[REVIEW PARTY] SONO UNA BRAVA RAGAZZA (P. BLOOM)

il
8 maggio 2019
Buongiorno Pieces! Altro giorno e altro review party! Stamattina voglio parlarvi in anteprima di un romanzo in uscita oggi per Newton Compton. Si tratta del primo volume della serie Objects Of Attraction (in italiano solo Attraction series) di Penelope Bloom: “Sono una brava ragazza”, questo il titolo italiano dato dall’editore.
Continuate a leggere per saperne di più su questo romanzo che, vi avviso, mi ha conquistato e regala una bella parentesi allegra!

SONO UNA BRAVA RAGAZZA
PENELOPE BLOOM
Data pubblicazione: 08/05/2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: His Banana Serie: Attraction series (#1) Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Oggi sono più vicina di quanto lo sia mai stata al mio obiettivo: diventare una giornalista d’inchiesta. Basta con i soliti trafiletti sul meteo o sull’importanza di lavarsi le mani, questa è la mia grande occasione per dimostrare che non sono più la ragazza imbranata e pasticciona di sempre. Ho ottenuto il mio primo, vero incarico per un super articolo sulla corruzione nelle grandi aziende. Per farlo, devo infiltrarmi come una moderna James Bond alla Galleon Enterprises. Per ottenere il posto da stagista c’è da superare il colloquio con un certo Bruce Chamberson, così potrò indagare su un presunto giro di corruzione. Mi sento davvero concentrata, non mi posso permettere di fare errori. Ma perché mi tremano le gambe adesso che l’uomo più bello che abbia mai visto è entrato nella sala d’attesa e mi sta guardando in cagnesco mentre faccio colazione? Ogni capo ha le sue regole e apparentemente Bruce non sopporta che qualcuno tocchi la sua frutta. Soprattutto la banana che gli viene lasciata fuori dall’ufficio ogni mattina, quella di cui non può fare a meno, e che io avevo scambiato per un gentile omaggio…
Natasha è una giornalista d’inchiesta talentuosa, ma è anche una calamita per le calamità. Colleziona figuracce e guai, senza contare che è una ritardataria cronica e tutto in lei grida disordine.
Spesso per queste sue peculiarità è sottovalutata da chi la circonda, soprattutto in ambito lavorativo, tant’è che le sono perennemente affidati articoli di second’ordine e sottopagati.
All’ennesimo ritardo, Hank, il suo capo redattore, per metterla in difficoltà e vederla fallire, le propone un’inchiesta grossa, un articolo che metta in luce i giri loschi, la corruttibilità di Bruce Chamberson, co-proprietario della Galleon Enterprises. Per riuscirci dovrà farsi assumere nell’azienda e dovrà raccogliere informazioni, dati utili, da dentro.
Bruce Chamberson è uno dei più importanti imprenditori di New York. Grazie al suo mantra è riuscito a farsi da solo. Accanto a lui in azienda c’è William, suo fratello gemello; uguali in tutto e per tutto fisicamente (eccezion fatta per i capelli), ma con un carattere agli antipodi.
Oltre a essere bellissimo e sexy, Bruce, è rigoroso, preciso e abitudinario. La sua routine è rappresentata da una sorta di sindrome ossessivo-compulsiva e il suo essere tutto fuorché impreciso lo riversa anche sul lavoro; pretendendo lo stesso rigore anche dai suoi dipendenti. Tutti, nessuno escluso.
C’è un posto per ogni cosa, e ogni cosa ha il suo posto.
Parole sacrosante. Il mio mantra. […] Ci ero arrivato applicando una semplice formula composta da due elementi: prima si individua cosa fare per raggiungere l’obiettivo desiderato, e poi ci si mette all’opera. Quasi tutti sono in grado di individuare i passaggi giusti da seguire, ma pochi hanno l’autodisciplina per rispettarli alla lettera.
Sul lavoro ha concentrato ogni energia, soprattutto da quando la storia con la ex, Valerie - da cui è rimasto davvero tanto scottato -, è finita.
