GANG (M.BARBAGALLO)

il
10 maggio 2019
Bentrovati lettori! Oggi vi parlo di Marilena Barbagallo e del suo ultimo lavoro, “Gang”, autopubblicato a inizio marzo.
Ho letto tutti i suoi libri, sapevo non sarebbe stata una storia sdolcinata, ma ha superato tutte le mie aspettative.
Curiosi? Seguitemi.

GANG
MARILENA BARBAGALLO
Data pubblicazione: 04/03/2019 Editore: Self publishing Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Dark Romance
Trama: Viveva ancora nelle Favelas quando gli donarono una bambina."È tua", così gli era stato detto. Poi ha perso tutto.Mikel Alves è l’erede della 28HS, la più pericolosa gang di El Salvador. All'età di sedici anni sparisce nel nulla, impara a vivere nel buio e ad amare le catene che lo tengono legato alla parete della sua grotta. Diventa un animale selvaggio, dimentica la civiltà, ma sopravvive e non si arrende. Torturato e umiliato dai suoi nemici, paga il prezzo di essere un principe, di possedere un regno e una principessa. Quando Mikel tenta di riprendere in mano la sua vita, si rende conto di essere rimasto intrappolato nel suo inferno personale. Per ricominciare, sarà costretto a portare via con sé uno dei suoi nemici peggiori: Megan Lima. L'odio di Megan ha radici profonde. Lei deve rifiutarlo, disprezzarlo, tenerlo lontano. Qualsiasi cosa, pur di non cedere al nemico. Due gang contrapposte che cercano di imporre la loro supremazia, una lotta continua tra ragione e istinto, passione e potere. Per Megan è immorale, per Mikel è essenziale. Un romanzo oscuro, una storia d’amore violenta, due personaggi che superano tutti i limiti.
Questa è la storia di Mikel e Megan, e delle gang cui appartengono per nascita, non per scelta.
Tutto sembra essere nelle mani del destino, da subito, finchè loro, con loro le scelte non lo prenderanno in mano.
Non sarà semplice e non sarà pulito, ma intriso di sangue e inganni, molteplici.
La loro storia dimostrerà che l’amore non si fa mai afferrare dall’inganno, non si fa ammanettare dalle congetture e da quel che deve essere; l’amore non si fa infestare dalle circostanze.
Il sentimento vero trova la sua strada, sempre. Può volerci tempo, sofferenza, cambiamento, ma se è vero, prima o poi… riuscirà!
Un patto stipulato moltissimi anni prima, un matrimonio combinato per unire le gang, un matrimonio che forse non si compirà mai, perché Megan non è certo una che si fa manovrare, lei è una Lima, la mente della Dorada. Bellissima, decisa, fatale, e del tutto insensibile ai crimini che si svolgono davanti ai suoi occhi da sempre.
Mikel vuole vendetta a tutti i costi. Luis, fratello di Megan, gli ha portato via la libertà e lo ha torturato, umiliato, ha provato a spezzarlo nel corpo e nell’anima, ma lui ha saputo trasformare tutto in forza, non ha perso la sua dignità, mai. La vita nella grotta ha sviluppato i suoi sensi e aumentato in maniera esponenziale la sua sensibilità, sa leggere le persone, acquisisce dettagli che a chiunque altro sfuggirebbero.
«Non ti prendo perché ti rispetto, non mi permetto di sfiorarti con un dito perché voglio che sia sempre tu a concederti a me. Io non sono come loro. Io vedo prima te. Io scelgo sempre prima te. Io so che posso essere me stesso solo se anche tu ci sei, vera, reale e mia.»
“Gang” è una storia cruda, reale, vivida nelle immagini e nelle descrizioni, ma soprattutto, viva nelle emozioni.
La Barbagallo ha sempre lo stesso effetto su di me: mi coinvolge, mi emoziona; sembra di avvertire l’odore del sangue, vedere gli occhi dei personaggi e leggervi dentro. Sa far percepire al lettore ogni sfumatura, dal dolore alla passione, dalla frustrazione alla gioia. A mio giudizio, il suo pregio più grande è saper costruire la psicologia dei personaggi alla perfezione, a far entrare il lettore nelle loro menti.
Non farete fatica a sentire sulla vostra pelle la vita di Mikel nella grotta, o la cattiveria spropositata di Luis, né il tormento di Megan.
Il suo compito consisteva nel fare a pezzi un uomo, così come è richiesto ad alcune volte ai ragazzini che intendono entrare nella nostra gang. Lui fu zelante, così tanto che ancora oggi preferisce un’arma bianca alle pistole.
Io invece preferisco le pistole, così non mi sporco i vestiti.
Le strette allo stomaco non mancano e, a proposito di stomaco, se siete particolarmente delicati, non è una lettura che fa per voi. Le scene non sono addolcite in nessuna maniera, vengono rappresentate così come si svolgono nella “realtà”, niente fronzoli.
