SUNBURN (L. LIPPMAN)

il
6 settembre 2019
Cari lettori, quanto tempo trascorrete sul canale 9 del vostro televisore? Se provaste a sintonizzarvi scoprireste la lunga lista di programmi dedicati al crime: da “Attrazione Fatale” a “Torbidi Delitti”. Spero che siate appassionati del genere, perché sto per parlarvi di un romanzo che si inserisce perfettamente ed esattamente in questo filone. Seguitemi nella recensione per scoprire “Sunburn”, il nuovo romanzo di Laura Lippman.

SUNBURN
LAURA LIPPMAN
Data pubblicazione: 26.03.2019Editore: DeA Planeta Titolo Originale: SunburnSerie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea
Trama: Quando approda al bancone dell’High-Ho con la schiena bruciata dal sole e un cocktail in mano, Polly Costello è una donna in fuga. Da un passato difficile, dai troppi errori commessi, o forse soltanto da se stessa. Ma l’energia diffidente e inquieta, da gatta selvatica, che tenta di nascondere dietro a una cascata di capelli rossi non passa inosservata. Neppure qui, nel vecchio diner per anime spiaggiate o in transito di Belleville, Delaware – un posto così trascurabile da sembrare assemblato alla meglio con gli avanzi di altre città. E infatti Adam Bosk la nota, altroché se la nota. E forse non è un caso se fa in modo di attaccare discorso. Un primo scambio di battute insinuanti presto diventa un flirt, e il flirt una passione inaspettata. Quando, all’indomani di un terribile incendio, i resti di una donna vengono ritrovati nell’appartamento di Polly, il gioco da pericoloso si fa letale. Perché in una storia in cui nessuno dice la verità, Polly è sempre un passo avanti agli altri, lettore compreso. E non si fermerà di fronte a nulla pur di riprendersi quello che ha perso e portare a compimento un piano che viene da molto, molto lontano. La “Maestra” Laura Lippman, vero e proprio nume tutelare dei più grandi scrittori di genere da Stephen King a Gillian Flynn, torna con un noir tesissimo che sprizza intelligenza e sorprese a ogni pagina. Dando vita a un personaggio femminile che non si limita a illuminare la storia, è la storia.
So cosa vi starete chiedendo: come ci è finito un libro della Lippman – nota giallista – sul nostro blog? Le ragioni sono almeno due: Polly e Adam. Il legame che c’è tra loro li porta di diritto su questo sito ed è il motivo per il quale ve ne sto parlando. Ma ora, iniziamo dall’aspetto che più mi ha affascinata di questo romanzo: la struttura narrativa. Farete fatica a comprenderla fino alla fine e no, questo non è affatto un difetto. Perché chi ama il genere lo sa: gli autori le provano tutte per portare il lettore fuori strada, per confonderlo, incuriosirlo e indurlo a divorare un capitolo dopo l’altro.
In un cartone animato avrebbe sulle spalle il diavolo e l’angioletto che si danno battaglia, ma lui ha abbandonato da tempo i dilemmi tra giusto e sbagliato. tanto non ci si può fare niente.
Ed è esattamente quello che vi accadrà con questo romanzo: non avrete pace finché non riuscirete a scoprire quante più cose possibili su Polly. Perché ciò a cui noi lettrici e lettori di romance non siamo abituate è non sapere nulla sulla protagonista. In più non vi verrà affatto facile attuare quel meccanismo che solitamente risulta quasi spontaneo: fare di Polly la vostra eroina per l’arco di tempo che va dall’inizio alla fine del romanzo. Sarete ostacolati da una spessa benda sugli occhi che non vi permetterà di discernere il bene dal male, di capire effettivamente quali siano le intenzioni e l’obiettivo della giovane donna.
Due minuti fa nello specchietto retrovisore c’era un sole fiammeggiante che si appiattiva sull’orizzonte reso ancora più luminoso dalle nuvole. Adesso invece il cielo è nerissimo. Polly si ferma vicino a un campo di granturco, slaccia la cintura di sicurezza e si solleva la gonna.
Di lei sappiamo solo quel poco che la Lippman ci concede: Polly è una donna che scappa dal suo passato e dai suoi affetti. Ha diverse persone – almeno tre – che la inseguono e le danno la caccia. Fra loro c’è anche Adam, che però rimane folgorato dalla chioma rossa di Polly e non può fare a meno di cadere ai suoi piedi. Ma tra i due c’è una fitta rete di misteri che impedisce a entrambi di essere sinceri l’uno con l’altra. E in questa rete finisce anche il lettore, che non sa a quale storia e a chi credere.
Una volta che sai dov’è il cuore, devi scoprire come è fatta la gabbia toracica. Poiché persino il coltello migliore può spezzarsi contro un osso.
Sono costretta a fermarmi qui, vista la natura del genere al quale appartiene questo romanzo. Vi dirò, però, che a convincermi a leggere questo libro è stato in parte il giudizio di Stephen King. Ho trovato un riscontro nel romanzo, ma le mie aspettative non credo che siano state completamente soddisfatte. Ecco perché: questa storia sta nel mezzo. Non è un romance e neanche esattamente un giallo. È intrappolata in una struttura narrativa ben organizzata e in un continuo gioco stilistico che a tratti, però, rimane quasi asettico. Avrei gradito maggiori caratterizzazioni dei personaggi e ulteriori spiegazioni di contorno. Ma il risultato, nel complesso, è il racconto di una vicenda avvolta da un mistero che merita di essere risolto.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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