Insomma una vita regolare come un orologio svizzero, forse anche più, una routine equilibrata e sana anche dal punto di vista alimentare. Il momento migliore della giornata? La sua adorata pausa di metà mattina, uno spuntino sano ma calorico: una banana perfetta. Non troppo lunga, non troppo larga, matura al punto giusto, ovvero di un giallo perfetto e senza ammaccature, macchioline marrone. Soda ma non troppo, matura ma non troppo.
Ma cosa succede se la nuova arrivata, aspirante stagista, rompe la quotidianità di Mr. Chamberson e mangia distrattamente il frutto di proprietà – letteralmente – di Bruce?
Natasha con un gesto banale ha scatenato la collera di Bruce, istigandolo a vendicarsi. La punizione per lei sarà una lotta a chi si stancherà prima… Ma nel frattempo un primo risultato la brillante intrusa lo ha ottenuto: è stata assunta alla Galleon per lavorare a stretto contatto con Chamberson. Certo è stata una decisione del capo per vendicarsi della banana, ma l’obiettivo era farsi assumere. Poco importa se inizialmente dovrà fargli da autista e da fattorina… di banane perfette.
Ora la brillante giornalista dovrà “solo” ottenere le informazioni per l’articolo e soprattutto dovrà resistere al fascino di Bruce, un uomo i cui sorrisi sono rarità e che parrebbe più simile a un robot.
L’autodisciplina era una specie di arma che volevo padroneggiare alla perfezione, e per questo ogni giorno le dedicavo molto tempo. [...] Così la mia autodisciplina si era rafforzata fino a diventare uno strumento perfetto che potevo usare a mio piacimento.
Tranne che con Natasha.
Lei era l’eccezione. La mia volontà poteva essere forte quanto volevo. Alla fine il desiderio di farla mia e di scherzare con lei e di godere di lei vinceva sempre. Potevo combatterlo, accantonarlo, ma non sarei mai riuscito a vincerlo.
Riuscirà a conquistare la fiducia dell’ingessato Chamberson, con la sua lingua pungente e l’intelletto arguto? Non punzecchiarlo sarà impossibile, come resistere all’attrazione sempre più pressante che si manifesta tra i due. Come finirà?
Mi prese il viso tra le mani e mi sfiorò le labbra con un bacio. Un soffio, non il genere di bacio che, se dato in pubblico, fa sviare gli sguardi per l’imbarazzo. Ma uno di quelli che mi era capitato di vedere e mi avevano quasi fatta svenire, perché era il tipico gesto che si scambiano due persone quando si adorano.
Lasciatemelo dire, per una volta: grazie Newton per questa pubblicazione!
Carissime lettrici, questa è la storia che vi catturerà e se siete in fase di “blocco del lettore” è il libro che potrebbe sbloccarvi.
Un romanzo di contemporaneità rosa che dona, grazie allo stile fluido e brillante dell’autrice, una manciata d’ore, o poco più, di spensieratezza.
Grazie a un’ottima full-immersion nelle menti e nelle interazioni dei e tra i personaggi principali, data dal punto di vista alternato, è innegabile il coinvolgimento che trascina il lettore.
Lei era il caos contrapposto al mio ordine perfetto, la palla demolitrice che poteva distruggere i muri dietro i quali avevo costruito con tanta cura la mia vita tranquilla. Era assolutamente sbagliata per me, al cento percento, sotto ogni punto di vista, eppure ancora non l’avevo licenziata.
Scoprire il lato nascosto di Bruce Chamberson è una vera sorpresa. Scontata? Bè sì, un po’… ma poter guardare da vicino il suo vero io, la sua essenza, garantisce a chi legge una comprensione profonda della sua innegabile rigidità, il perché più intrinseco di quell’armatura che indossa come una seconda pelle.
Discorso simile per l’impacciata e brillante protagonista, una sorta di Bridget Jones made in USA che è la versione scombinata e femminile di Bruce.
Una lettura che si fa incalzante sin dalle prime pagine e già al terzo capitolo la voglia di non lasciare l’e-reader è tanta.
Quella ragazza era una piccola iniezione di caos nella mia vita, un attentato alla mia routine. L’istinto mi gridava di scacciarla il prima possibile, come farebbe un corpo sano per difendersi dall’attacco di un virus.
