IL SANTO (A. ZAVARELLI)

il
28 ottobre 2019
Carissimi lettori, oggi torno a parlarvi di una serie che seguo con piacere da qualche tempo: sto parlando de “Il Santo”, il quarto volume della serie La Malavita di Boston, della fantastica A. Zavarelli; vi confesso che sono sempre in trepidazione prima dell’uscita di un suo libro e pare proprio che il prossimo - Il Ladro - sarà l’ultimo (sto già piangendo per la disperazione).
Siete pronti a lasciarvi trascinare in una storia travolgente, ricca di colpi di scena che vi terranno costantemente sul filo del rasoio? Non mi credete? Questo perché non avete ancora conosciuto Scarlett e Rory.

IL SANTO
A. ZAVARELLI
Data pubblicazione: 26.09.2019 Editore: Grey Eagle Publications Titolo Originale: Saint Serie: La malavita di Boston (#4) Finale: Autoconclusivo Genere: Mafia romance
Trama: Scarlett Quando si va in guerra, ci sono tre regole molto semplici da rispettare. 1. Conoscere il tuo nemico. 2. Essere pronto al sacrificio. 3. Indossare sempre scarpe comode. Dopotutto, la vendetta è un piatto che va servito freddo. Ho un buon occhio per questo, e niente ostacolerà il mio cammino. Nemmeno Rory Brodrick, detto il Santo. Si sbaglia, se pensa di potermi cambiare. Quando avrò finito con lui, farò sembrare la sua mafia un gioco da ragazzi. Vuoi incrociare il mio cammino, Signor Brodrick? Faresti meglio a farti il segno della croce e a sperare di morire. Rory Sono un combattente. Un trafficone. Un mafioso. Ho visto diverse cose nella mia vita. Ma non ho mai incontrato nulla di simile a lei. È una bellezza con il cuore di una bestia. La mela avvelenata a cui non riesco a resistere. E sulla sua scia lascia una schiera di uomini che strisciano in ginocchio. Quello che non sa è che mi piacciono le donne selvagge. Questo non fa che rendere molto più divertente domarle.
Se avete letto i romanzi precedenti, conoscete il personaggio, e l’idea che se ne ha, quella è di una ragazza che per sopravvivere lavora per strada. In realtà, Scarlett lavora per strada ma non nel senso più comunemente conosciuto; gira ogni sera per locali in cerca di obiettivi precisi per portare a termine una vendetta personale, una vendetta celata al lettore per i primi capitoli del libro.
Rory Brodrick è un malavitoso facente parte della crew degli irlandesi: ha un “credo” e delle regole da rispettare, ma quando incrocia Scarlett nel suo cammino, è disposto ad aiutarla a qualsiasi costo, e la sua famiglia irlandese allargata non lo abbandonerà.
Scarlett e Rory sono come il fuoco e il ghiaccio, due opposti inconciliabili, eppure l’attrazione che li lega è palpabile ed è acuita dai costanti battibecchi sopra le righe che determinano l’inizio di una strana conoscenza.
“Non ci conosciamo” mi dice. “Sono Rory.”
“E?”
Contrae la bocca e sembra essere divertito dal mio comportamento per qualche motivo.
“Ed è un piacere conoscermi, vero? È quello che dicono di solito le donne. Ora, tesoro, ho bisogno che tu venga con me. Solo per un po’.”
E io ho bisogno che tu vada affanculo. Solo per un po’.
Non è difficile capire che Scarlett non ha peli sulla lingua e, soprattutto, non ha paura di niente e nessuno, nemmeno di un mafioso. Nella vita ne ha passate tante ed è determinata a non lasciare che nessuno intralci il suo cammino, né la sua migliore amica Mack (che abbiamo conosciuto nel primo volume), né tantomeno un uomo.
Rory, dal canto suo, non è disposto ad ascoltare i ragazzi del sindacato, che continuano a ripetergli di non fidarsi di quella ragazza imprevedibile e falsa, ma è comunque rispettoso nei confronti della sua famiglia e non vuole fare niente per compromettere il suo rapporto con il sindacato irlandese.
