[REVIEW PARTY] MATRIMONIO D'ONORE (M. BOCCOLA)

il
31 maggio 2019

Buongiorno Lettori! Nuovo appuntamento con i bellissimi historical romance della Dri Editore. Oggi tocca a Marilena Boccola e il suo “Matrimonio d’onore”, un romanzo delicato ma che allo stesso tempo ti fa venir voglia di sbattere la testa contro il muro, per colpa della testardaggine dei protagonisti.
Parole, parole, parole. Ecco cosa ho canticchiato una volta arrivata all’ultima pagina del romanzo.
Quanto sono importanti le parole, specialmente quelle non dette…!


MATRIMONIO D'ONORE
MARILENA BOCCOLA
Data pubblicazione: 27/05/2019 Editore: Dri Editore Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Romance storico
Trama: Londra. 1813. Il tenebroso maggiore Edward Fitzwilliam, figlio cadetto del marchese di Winchester e valoroso combattente al servizio della Corona inglese, ha un unico piano: far sposare lo scapestrato nipote Thomas duca d’Arcy entro l’estate, in modo da assicurare alla sua casata una discendenza. Finita la stagione poi, ritirarsi in solitudine nella sua tenuta nel Devonshire, lasciando per sempre fuori dalla sua vita tutte le passioni che, dopo la menomazione subita in battaglia, ritiene essergli ormai precluse. Eppure l’incontro con lady Esther Ashcroft, unica donna che a quanto pare è ancora in grado di accendergli i sensi e far palpitare di nuovo il suo cuore divenuto di pietra, fa vacillare il suo piano. Le sue resistenze vengono meno quando la necessità di salvare la reputazione della bella baronessina si mette di mezzo, costringendolo a chiedere proprio la mano della donna che avrebbe voluto con tutte le forze allontanare da sé. Il matrimonio d’onore che ne deriva nasce sotto i peggiori auspici. Incomprensioni, malcelata gelosia e vane opposizioni alla passione, ogni giorno più vibrante, rendono la convivenza dei due coniugi quantomeno scomoda…
Credo che quando un uomo è tanto sprovveduto da innamorarsi di sua moglie, a quel punto non può lasciare le cose a metà
Una scrittura elegante, timida e romantica quella di Marilena Boccola, esattamente come l’animo della nostra protagonista, Esther.
Leggendo questo romanzo veniamo trasportati in una storia fatta di sguardi, cuori che palpitano, ricevimenti, balli. Un’atmosfera ovattata piena di sentimenti taciuti, segreti, incomprensioni e una passione che ribalta qualsiasi convinzione e qualsiasi promessa.
Esther e il maggiore Edward si incontrano per la prima volta a teatro ma tra loro c’è solo un sottile e lontano gioco di sguardi.
Indubbiamente diversi, eppure un’innegabile chimica li univa facendola sentire come se l’avesse appena colpita un fulmine.
Mesi dopo i due si rincontrano ad una festa dove fanno da mediatori nelle presentazioni tra il nipote di lui (Thomas Il Duca D’Arcy) e la sorella minore di lei (Charlotte), che però pare si conoscano già per circostanze interessanti e che coinvolgono il padre delle ragazze.
Queste circostanze in effetti, spingono il Duca a voler a tutti i costi chiedere la mano della ragazza alla quale però non è permesso sposarsi finché non sarà maritata anche la sorella maggiore, ossia Esther (questo mi ha ricordato molto Dieci cose che odio di te, film che adoro!)
A Thomas viene dunque una splendida idea, lo zio (che lo supera di poco in età) sposerà la maggiore cosicché lui possa fidanzarsi con la sorella. Non sospetta che tra i due, nonostante le poche parole scambiate, stia già nascendo qualcosa che va ben oltre una banale proposta pratica.
Da un lato provava un sincero apprezzamento per la primogenita del Barone e, se solo avesse potuto offrirle tutto quello che immaginava desiderasse, si sarebbe fatto allettare dal suggerimento sconsiderato del nipote di chiederla in moglie. D’altra parte, come gli era già accaduto la prima volta che l’aveva incontrata, s’impose di restare fedele al proposito al quale si era da tempo rassegnato, cioè quello di rimanere scapolo.
Inoltre Edward non vuole sposarsi, né ora né mai. La guerra lo ha lasciato con una brutta ferita alla gamba e molto probabilmente anche sterile. Quale donna al mondo vorrebbe mai sposarlo?
Nonostante l’attrazione e i sentimenti che prova per Esther, non potrebbe mai obbligarla ad un matrimonio infelice senza la benedizione di una prole.
Inizia comunque, non senza rimostranze, il corteggiamento delle due coppie tra passeggiate, pomeriggi al parco, mani sfiorate e parole sussurrate.
Edward tenta in tutti i modi di tenersi alla larga dal cuore della bella Esther, pur alternando momenti di pura scortesia nei suoi confronti a momenti in cui sono il cuore e la passione a parlare, innescando una serie di incomprensioni e giudizi affrettati.
Edward aveva immaginato per sé un matrimonio d’amore. Purtroppo, la guerra lo aveva devastato nel corpo e nello spirito inducendolo ad allontanare per sempre quel pensiero romantico che si era poco a poco appassito in fondo al suo cuore, indurito dalla disillusione.
Capita però, in una giornata burrascosa di pioggia, che un innocuo passaggio in carrozza, diventi il pettegolezzo più succulento del ton, capace perfino di mettere in cattiva luce una ragazza morigerata come Esther. Non resta che il matrimonio. Un matrimonio d’onore, appunto.
Ma che matrimonio potrà mai essere per la ragazza, se il maggiore non si deciderà a parlarle dei suoi dubbi e delle sue paure continuando imperterrito con il suo broncio e i suoi silenzi? E se la faccenda del patto venisse scoperta da Esther?
“Come puoi non capire? Non si tratta soltanto di questo; lei arriverebbe a odiarmi…”
“Allora hai pensato di farti odiare prima. È questo il tuo piano, non è vero?”
Per buona parte del libro, viene voglia di richiudere questi due testoni in un cubicolo e obbligarli a parlare dei propri sentimenti una volta per tutte.
L’amore c’è, si sente nell’aria già dal loro primo sguardo. Lo abbiamo capito tutti, tranne loro due che si ostinano a dubitare di uno e dell’altro.
Leggendo la trama pensavo che si arrivasse al matrimonio ben prima, invece la prima metà del libro è dedicata alla conoscenza, al corteggiamento, e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto.
L’autrice ha saputo raccontare la quotidianità dell’epoca in modo perfetto, raffinato e delicato, tanto che sono arrivata a immaginare di essere lì con i personaggi. Una cosa non da poco.
Ciò che risulta chiaro in questo romanzo, è che il fulcro di una coppia che funziona è la conversazione. Tenere per sé segreti e temere il giudizio del partner non porta mai niente di buono.
Ora non aspetto altro che leggere la storia di quei due matti di Thomas e Charlotte, che mi aspetto super pepata proprio come i due protagonisti.
Buona Lettura.


[Copia arc ricevuta dall'editore]




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