[RECENSIONE DOPPIA] UN MALEDETTO PER SEMPRE (B. MARCONERO)

il
19 agosto 2019

L’abbiamo atteso per mesi e l’abbiamo divorato in poche ore senza riuscire a staccarci, e ora è dura lasciare andare Brando e Agnese. Seguiteci nella recensione doppia che oggi dedichiamo all’ultimo capolavoro di Bianca Marconero, “Un maledetto per sempre”.

UN MALEDETTO PER SEMPRE
BIANCA MARCONERO
Data pubblicazione: 15/07/2019 Editore: Self publishing Serie: Un maledetto lieto fine series (#2) Finale: conclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Cosa sei disposto a fare per la persona che ami?
Cosa sei disposto a fare per ritornare a casa?
Brando e Agnese si sono lasciati. Sono trascorsi tre anni dalla loro separazione. I ricordi sono i loro compagni silenziosi ma entrambi cercano di ricostruire le proprie vite. Brando, dopo le vicende accadute a Montréal, desidera una felicità di base, fatta di amicizia, lavoro e affetti. Mentre consolida il successo della sua band, gli Urban Knights, desidera innamorarsi di nuovo. Quando incontra Penny, una giovane fotografa, si convince di aver trovato la persona che può aggiustare il suo cuore spezzato.
Agnese vive a Milano e ha un unico obiettivo: proteggere la persona più importante della sua vita.
Affronta le difficoltà a testa alta, in fuga dal padre, il senatore Goffredo Altavilla e in lotta continua con Lucio, divenuto ora l’avvocato del senatore.
Dopo una serie di appuntamenti mancati con il destino, Brando ritrova Agnese e scopre l'esistenza di Jacopo. L'incontro fornirà l'occasione per ripartire un'altra volta o sarà l'ennesima caduta verso un finale sbagliato? In che direzione va il "per sempre", quando i segreti del passato diventano troppo ingombranti, quando l'amore deve essere gridato da un palco, quando la fiamma brucia ancora, pronta a divampare, per l’ultima volta?
Capitolo conclusivo della storia di Brando e Agnese, protagonisti di "Un maledetto lieto fine"
È veramente difficile scrivere questa recensione. Primo perché non voglio credere di aver letto la parola fine di questa meravigliosa storia, secondo perché sono ancora scossa dagli eventi.
Una cosa però è certa: Bianca Marconero ci ha regalato non uno (sì perché mi riferisco anche al primo libro della dilogia), ma due romanzi unici e profondi che nessuno potrà mai dimenticare.
Se non avete letto il precedente volume (“Un maledetto lieto fine”), la lettura di questa recensione è altamente sconsigliata, in quanto potreste incappare in alcuni spoiler su quella parte della storia.
Un maledetto lieto fine e Un maledetto per sempre non sono romanzi semplici, è bene specificarlo. Non sono letture consigliate a chi vuole passare qualche ora spensierata perché vi spezzeranno il cuore in tanti piccoli pezzi; ma non preoccupatevi, sapranno anche come ricucirlo fino all’ultimo brandello.
Alla fine del precedente romanzo, avevamo lasciato un Brando scosso dalle recenti rivelazioni di Agnese la quale ha confessato di avere una nuova persona accanto: Jacopo.
Le bugie sono cadaveri gonfi d’acqua. Riemergono quando meno te lo aspetti.
Nonostante tutte le possibili congetture che Brando fa nella sua mente, non arriverà alla risposta esatta su chi sia davvero questo fantomatico Jacopo che sembra aver preso il suo posto, accanto alla ragazza che non ha mai smesso di amare, ma da cui ha dovuto separarsi.
Non mi voglio dilungare sulla trama, ma vorrei cercare di spiegare tutte le sensazioni provate durante la lettura.
Una lettura impervia, che mi ha fatto soffrire, sperare, amare, arrabbiare.
Questi due ragazzi, a cui avevamo già avuto modo di affezionarci nel primo libro, tornando cresciuti con un bagaglio ancora più pesante sulle spalle, come se la vita non li avesse già provati a sufficienza.
Perché la vita è così: generalmente indifferente. Non tiene il segno delle cose che ancora non abbiamo avuto. Non gliene frega proprio niente al destino, della nostra lista di cose da fare prima di morire. Ma è questa lista che può fare la differenza
Tornano con successi e insuccessi, perdite e guadagni.
La vita li ha messi alla prova ancora una volta, anzi diverse volte, dividendoli, ma loro hanno trovato il modo di ritornare l’uno nella vita dell’altra. Non senza difficoltà, ovviamente.
La strada per la felicità non è mai stata tanto tortuosa come per Brando e Agnese. Sul loro cammino troveranno bugie, complotti, sotterfugi, pazze invasate con la macchina fotografica e mattoncini di lego.
I mattoncini di lego più belli che possiate immaginare, e dopo aver letto la parola “fine”, non potrete fare a meno di sognarveli anche di notte.
Brando e Agnese sono i nuovi Romeo e Giulietta. A casa loro, la tragicità e la sfiga regnano indisturbati, finché il destino forse capisce che ne hanno passate veramente troppe e decide di dargli un attimo di tregua. Il loro amore è qualcosa di spaziale, unico.
Avanti non esiste se non ci vado con lei.
Non adagiatevi sugli allori, non durerà. L’ho detto che questi due sono sfortunati.
I colpi di scena ci sono dall’inizio alla fine in questo romanzo. Vi lasceranno un’angoscia disarmante ma non potrete fare a meno di voltare pagina e soffrire con i protagonisti.
Li accompagnerete mano nella mano verso il prossimo passo falso e poi li guarderete rialzarsi ancora una volta, sperando che finalmente sia l’ultima.
Pensi che la distanza tra noi sia un fatto di spazio? Pensi che siamo insieme solo se siamo fisicamente vicini? Non hai capito niente, Brando.
Bianca, ci hai fatto sudare le pene dell’inferno, ma Un maledetto per sempre è uno di quei libri che rileggerei all’infinito.
Quindi grazie.



