QUANDO ERO UNA FARFALLA (E. BRIZZI)

il
30 ottobre 2019
Buongiorno, oggi vi parlo di un romanzo pubblicato recentemente da Hope edizioni di un'autrice italiana che si è rivelata una piacevole sorpresa. Seguitemi in questa recensione di !Quando ero una farfalla” di Elisabetta Brizzi.

QUANDO ERO UNA FARFALLA
ELISABETTA R. BRIZZI
Data pubblicazione: 04.10.2019 Editore: Hope Edizioni Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Quando Alessandro, giovane promessa del mondo della musica, muore improvvisamente in un incidente stradale, le vite di Eleonora e Andrea sembrano spezzarsi in pezzi piccolissimi. Se per Eleonora, la tragedia segna la fine della sua storia d’amore, per Andrea, quell’evento determina la perdita di un fratello. Il dolore monta, la sofferenza soffoca, ma il tempo, dicono, aggiusta tutto. Per Eleonora giunge infatti il momento di tentare una nuova vita, di cedere a una nuova speranza e, forse, di lasciare che un paio di penetranti occhi azzurri sconvolgano il suo precario equilibrio. È la mossa del destino che tanto aspettava? O forse no? Per quanto tempo un segreto può rimanere tale? L’amore, la perdita, la riconciliazione con se stessi. Eleonora e Andrea, alla fine di tutto, dovranno rispondere a queste domande, perché i sentimenti, quelli veri, non sempre si possono cancellare o dimenticare. Quelli, prima o poi, tornano a galleggiare nel cuore.
Il romanzo è ambientato tra Latina e Firenze, e vede come protagonisti Eleonora, giovane studentessa di ingegneria, Alessandro (il suo fidanzato), promettente musicista, e Andrea – il fratello di lui –, medico di qualche anno maggiore.
È un romanzo che affronta la tematica dolorosa del lutto, della perdita, del senso di colpa che attanaglia chi è sopravvissuto. Molte pagine sono venate di tristezza e rimpianto, mentre altre sono più speranzose e gioiose.
Le voci narranti – con continui e devo dire, ben strutturati flashback – ci raccontano le vicende di questi ragazzi, le dinamiche che hanno condotto due fratelli, legatissimi tra loro, nonostante le differenze d'età, a innamorarsi della stessa donna.
Ad un certo punto, quando smetti di aspettare o semplicemente di sperare, puoi mettere da parte il cuore? Puoi farlo cessare di tormentarti e di ricordarti, in ogni minuto della tua vita, ciò che hai perso e non potrai ritrovare? I tuoi fallimenti, i tuoi errori? È davvero possibile arrivare a questo? Io non lo so.
La tristezza e la colpa lasciano il passo al rimpianto, al bisogno di nascondere, omettere, cancellare quanto è stato e non sarà più. Le nuove prospettive, dopo la morte di Alessandro, saranno continuamente velate di incertezze; i nuovi inizi, le nuove amicizie non sono pienamente tali finché ogni conflitto del passato, che si annida visceralmente nel cuore e nell'anima non sarà completamente spazzato via, guarito e risanato.
Alla fine anche se non vorrei farlo, cedo e l'afferro. Toccarla, tenerla tra le dita, sentire la morbidezza di quel tessuto, equivale a smettere di respirare.
È un romanzo molto introspettivo, poco spazio viene dedicato alle effusioni o ai momenti di intimità, le figure dei protagonisti sono affiancate da legami familiari solidi e amicizie che "salvano".
Le tempeste estive arrivano all'improvviso. Stravolgono gli equilibri di un giorno di sole e poi vanno via senza restituire alla terra quanto hanno sottratto.
Una lettura vivamente raccomandata.

 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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