Grazie al suo stile, l’autrice ha miscelato sapientemente gli aspetti reali della vita non così semplice nella poliedrica New York, e quelli più romanzati, legati strettamente alla trama. Una trama condita di simpatia e passione sfrigolante in un perfetto mix tra la scoperta dell’amore e l’accettazione delle seconde possibilità.
È una scrittura caratterizzata da una forte dose di allegria, data sia dall’interazione dei personaggi di cui accennavo prima, sia da un linguaggio schietto e da sagaci battute ricche di doppi sensi.
Una storia in cui il coinvolgimento è dato dalla forte presenza di dialoghi che spezzano l’essere “dentro” la mente dell’uno o dell’altra; creando non poco movimento nella narrazione.
Natasha era piombata nella mia vita in modo maldestro, aveva inciampato, era scivolata e si era schiantata contro le mie difese, ma alla fine le aveva abbattute tutte, in una perfetta coreografia a due tra la sua goffaggine e il destino.
Un libro in cui tutto trova un suo equilibrio, i caratteri sono ben delineati e complementari; non al 100%, ma per buona parte si compensano e rendono realistica la coppia.
La passione scorre tra loro, li lega, arricchendo una trama già altamente piacevole.
Per quanto fossi stanca del suo atteggiamento indisponente, mi divertiva e mi eccitava tenergli testa. Ogni scambio di battute con lui era una mossa in una battaglia verbale che non riuscivo a capire fino in fondo, ma che volevo.
Tra tanti aspetti positivi però ci sono due difetti macroscopici a mio parere. L’edizione italiana presenta due pecche, ma ci tengo a sottolineare sono imputabili solo a quest’edizione.
Parlo in primo luogo del titolo italiano, profondamente dissociato da quello originale. Di conseguenza si stacca e sconnette totalmente dalla cover, rimasta quella originale (e di questo si è molto felici), ben rappresentativa del doppio senso principe di questo libro.
Una cover calzante, come dicevo, con il doppio senso del titolo che era stato dato – e mantenuto in ogni sua traduzione -, ambiguità che ahimè si perde pressoché completamente con la titolazione italiana.
«Dicono che una volta assaggiata la banana del capo, le stagiste non riescano più a farne a meno». Avevo provato a restare zitta, davvero, ma mi aveva servito quella battuta spinta su un piatto d’argento. Non potevo esimermi dal farla, lo dovevo all’universo intero.
Qualcuno potrebbe parlare di volgarità, ma fidatevi che leggendo la storia tra Natasha – la giornalista d’inchiesta – e Bruce – colui che forse più che un uomo è un robot del sesso, e così ossessionato dalla precisione che probabilmente metterebbe in ordine anche i supermercati -, il doppio senso è esplicito, ma la malizia passa in secondo piano a fronte della storia.
Parlando di pecche poi, una seconda nota negativa è più che altro tecnica.
Nel romanzo sono presenti alcuni refusi, che spero siano corretti, e non sempre è stato attenzionato il criterio di uniformità, il cui rispetto invece è richiesto sempre. Porto l’esempio di un termine posto in due modi differenti e quindi che non rispetta suddetto criterio: sitcom. Prima il termine è dato in modo attaccato, come unico termine, successivamente è resa con il trattino centrale (sit-com).
Nulla di tutto ciò influisce sulla comprensione, sul gusto, ma è mio dovere segnalare anche i difetti oggettivi che ho riscontrato.
Era facile dimenticarsi che si trattava della stessa donna che si era appena ubriacata di proposito, ne ero sicuro, per darmi non so quale lezione. Che aveva deciso di usare sé stessa come ariete per provocarmi. Non era un tipo delicato, una che andava per il sottile, e seppur a malincuore dovevo ammettere che l’ammiravo per questo. Forse anche perché aveva un carattere totalmente diverso da quello di Valerie. O forse perché era adorabile quando faceva di tutto per farmi incazzare, riuscendo solo a farsi apprezzare ancora di più.
Concludendo, leggete questo romanzo, in uscita oggi sugli store e in libreria, perché presto – a giugno – uscirà anche il secondo attesissimo libro, dedicato al farfallone gemello Chamberson: William. Sono certa, ne vedremo delle belle.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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