IL CASALE DEI SOGNI PERDUTI (L.RENZI)

il
13 giugno 2019

Buongiorno lettrici, sono nuovamente qui dopo qualche giorno di silenzio per parlarvi di una penna che è stata un’autentica scoperta e merita decisamente l'attenzione.
Si tratta del libro scritto da Lisetta Renzi, "Il casale dei sogni perduti", che ho acquistato tempo fa grazie a un'offerta e incuriosita dall'ambientazione della Val d’Orcia.


IL CASALE DEI SOGNI PERDUTI
LISETTA RENZI
Data pubblicazione: 18.04.2018 Editore: Leggereditore Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Le case ci trasmettono emozioni e rappresentano il carattere di chi le abita: a insegnarlo a Isabel, inglese di padre italiano, è stata Ada, l'amata prozia presso il cui casale in Toscana ha trascorso le estati della sua infanzia: lei le ha insegnato l'amore per l'estetica e l'architettura. A trent'anni, però, Isabel conduce una vita molto diversa da quella che aveva sognato da bambina: lavora come controller in una prestigiosa banca londinese, ha una relazione con un manager di successo e vive in un lussuoso loft, razionale e ordinato come la sua stessa esistenza. Quando però la prozia muore lasciandole in eredità l'antico casale di famiglia, Isabel è costretta a fare i conti con un passato doloroso che ha condizionato le sue scelte... Tutto nella vecchia dimora di infanzia, ogni stanza, ogni oggetto, ogni profumo, la rimette in contatto con la parte più autentica di sé, inducendola a ricercare i suoi vecchi sogni e la vera felicità che ormai credeva per sempre perduti...
Tra la terra ricca di storia e la natura rigogliosa che il passato di Isabel e Neri, e dei loro antenati, si intreccia con un presente un po’ scomodo.
I campi sono rosseggianti di papaveri. Ogni tanto qualche casolare in pietra punteggia il paesaggio.
Isabel, per metà inglese e per metà toscana, torna dopo molti anni a Torrelupo – un piccolo borgo dove il tempo sembra essersi fermato – alla morte della zia Ada, figlia illegittima di un conte e di una contadina. Ada è stata sempre l'emblema della netta separazione tra i due mondi; ha ereditato la finezza dei nobili e il grande senso pratico dei mezzadri.
Era come se in lei, allo stesso tempo aristocratica e popolare e che tanto scalpore aveva suscitato in paese quando era nata, fosse derivato il meglio dall'incrocio di quei due mondi che non avrebbero mai dovuto mescolarsi.
Isabel incontra Neri, il nobile che l'aveva fatta soffrire molti anni prima e tra i due scoppiano le scintille.
Il senso del dovere, l'appartenenza (ormai labile) a un ceto sociale pressoché inesistente, case da sistemare, la vigna da coltivare e i debiti (più o meno nascosti) sono gli ingredienti di un romanzo davvero spettacolare che tra sagre di paese, feste al castello e presa di coscienza del radicale cambiamento dei tempi, unite a meravigliose descrizioni del paesaggio da cartolina, ci conducono a vivere una storia d'amore e di passione che supera le divergenze sociali, ancora esistenti, nonostante la mezzadria sia stata abolita e i figli dei mezzadri siano uomini e donne con una cultura di tutto rispetto. Una storia, come dicevamo, che va oltre l'attrazione è la condivisione di un progetto comune.
Sono tornata. Tutto è rimasto immutato. Nel giardino ritrovo il pergolato di viti e rose, l'albero di noce a cui la zia attaccava l'altalena di corda e il muro a secco al di là del quale si trova il vigneto dove si andava a vendemmiare.
È il primo libro che ho letto dell'autrice, ma è decisamente una penna da tenere d'occhio e sicuramente continuerò a leggere. Un libro ambientato, come ho detto, in piccolo borgo quindi è adatto a chi ama la vita di campagna, i borghi medioevali e la vita di paese.   

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