IL TEOREMA DEL TEMPO PERSO (S. SPARACO)

il
20 giugno 2019
Salve lettori! Oggi vi parlerò di un romanzo breve ma intenso e che non lascia sicuramente indifferenti: “Il teorema del tempo perso” di Simona Sparaco, autrice di fama, finalista per i maggiori premi letterari (Bancarella e Strega) e vincitrice più recentemente del premio Dea Planeta. Un’autrice che mi ha intrigato per fama e conquistato per bravura.

IL TEOREMA DEL TEMPO PERSO
SIMONA SPARACO
Data pubblicazione: 29/05/2019 Editore: Newton Compton Editori Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Narrativa rosa
Trama: Il tempo vissuto senza amore è solo tempo perso Svevo Romano è il classico uomo che nessuna donna vorrebbe mai incontrare sul proprio cammino: narcisista e superficiale, è all’apice della carriera, subissato di impegni, e trascorre le sue serate nei locali più esclusivi, tra eccessi e donne da capogiro. Finché un giorno, all’imbarco di un aereo che deve portarlo dalla bellissima amante parigina, la mente comincia a giocargli un brutto scherzo: la sua percezione del tempo subisce un’improvvisa accelerazione. Svevo si ritrova costretto a una frenetica corsa per salvare tutto quello che ha sempre ritenuto importante, ma il tempo sembra spazzare via ogni cosa, facendo luce su un passato difficile e sullo squallore della sua esistenza. A correre in suo aiuto quando tutto sembra perso è lo sguardo di una sconosciuta, una donna molto diversa da quelle di cui si è circondato finora. Con lei, come per incanto, il mondo rallenta, e la vita sembra acquistare un significato che va ben oltre i confini del tempo e dello spazio. Dopo averci raccontato, con il bestseller Lovebook, un grande amore nato sui social network, Simona Sparaco esplora la frenesia dei tempi moderni e ci regala una storia originale e poetica, per capire come il tempo vissuto senza amore sia soltanto tempo sprecato.
Svevo è un manager di successo, è piemontese ma vive e lavora a Roma, dove tra buoni risultati lavorativi, eccessi (usa stupefacenti, abusa dell’alcool, si dà da fare con donne dai facili costumi) e con la consapevolezza di stare bene nel suo tempo, sembra avere tutto sotto controllo. Un giorno però qualcosa inizia ad andare storto: dopo un incontro fortuito con una donna bellissima dai capelli rossi e la sua figlioletta, il tempo di Svevo sembra d’improvviso accelerare così che non possa più controllarlo.
E Tu, signor Tempo, Tu intanto mi osservi, discreto come un angolo custode. Mi lasci fare, mi lasci credere di poterti governare, ma intanto mi consumi ogni giorno, quasi impercettibilmente, e sono certo che non vedi l’ora di goderti lo spettacolo della mia disfatta.
Svevo rimprovera spesso il “signor Tempo”, il quale sembra dapprima distruggerlo e poi salvarlo da sé stesso. Si ritrova costretto a rimettere in discussione ogni cosa, guardando la sua vita da una prospettiva diversa, alla scoperta degli sbagli della sua esistenza per potersi redimere e ritrovare la tranquillità perduta.
Vuoi dichiararmi guerra? Sappi che non sono uno che si arrende facilmente.
Non sarà facile, ma il ritrovamento della rossa misteriosa potrebbe essere un ottimo motore e uno sprone non indifferente. Il tempo solo con lei rallenta e torna a essere nelle sue mani.
Svevo è un uomo che aveva tutto e non aveva niente. Non aveva l’amore di una donna o dei figli, aveva quello del padre ma la dava per scontato; al lavoro era uno dei migliori ma bastava un piccolo intoppo e la quasi perfezione svaniva; gli amici poi vedevano solo la sua esteriorità… e del resto anche lui ricambiava al meglio. Un episodio cambia e risolve tutto, fuori da ogni sorta di controllo.
Non era il tempo a correre, ma la mia vita. E non è stato il tempo a fermarsi, ma i miei occhi, quel giorno all’aeroporto, sul suo volto, che riusciva a raccontarmi qualcosa che di me ancora non sapevo, o che avevo soltanto dimenticato.
La Sparaco, raccontando tutto con solo punto di vista di Svevo, ha reso il suo messaggio chiaro e forte, con uno stile semplice ma articolato, studiato e mai lasciato al caso. Ho apprezzato ogni singola frase e seppur Svevo, come personaggio subito non mi sia stato molto simpatico, pian piano nella sua disfatta lo è poi diventato, perché immedesimandomi nella sua situazione, non potevo desiderare il suo benessere psicologico.
I personaggi secondari hanno un valore che sembra minimo ma, nei fatti, è fondamentale per la metamorfosi del protagonista, dunque perfetti nei loro ruoli.
L’ambientazione è netta, quasi scenografica, in cui i dettagli rendono il tutto il più verosimile possibile. La storia è brillante, non è arida di emozioni né priva di argomenti-chiave, ma per questo non risulta soffocante, per cui si legge facilmente. Una lettura che non lascia scampo alle emozioni.
Il mio è stato un approccio in punta di piedi a questo romanzo e quindi alla stilistica dell’autrice; avevo un po’ di timore che la sua fama fosse eccessiva (a volte capita di leggere penne definite in un modo che non le rispecchia, per mera pubblicità) e che il testo non fosse quindi all’altezza, ma ho dovuto positivamente ricredermi! L’hype intorno alla Sparaco è giusto e meritato; la scrittura è più che buona e sono felice di averla accertata con questo romanzo. Non vedo l’ora di saggiare altre sue storie perché è una penna che dubito potrà mai stancare.
Simona Sparaco ha tracciato una storia pressoché semplice ma imprevedibile, riassumibile perfettamente in questa citazione:
La storia del tempo che corre, di una vita che stenta a stargli dietro e di un amore appena nato che sa come rallentarlo.
  [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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