccata. Forse ho ancora qualche speranza di vincere. «Bella salvietta.» «Sto per toglierla. Vuoi restare a guardare?» «Sì, ma credo mi serva un microscopio.» Joann, colpito nella propria virilità, mi osserva in tralice. «Lo penso anche io. Faresti appassire perfino un cactus.» Stringo i pugni, abbandonati lungo i fianchi, e giro sui tacchi. «Stronzo.»
Una competizione onnipresente, una lotta continua che lascia in sospeso fino alla fine, ma che allo stesso tempo fa palpitare il cuore a un ritmo passionale e dolce.
Un tira e molla infinito, che non può che sfociare nel lieto fine.
«Io non ce l'ho con te perché sei italiana.» Mi volto e allargo le braccia. Le lacrime mi pizzicano le palpebre, ma non piangerò. «E allora? Cosa?» «Ce l'ho con il resto del mondo perché non posso averti. Perché appena conquisto un pezzetto di felicità, il destino me lo strappa via.» «Il destino siamo noi.» «Io vorrei odiarti, Sofia. Sarebbe tutto molto più facile.»
Un romanzo dove la famiglia, anzi le famiglie, sono il perno intorno a cui gira tutto. Due nuclei così ugualmente uniti, solidali e allo stesso tempo così diversi. Una sola la cosa certa: qualsiasi cosa succeda ognuno ci sarà sempre per l'altro, un sostegno continuo che fa sorridere il cuore.
Diverse sono le battute ironiche sul Bel Paese e i suoi abitanti, che è la stessa Sofia a fare; agli occhi degli islandesi gli italiani appaiono come maleducati, incivili, confusionari e chiacchieroni e ovviamente così diversi da queste specie di vichingi dai tratti freddi e fin troppo ligi alle regole.
Ma è sempre lei, allo stesso tempo, a difendere e combattere per le sue origini con tutto il sentimento che possiede, con il suo carattere forte e orgoglioso, da vera italiana.
«Di nuovo quella lingua strana?» «È napoletano, imbecille. Le più belle dichiarazioni sono state scritte in napoletano, sai? Tu si 'na cosa grande pe' mme,» pontifico con orgoglio. «' na cosa ca me fa 'nnamurà… » «Che cos'hai detto?» «Che sei uno stronzo.»
Teste di pecora, statue della Madonna del Carmelo, tacchini, la Carrà, spago da cucina, calzettoni multicolor, constatazioni amichevoli, bidet mancanti e introvabili... serve altro per un romanzo top?
Correte a leggerlo e preparate i fazzoletti: piangerete dal troppo ridere.


 [Copia ARC digitale ricevuta dall'autrice]
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