ABSENCE, LA MEMORIA CHE RESTA (C.PANZUTI)

il
31 maggio 2019
Buongiorno Pieces! Eccomi qui in questo ultimo giorno di maggio per raccontarvi quelle che sono le mie impressioni sul romanzo “Absence, la memoria che resta”, terzo e ultimo – attesissimo – volume della serie fantasy nata dalla magistrale penna di Chiara Panzuti ed edita da Fazi per la collana LainYA.
Dopo dodici mesi dall’ultima pubblicazione, finalmente il 9 maggio è uscito quest’ultimo capitolo della geniale e stupenda trilogia della giovane autrice che in questi tre anni, ha conquistato schiere di lettrici, emozionando giovani e adulti.
Con questo libro salutiamo Faith e gli altri ragazzi che sono stati cancellati e dimenticati dal mondo all’inizio del primo volume, tra mille e più emozioni… Pronti? Continuate a leggere per saperne qualcosa di più e per scoprire cosa ne penso di questa lettura!
ABSENCE, LA MEMORIA CHE RESTA
CHIARA PANZUTI
Data pubblicazione:09.05.2019 Editore: Fazi Editore/LainYA
Serie: serie Absence (#3) Finale: Conclusivo Genere: fantasy
Trama: In questo episodio conclusivo della serie di Absence, la squadra Gamma è di nuovo riunita, ma i rapporti sono tesi e le liti frequenti: Jared e Christabel non si fidano più di Faith, dopo il periodo che ha trascorso con gli Alfa sull’isola di Bintan; Scott è l’unico a non dubitare della sua lealtà. Decisa a proteggere i suoi amici e a conoscere il vero scopo del gioco spietato che li ha resi invisibili al mondo, Faith segue le indicazioni della mappa lasciatale da Ephraim, prima dell’ultima prova a Clyde River. Raggiunge così la squadra Alfa a Iqaluit, Canada, dove la ragazza comincia a scoprire la vera identità di Davon − l’uomo in nero −, i fantasmi che abitano l’impetuosa Abigail e la natura della sua attrazione verso Ephraim.
A poco a poco tutti i tasselli andranno finalmente al loro posto, componendo il disegno crudele congegnato dall’Illusionista, un uomo ossessionato dal proprio passato e divorato dal desiderio di vendetta. Nella prova finale, il suo piano perverso condurrà Faith e i suoi amici a scontrarsi con i propri limiti, il dolore e la morte, ma soprattutto svelerà loro il valore dell’amicizia e la forza interiore maturata da ciascuno durante quell’atroce esperienza.
Tornare a essere visibili è davvero essenziale per realizzare se stessi?
Fino a che punto l’essere riconosciuti dagli altri determina la nostra esistenza?
La memoria che resta è l’ultimo capitolo di un percorso di crescita personale, che dallo smarrimento dell’infanzia, dalla rabbia dell’adolescenza, approda alla consapevolezza dell’età adulta. La storia di quattro ragazzi che affrontano la battaglia più grande: diventare adulyi in un mondo che li ignora, cercando di definire se stessi.
Un libro magnetico dal finale inaspettato dove l’obiettivo non è più tornare ciò che si era, ma accettare ciò che si è diventati.
La storia di Faith e di tutti i suoi nemici e amici ricomincia da dove si era interrotta alla fine del secondo volume. La squadra è di nuovo unita, ma l’equilibrio già precario prima è stato spezzato. I suoi compagni di squadra non si fidano più delle decisioni di colei che, a conti fatti, è sempre stata la loro leader. Il siero mostra sempre più i suoi effetti collaterali e in tutto questo, solo Scott sembra restare lucido e fedele, fiducioso in Faith.
In questo clima di tensione la giovane Faith fa di tutto per proteggere comunque i suoi compagni e trovare il bandolo di quell’intricata matassa in cui sono stati intrappolati.
Non voglio dirvi nulla più sulla trama perché è giusto che venga scoperta dal lettore e perché nelle prossime righe qualcosa trapelerà, perciò sì con la trama mi fermo, ma entro nel vivo di questo post e vi dico un po’ la mia opinione.
HO ADORATO “LA MEMORIA CHE RESTA”! E per la terza volta ho avuto conferma dell’eccezionalità è la penna di Chiara.
Equilibrista su un filo, senza passato o futuro, ma solo in quel presente.
Se avete amato i primi due volumi state certi che questo vi farà capitolare e poi desiderare di averne ancora, perché la scrittura di Chiara è tanto genuina da non stancare mai.
In questi tre anni ha strutturato tanti personaggi e lo ha fatto con cura estrema. Non solo i gamma, ma ne “La memoria che resta”, ha dato spazio a figure che in precedenza non avevano in apparenza grande risalto.
Sì Faith, Christabel, Scott e Jared, li abbiamo conosciuti in modo approfondito e Faith è una protagonista immensa, una che incarna la resilienza nonostante gli errori che fa e ha fatto pur di salvarsi e salvare chi cammina e lotta accanto a lei nella follia della situazione che vivono. È l’incarnazione della leader che sa anche riconoscere quando per il bene di tutti è farsi da parte, allontanarsi per salvare tutti e cedere il proprio posto.