Ciao ragazze, anche io come Tina sono qui stamattina per dirvi la mia sul nuovo libro di Bianca Marconero.
In realtà Tina ha già detto tutto – o quasi – quindi sarò più breve possibile e cercherò di non ripetermi.
Ho amato la storia di Brando e Agnese e come tante altre lettrici ne ho bramato il seguito, ne ho bramato il finale.
L’autrice con questa nuova pubblicazione ha superato sé stessa.
Dopo aver preteso l’amore senza saperlo dare, dopo essere stati sepolti con i nostri errori, noi non dovremmo baciarci così.
Ha orchestrato come mai prima una trama non semplice e ricca di elementi e tranelli del destino.
Leggendo si ha quasi l’impressione di un sadico gioco del fato stesso che si beffa in modo crudele dei protagonisti, gabbandoli d’improvviso.
Una situazione che come lettrice, ammetto, mi ha fatto impazzire e star male. Difatti solo alla fine ci si rende conto che quel percorso impervio e fatto tutto di ripide salite, è un qualcosa di fondamentale, necessario, per dare a Brando e Agnese quella consapevolezza di cui erano privi in passato. Un atto dovuto per farli crescere.
Se la canzone d’amore più bella del mondo fosse un bacio, io non ho dubbi: sarebbe questo bacio.
Un bacio nato dalla conclamata incapacità di amare di qualcuno che io, nonostante tutto, amo con tutto me stesso.
Due persone ferite e spezzate che dovranno far i conti con il passato. Brando così spezzato nel cuore e nell’animo eppure così forte; Agnese con le sue paure, incertezze, eppure così risoluta. E poi c’è il dolce Jacopo, il centro del nuovo mondo, il tutto di Agnese.
Ora voglio starti accanto e soffrire, perché sono stanco di starti lontano e morire.
Una storia che spezza, distrugge, fa piangere e soffrire come poche, una storia che sa farsi amare, odiare e perdonare. Una narrazione difficile ma a suo modo un grande sogno d’amore che con tutti i suoi alti e bassi potrebbe o non potrebbe diventare una realtà per chi la vive.
Un romance che per com’è stato strutturato a livello di trama si compone di un finale non scontato e che fa trattenere il respiro fino alla fine.
Pagine, queste, che restano impresse nel lettore e che consiglio di non lasciarsi scappare.
«Abbiamo combinato casini giganteschi, Agnese, e temo di averti fatto male, ma se ti può consolare io sono quello che ne è uscito peggio».
«Non è una gara a chi ha perso di più, Brando».
«Ma, se lo fosse, avrei vinto io. Perché tu hai un figlio e io non ho niente», allargo le braccia. «E ti concedo anche che noi non sappiamo parlare. E quindi era davvero ottimista che ti chiedessi di confidarti con me. Ma c’è una cosa che ti devo dire», carico i polmoni mentre la pioggia si adegua e si fa battente. «Io non voglio che vada tutto a puttane. Io non voglio finire come l’ultima volta. E quindi, per favore, fai pure come se io non ci fossi, ignorami, sfogati con Pier, se ti fa star bene, ma non parlare più di andartene. Non dire che fai le valigie. Non uscire più dal mio orizzonte», abbasso la testa un istante. «Resta dove io ti possa vedere».
Non so se le mie parole sono riuscite a farvi arrivare un po’ di quel che ho percepito io.
L’autrice ogni volta, sempre più, sa rendere giustizia a personaggi unici e a loro modo adorabili, al di là dei difetti umani da cui sono contraddistinti.
Grazie Bianca, grazie per le emozioni.
[Copie arc ricevute dall'autrice]
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