LA SCRITTRICE DEL MISTERO (A.BASSO)

il
2 maggio 2019
Buongiorno lettrici, eccomi qui per una nuova recensione.
Lo abbiamo imparato quella volta in cui, fermi davanti alla vetrina del famoso fast food,  il nostro riflesso appariva come la riproduzione più fedele del cartonato di Ronald McDonald: il giallo e il rosso non si abbinano. E pensare che Itten, quello del cerchio cromatico, ha cercato di spiegarcelo in tutti i modi. Alla fine, come ultimo tentativo, ci ha fatto persino il disegnino. Lo stesso che Alice Basso, l'autrice del romanzo “La scrittrice del mistero”, ha fortunatamente deciso di ignorare.


LA SCRITTRICE DEL MISTERO
ALICE BASSO
Data pubblicazione: 26/04/2018 Editore: Garzanti Serie: serie Vani Sarca (#4) Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea rosa
Trama: Per Vani Sarca fare la ghostwriter è il lavoro ideale. Non solo perché le permette di restarsene chiusa in casa a scrivere, in compagnia dei suoi libri e lontano dal resto dell’umanità, per la quale non prova grande simpatia. Ma soprattutto perché così può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di anticipare i loro pensieri, di ricreare il loro stile di scrittura. Una capacità intuitiva innata che fa molto comodo all’editore per cui Vani lavora. Lui sa che solo la sua ghostwriter d’eccezione è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori di thriller del mondo: perché Vani adora i padri del genere giallo, da Agatha Christie a Ian Fleming passando per Dashiell Hammett, e nessuno meglio di lei sa scrivere di misteri. Persino un commissario di polizia si è accorto delle sue doti e ha chiesto la sua collaborazione. E non uno qualsiasi, bensì Romeo Berganza, la copia vivente di Philip Marlowe: fascino da vendere, impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che Vani e Berganza investigano a braccetto. Ma tra un’indagine e l’altra qualcosa di più profondo sembra unirli: altrimenti Vani non saprebbe come spiegare i crampi allo stomaco che sente ogni volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l’happy ending va conquistato, agognato, sospirato. E il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Superare l’astio che prova per lui e decidere di aiutarlo è difficile, ma Vani sta per scoprire che la mente umana ha abissi oscuri e che il caso può tessere trame più intricate del più fantasioso degli scrittori.
Vani Sarca, la sua protagonista, probabilmente userebbe quel cerchio come bersaglio per il tiro a segno. E col suo sarcasmo pungente riuscirebbe sempre a fare centro.
Vani usa la penna a mo' di freccia. Sa perfettamente dove andare a colpire per soddisfare le richieste di chi le commissiona un libro. Si cala nei panni dell'autore che firmerà la sua opera, prende la mira e poi lascia andare la corda. Tra un tiro e l'altro si ripara dietro al cinismo, il suo unico scudo. Lo porta con sé anche durante le indagini di Berganza, il commissario con il quale collabora proprio in virtù della sua grande capacità di immedesimazione. Ma ormai con lui si risparmia la fatica di alzare quel tondo di bronzo ornato da scetticismo e ironia. L'amore si è intromesso nel poliziesco ed è come se il rosso e il giallo del bersaglio si fossero mescolati tra loro. Non ha più senso sforzarsi di andare a segno. Il cuore di Romeo lo ha già centrato.
Allunga una mano e la posa, palmo in alto, al centro del tavolo. Io faccio per passargli il sale. Berganza mi guarda con un sorriso di sfida e io capisco che vuole che gli porga la mano. Io è dagli anni Novanta che non tengo per mano qualcuno in pubblico. 
E tutto si tinge a poco a poco di arancione, il colore dell'armonia e della vitalità. Tutto tranne gli oggetti che Riccardo, l'ex di Vani, trova fuori dalla sua porta. Quelli sono intrisi di rosso sangue. E il tenace professore tenta di sfruttare quel colore terrificante per macchiare la coscienza della sagace Sarca. Ma lei non si lascia abbindolare, c'è un solo rosso capace di offuscarle i sensi. È quello che tinge le labbra di Berganza, le uniche dalle quali pende affascinata.
È come avere un parassita sottocutaneo. Mi fa venire voglia di grattarmi. Mi fa schifo avere scrupoli di coscienza.
E le parole che escono da quella bocca le arrivano dritte alla pancia. Altro che farfalle, la sua inaspettata dolcezza le provoca dei veri crampi. Vani ne prende atto, li numera e poi li conta. Arrivata al di là dell'uguale si rende conto di essere totalmente immersa nel mistero più difficile da risolvere. Quello che riguarda la sua vita.
Chi l'avrebbe mai detto che la qualità della vita per migliorare avesse bisogno di crampi.
Questo romanzo è il quarto della serie “Un'indagine per Vani”. Arriva dopo “L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome”, “Scrivere è un mestiere pericoloso” e “Non ditelo allo scrittore” e due novelle. Tre indizi fanno una prova: Alice Basso ha un talento sconfinato e una penna mozzafiato. Non annoia mai, anzi, diverte sempre di più. “La scrittrice del mistero” è il quarto indizio che riapre il caso: la Basso è la nuova Deaver del romance?
 [Copia arc ricevuta dall'editore] 
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