BRUCIA PER ME (S. STAHL)

il
4 settembre 2019

Buongiorno, rieccoci per una nuova recensione su una delle nuove uscite della famiglia Hope. Si tratta di “Brucia per me” di Shay Stahl, una storia sulla quale nutrivo grandi aspettative ma che mi ha lasciata per certi versi perplessa.

BRUCIA PER ME
SHEY STAHL
Data pubblicazione: 21.08.2019 Editore: Hope Edizioni Titolo Originale: Burn Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: erotic romance
Trama: Milena Wellington, direttrice del Wellington Plaza, potrà anche essere cresciuta in un mondo di privilegi, ma ha lavorato sodo per la sua carriera e non intende permettere a nessuno di scavalcarla. Il problema? La sua vita sentimentale è un disastro, dorme sul divano di un’amica, i suoi colleghi complottano di continuo alle sue spalle e sta stalkerando un sexy e arrogante pompiere, con cui ha avuto un’avventura di una notte. Essere un pompiere non è mai stata una scelta per Caleb Ryan. Il suo destino è stato deciso quando la sua vita è andata in frantumi. Non ha mai deviato dal suo percorso e la tentazione non gli ha mai fatto perdere la strada. Il problema? Le donne servono a uno scopo, ma l’amore... be’, lui non è capace di amare. Almeno finché non incontra di nuovo la sagace e incredibilmente sexy brunetta che ha conosciuto alla vigilia di Natale. È bastata una notte e quella bellezza esotica ha acceso un fuoco dentro di lui... e Caleb non può lasciarla andare. Che succede quando non si può ignorare la fiamma?
Ma andiamo con ordine,  Caleb e Mila, a voci alterne ci raccontano il loro incontro e la loro vita nella fredda Seattle, la Vigilia di Natale.
Caleb è un vigile del fuoco che trascorre il suo tempo (al di là delle chiamate di soccorso) tra scherzi da caserma e alcol, mentre Milena, detta Mila, è una giovane direttrice d'albergo, figlia del titolare dello stesso, a mio parere un po’ viziata, con una propensione per amicizie e relazioni sbagliate.
Il Wellington Plaza è un lussuoso albergo a 5 stelle, di trentuno piani, con mille tra camere e suite, otto ristoranti, tre bar, quattro piscine, un salone di bellezza e spa, otto sale convegni e due centri congressi.
Il romanzo è abbastanza lungo, oltre quattrocento pagine suddivise in tre parti che sembrano quasi scritte da penne diverse. La prima parte, infatti, è fatta da serate alcoliche che vedono coinvolti gli amici di lui e le amiche di lei, acrobazie tra le lenzuola e scherzi goliardici. Mentre la seconda parte cambia completamente registro; si caratterizza di eventi drammatici che costringono i due protagonisti a crescere e affrontare finalmente la vita adulta. Certo, stiamo parlando di un erotico, quindi non mancano scene bollenti e linguaggio scurrile, ma esiste anche una trama, dei momenti problematici che i protagonisti devono affrontare e superare.
Abbassa la testa tra le ginocchia e inizia a tirarsi i capelli con entrambe le mani, come se preferisse strapparseli piuttosto che sentire quello che sto per dirgli o, peggio, piuttosto che sentire quello che sta  succedendo nella sua testa.
L'autrice in nota afferma di aver impiegato quattro anni per ultimare l'opera e credo che in questo lasso di tempo sia cresciuta nel suo percorso di scrittura, e ovviamente la stesura del romanzo ha subito una sorta di evoluzione.
A un certo momento confesso di aver avuto un po’ di blocco del lettore: troppe parolacce, troppe scene di sesso e poco contenuto mi hanno quasi impedito di proseguire nella lettura.
Ma il loro amore, quello era vero e profondo. Perfino adesso, qui, in questa stanza, si può ancora percepirlo. È un qualcosa che mette in ombra tutto il resto.
Sono sincera, faccio fatica a dire se mi è piaciuto o meno. Lo so sembra una contraddizione ma alcune parti sono un po’ penose, altre, come l'epilogo, banali o scontate ma altre meritano. Gli amici della coppia a volte sembrano delle macchiette dedite al divertimento, salvo poi cambiare completamente. A tratti poi mi è piaciuto perché riflette in modo  profondo sulla vita e sulla morte, sulla labilità della nostra esistenza, sul cogliere l'attimo “qui e ora”.
Sicuramente mi sono contraddetta, ma, come ripeto, è il romanzo stesso una contraddizione secondo la mia visione.
L'idea di affrontare un incendio, l'essere messo di fronte alla possibilità di morire, circondato dalle fiamme, il sapersi vulnerabile, mi fa sentire più vivo che mai.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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