Il pov si alterna tra i due protagonisti, tranne che per qualche eccezione, caratteristica che come saprete, apprezzo sempre moltissimo. In questo caso, l’autrice è stata magistrale nel far entrare il lettore in empatia col personaggio che narra.
Quando leggerete di Megan non avrete difficoltà a capire il suo punto vista; proverete il desiderio di prenderla per i capelli, ma non avrete poi il coraggio di biasimarla, perché sarete portati a darle ragione.
Ho sempre avuto paura della mia insensibilità perché è sempre stata esagerata, ma adesso ho paura della sensibilità e dell’effetto del suo sguardo su di me. Temo di espormi troppo. Temo di fargli del male restandogli vicino. Temo.
Dall’altra parte avrete Mikel, e accidenti, come si fa a dare torto a Mikel?
Non saprete neanche voi come uscirne, e allora leggerete avidamente, vivendo tutto ad altissima velocità, come le pulsazioni del cuore, che non avranno riposo.
La storia scorre fluida, le pagine si susseguono con una facilità inaudita. Tutto è costruito nei dettagli, niente è lasciato al caso, in un crescendo di adrenalina costante, non un momento di noia.
Il ritmo è incalzante, scene forti alternate a momenti di dolcezza infinita, che mai vi aspettereste in un romanzo del genere.
Quando accantoni te stesso, quella parte nascosta emerge sempre quando meno te lo aspetti, con chi non te lo aspetti, ma compare, soprattutto, con chi ti concede il privilegio di riappropriarti di te stesso, di ciò che sei veramente. Ecco perché vengo qui: perché sono solamente io, perché mi sento me. Io, quella vera, quella che si nasconde perché troppo impegnata a compiacere gli altri, quella che per una volta, sì, fa qualcosa per qualcuno, ma lo fa esattamente vestita della sua vera essenza.
Ho amato entrambi i protagonisti, ma Mikel, la sua umanità, il motore che lo spinge a compiere i suoi passi… l’ho adorato.
Nella grotta ha imparato a possedere il tempo, a non perdere la dignità nonostante tutto. Era sporco Mikel, eppure è riuscito a mantenere una sorta di purezza, in un angolo di quell’anima nera. Ed era tutta per Irina.
Irina, la donna che lo ha salvato, che cerca disperatamente dal suo ritorno alla vita, e quando la troverà, non avrà titubanza, non proverà neanche lontanamente a reprimere quel che prova, se ne frega di quel che dovrebbe fare.
Lui, che non ha avuto possibilità di scegliere, nonostante il suo ruolo glielo consenta pienamente, lascerà SEMPRE la possibilità di scelta agli altri, a qualunque prezzo, anche della sua felicità.
Non aspettatevi un testo in cui vi si spiega nei dettagli la vita delle gang. Non si parlerà nello specifico dei traffici o degli altri malaffari, la storia è completamente incentrata sui protagonisti.
Credo sia questo a rendere alcuni aspetti “accettabili” agli occhi di chi legge. Non so se riesco a spiegarmi, ci provo. Non sto assolutamente condividendo l’illegalità, né tantomeno la sto osannando, ci mancherebbe. Sto dicendo che mentre leggete non dovete mai dimenticare come sono cresciuti i protagonisti, che quello che è normalità per qualcuno, non lo è per tutti. È uno scrocio di vita vera, l’autrice non si erge a giudice, e credo non spetta neanche ai lettori.
È vero che io sono la mente in famiglia, ma purtroppo sono anche il cuore. Reggo il cuore di entrambi, e farlo è devastante.
La stessa Megan ha sempre sognato una vita diversa! Proprio lei si definisce una brutta, bruttissima, persona perché non le fa effetto nulla: né il fratello che taglia un braccio a un pandilleros traditore, o alle donne della gang iniziate tramite lo stupro; lei per prima ha ucciso e non si pone problemi di ogni sorta a riguardo. Ma, in tutto questo schifo, l’autrice riesce a farvi vedere la purezza di un sentimento che lega due persone, tanto da dimenticarvi quasi del contesto in cui il tutto si svolge.
Una bambina in mezzo a delinquenti, killer, spacciatori, stupratori, uomini violenti e un fratello che aveva sempre le mani sporche di sangue. Col tempo tutto è diventato normale e quando sono diventata una donna, ho cominciato a disprezzare il mio mondo. A disprezzare me stessa.
Se amate le storie forti, non potete assolutamente perdervelo.
Ma anche chi porta sangue è fatto di carne, sangue ed emozioni. E anche chi dorme con una pistola sotto il cuscino, vive comunque una vita fatta di amori, passioni e famiglia. L’amore è forse diverso? No, l’amore è l’unica cosa che rimane uguale per tutti.
Scrivi il primo commento!
Posta un commento