Posto che – come logico – passa a Scott che, tra tutti, pare sia il più stabile.
Si percorrono frammenti di vita insieme, certi di non volersi lasciare mai, e poi, inevitabilmente, le strade cambiano.
Scott nel tempo è diventato il mio personaggio preferito, insieme a Ephraim. Il suo carattere nel lungo periodo è stato il più vincente. È il personaggio che vorresti esistesse anche nella realtà perché è positivo e altruista.
Su di lui il siero pare agire meglio… ma sarà davvero il siero?
Avevo camminato parecchio per arrivare fin là, ma in quel periodo della mia vita camminare significava respirare, e respirare significava reagire, muoversi, decidere.
In queste pagine conosceremo meglio anche i ragazzi delle altre squadre, in particolare Ephraim, a cui si era già dato spazio nel secondo libro, sarà una vera rivelazione, insieme ad Abigail.
Loro e Faith saranno la chiave di volta di questa matassa fatta di misteri e drammi.
Ma dicevo di Ephraim. Ne “L’altro volto del cielo” se ne legge il punto di vista e si scopre la sua importanza rispetto alla trama. In quest’ultimo capitolo l’autrice ha dato spazio – tra le altre cose – anche alla passione che lega la potente Faith ed Ephraim.
Un legame che è puro istinto, non un amore, ma passione profonda.
Ci staccammo senza aggiungere altro. Finsi di non leggere il dolore sul suo viso e lui finse di non vedere l’angoscia sul mio.
Dargli le spalle fu la parte più faticosa, ma restai fedele alla mia decisione e quella notte, sotto una luna incerta, scelsi di abbandonare la mia famiglia.
Ragazzi quante cose che ci sono da dire su questo romanzo!
In questo capitolo conclusivo della trilogia, lo snodo ruota intorno alla lotta di tutti i soggetti coinvolti contro il siero NH1 che li ha cancellati dal mondo, ne ha silenziato la voce e ne ha cancellato l’esistenza fisica e nella memoria di chi li circondava prima della scomparsa.Chiara è una delle nostre migliori autrici, una di quelle che merita di essere letta anche oltre i confini italiani perché la sua penna è eccelsa sul serio, e con questo libro si è superata.
Il suo stile fluido, semplice ma maturo e diretto, è irresistibile per il lettore che si trova preda delle pagine scritte dalla giovane autrice.
Un capitolo dopo l’altro, Chiara sviscera tutte le emozioni come se venissero messe in luce le sfaccettature del prisma delle sensazioni. La sua scrittura è semplice e bella in modo sconvolgente, perché in un attimo riesce a spettinarti come fosse l’interprete di una canzone dalla potenza devastante.
L’idea di questa trilogia, credo di averlo sempre detto, è geniale. Semplicemente geniale, sul serio! L’impatto con la coscienza di chi legge ha un che di straordinario e anche dopo giorni, d’improvviso ti trovi a riflettere sulle parole scelte da Chiara durante la narrazione.
Ho amato “La memoria che resta” anche per la grande morale a cui è accompagnata e che è un memento di quelli che non si dovrebbe mai perdere di vista.
Con questa storia ci viene insegnato e ricordato che bisogna saper accettare ciò a cui il fato, la vita, ci ha destinato anche se va contro i propri obiettivi, i propri sogni e desideri.
Mi tornò alla mente l’insegnamento di Abigail: Non sempre quello che vuoi è quello che ottieni. Non sempre il modo in cui cerchi di ottenerlo è il modo giusto per averlo. E, a volte, devi arrenderti all’idea di cambiare se vuoi arrivare alla meta. Impara chi devi essere, cosa devi pensare e come devi agire per centrare il bersaglio.
Se avete letto i libri precedenti, queste pagine vi regaleranno fortissime emozioni e tra le altre cose riuscirete a percepire il grande sviluppo dei personaggi, la loro incredibile maturazione, e la commozione che scaturirà da questa lettura sarà incontenibile.
Insomma, non so più come dirvelo, ma dovete leggere “La memoria che resta” e i precedenti due romanzi della trilogia di Absence. Un romanzo che trovo importante anche dal punto di vista formativo e che consiglio un po’ a tutti, a partire dai tredici o quattordici anni.
Ero pronta per avanzare nel nulla, preoccupandomi solo dei miei passi, ed ero pronta anche a dimenticare, a essere dimenticata.
A un certo punto, dovremo tutti dirci addio.
Ripensai alle parole dette a Ephraim; poi avvolsi le braccia attorno ai fianchi e mi abbracciai. Stretta stretta.
Ora che la storia di Faith & Co è conclusa, so che ne sentirò la mancanza più di quanta ne ho sentita tra un libro e l’altro, ma sono sicura che presto Chiara tornerà a deliziare le menti di noi lettori e lettrici con una nuova sorprendente storia! Chiara ti aspettiamo!!!
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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