NEL CUORE DEL VICHINGO (V.PIAZZA)

il
15 giugno 2019
Salve lettori! Oggi vi parlerò del nuovo romanzo “storico” di Valentina Piazza, “Nel cuore del vichingo”: pubblicato in self publishing il 3 giugno. È il mio secondo approccio con la scrittura dell’autrice, e se il primo libro mi aveva soddisfatta, questa volta non è stata un’esperienza simile. Seguitemi dopo la trama che cerco di spiegarvi come mai.

NEL CUORE DEL VICHINGO
VALENTINA PIAZZA
Data pubblicazione: 06.06.2019 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo
Trama: Inghilterra, 865 d.C.
Due fratelli di origine danese, Ivarr e Halfdan, spinti dalla visione di un veggente, giungono in Anglia e la occupano, imperversando e saccheggiando. Allo stesso tempo Lady Aislin, in Northumbria, viene promessa in sposa a re Alvar, proprio per tentare, attraverso l’alleanza con il vicino regno di Mercia, di arginare l’avanzata dei barbari invasori.
Aislin possiede due corvi, Melchizedec e Morgana e può avere visioni sul futuro…
Vede il guerriero nei suoi sogni e lo stesso accade a lui; è come se i due fossero stati legati dal destino, prima che dalla realtà. Ivarr decide di organizzare il rapimento di Aislin e riesce a portarla nella sua casa, ma non può sapere ciò che il fato ha in serbo per loro, come non può immaginare cosa sia pronto a fare, pur di tenerla con sè…

Siamo tra Inghilterra e Danimarca nell’864 d.C. ed è in corso una guerra di conquista territoriale dei vichinghi danesi sulle terre inglesi; il re inglese Arold ha un’unica figlia, Aislin, che vorrebbe donare in sposa al re Alvar di Mercia, così da unire le terre e affrontare al meglio i barbari vichinghi che minacciano i loro regni. Aislin non ne è molto felice perché con quest’unione sarebbe privata della libertà di essere realmente sé stessa. Lei è un’anima libera e ribelle; deve però accettare – seppur controvoglia – la decisione del padre e per questo si reca in Mercia con la sua ancella.
Tra i vichinghi però un guerriero, Ivarr, che è pronto a conquistare la Mercia, e saputo dell’imminente arrivo della principessa, vuole approfittarne per rapirla e chiederne un riscatto. Ivarr e Aislin hanno un destino comune che qualcuno più in alto ha escogitato per loro, tant’è che entrambi si sono sempre sognati anche prima di incontrarsi. Uniranno così sentimenti e forze per liberarsi di re Alvar che ha desideri di conquista peggiori dei barbari stessi.

Questo romanzo, come l’autrice ha tenuto a specificare, è ispirato a personaggi realmente vissuti all’epoca descritta, ma è comunque un’opera di fantasia.
La trama in sé è carina ed ho apprezzato molto l’idea di unire la storia reale a una trama di fantasia, ma l’intento non è stato granché raggiunto. Mancano i dettagli: le descrizioni degli ambienti sono molto approssimative, i luoghi sono quasi buttati lì per caso; i personaggi sono blandi, sia nelle descrizioni fisiche sia nelle loro personalità, e sembrano abbozzati più che definiti, per cui si apprezzano ma molto superficialmente. I protagonisti avrebbero tanto da raccontare, ma di fatti si limitano all’indispensabile e ciò mortifica la storia intera in sé; il romanzo è troppo breve per i concetti che contiene. È carino il tocco mistico delle profezie e/o visioni, sia tra i danesi sia da parte di Aislin, che da un po’ di pepe alla trama ma non è sufficiente per creare una storia davvero avvincente. Lo stile, rispetto a quanto letto in precedenza è più semplice, quasi elementare: sì, la consecutio temporum è corretta, il lessico è adatto e i refusi non sono pervenuti, ma i dialoghi, a volte, non sono credibili perché il linguaggio è poco consono al parlato vero e proprio che, i personaggi dovrebbero adottare; ne risultano personaggi robotici, meccanici e poco veritieri. È utilizzato il punto di vista di entrambi i personaggi principali, in prima persona ma poi, a un certo punto, c’è un cambio repentino con la terza persona e un ritorno altrettanto veloce in prima persona: ciò è un po’ destabilizzante e non aggiunge nulla di più alla trama.

Come ho detto all’inizio è il mio secondo approccio all’autrice e devo dire che ho preferito, seppur non fosse tra le mie letture preferite in tutto e per tutto, il romanzo precedente. In questo nuovo lavoro, forse non ha dato il meglio di sé. L’intenzione di sviluppare una storia davvero buona è chiaro che ci fosse, ma a mio giudizio il risultato lascia un po’ a desiderare.
Nell’insieme è un libro carino e si legge facilmente in brevissimo tempo, ma per quanto mi riguarda non va oltre la sufficienza (risicata) perché la trama, per quello che sembrava esprimere, è troppo limitata: le basi di un libro davvero ottimo c’erano, ma non hanno saputo esprimere la loro reale forza.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'autrice]
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