La famiglia è importante. La famiglia è tutto.
Ognuno di questi ragazzi è stato in qualche modo salvato da un passato difficile e crede fermamente nel supporto di questa famiglia allargata. Per questo secondo loro concetti come la lealtà e il rispetto reciproco sono importantissimi. Penso proprio che questo “credo” sia uno dei punti di forza di questa serie, in cui la componente mafiosa non è lasciata mai al caso o sullo sfondo. Anzi, si vede, si sente, permea ognuna delle storie narrate ed è ben descritta e documentata. Inoltre, non c’è nessuna redenzione per questi personaggi. Hanno dei sentimenti, è vero, amano, credono nell’amicizia, soffrono, ma mai in nessun caso sono dipinti come i buoni. Sono come sono, fanno quello che fanno, e rimangono criminali. Ma quando amano lo fanno profondamente.
Le ragazze descritte nei vari romanzi della serie hanno come filo conduttore l’essersela cavata sempre da sole: sono cresciute in strada, talvolta perché i genitori sono morti o perché le hanno abbandonate a sé stesse. Anche Scarlett non è da meno, solo che lei ha una famiglia ricca alle spalle; una famiglia da cui è scappata perché per loro a contare erano le apparenze e non la sua felicità.
“Come va la battaglia?” replico.
“Perché non saltiamo i convenevoli.” Sorride. “Ho visto un ripostiglio entrando.”
Sto al gioco, anche se mi fa incazzare.
“In una chiesa, Scarlett?” chiedo.
“Devi essere davvero il diavolo.”
“Non ho mai detto di non esserlo.”
Si china in avanti per sussurrarmi nell’orecchio, accarezzandomi il braccio e sfiorandomi le dita. “E forse voglio che tu faccia cose diaboliche con me.”
I loro incontri sono sempre così. Rory prova ad aiutare Scarlett e a tirarla fuori da quelli che a lui sembrano guai; Scarlett lo provoca facendo battutine taglienti o a sfondo sessuale e prova in tutti i modi a farlo capitolare, ma Rory non vuole ferirla emotivamente e all’inizio la evita, almeno fino a quando non è convinto che lei lo voglia davvero.
Scarlett è irremovibile e non vuole trascinarlo nell’oblio con sé, ma pian piano non può fare a meno di aprirsi con lui e, inevitabilmente, Rory viene a sapere cosa spinge Scarlett a vendicarsi di uomini ricchi e apparentemente lontani dal suo stile di vita.
“Lo faresti davvero” dice. “Non è così?”
“Intendevo quello che ho detto. Andrò sempre in guerra per te, Satana.”
“Ti odio ancora, lo sai” ribatte.
Mi chino e la bacio.
Satana è il soprannome di Scarlett ed è proprio ciò che è: pericolosa, attraente, una vera forza della natura, con una corazza dura da scalfire.
Di lei ho apprezzato la caratterizzazione perfetta e l’evoluzione del personaggio, che comunque rimane sempre coerente con sé stesso. In questo, credo che l’autrice sia davvero brava. Ha chiaro in mente cosa vuole trasmettere con un personaggio e persegue il suo obiettivo fino alla fine. Lo stesso accade con Rory.
Lui è Il Santo, è uno dei buoni nonostante per vivere faccia il criminale. È un uomo fedele e giusto (nel suo mondo almeno) ed è disposto a tutto pur di proteggere i membri della sua famiglia; inoltre, ama i bambini e desidera una famiglia tutta sua, anche se non ha mai avuto una vera donna.
Ancora una volta, la penna della Zavarelli non delude e chi, come me, ama questo genere carico di colpi di scena, avvenimenti cruenti e spesso descritti in maniera cruda e realistica, senza risparmiare le brutture della vita, il lato meno bello di chi vive nei bassifondi, non resterà deluso con questo nuovo volume della serie (anzi, al momento i miei preferiti sono proprio Il Fantasma e Il Santo).
Bene, non mi resta che lasciarvi a questa lettura emozionante.
Alla prossima,
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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