[REVIEW PARTY] LEALI (R.QUASI)

il
10 maggio 2019
Cari lettori, la chiave di lettura del nuovo romanzo di Rebecca Quasi sta tutta nel titolo. Dovete guardare la copertina e fare attenzione ai dettagli. E ve ne accorgerete: oltre a “Le Ali” c'è scritto “LeAli”. A questo punto, vi invito a scavare nel vostro passato. 

LEALI
REBECCA QUASI
Data pubblicazione: 22/04/2019 Editore: Dri Editore Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Una figlia appena nata, una promessa alla quale non può sottrarsi e un futuro tanto incerto quanto doloroso, sono ciò che Adriano Abregal, ingegnere di Formula Uno, si trova a dover affrontare. Il fatto che al suo fianco ci debba per forza essere Bianca Bastiani, una ballerina dallo stile di vita turbolento, non è certo incoraggiante. E per far funzionare la cosa i due “soci” studiano un patto blindato e preciso come un pit stop, una terra di nessuno asettica e impersonale dove all'apparenza sentimenti e passione non dovrebbero avere diritto di cittadinanza.
Forse almeno una volta vi sarà capitato di chiedervi quale sia, effettivamente, il segreto di un amore puro e sincero. Non vi mento se dico che in cima alla lista delle mie risposte c'è sempre stata una sola parola: lealtà. E questa confessione mi serve come premessa per ciò che sto per scrivervi. È la lealtà che cancella le sbavature di un amore imperfetto. Ed è sempre la lealtà di cui è intrisa che rende questa storia – quella di Adriano e Bianca – semplicemente perfetta.
A unire Adriano e Bianca ci pensa un destino infame e calcolatore, che per scrivere la storia dei due protagonisti ha scelto l'imperfetto. Avete presente l'imperfetto, il tempo verbale? Proprio quello: il più irritante nel gruppo del modo indicativo. Quello che lascia tutto e tutti sospesi a metà nella nostalgia del passato. Della serie: “Bianca e Adriano si odiavano”, e ancora “Bianca voleva un bene immenso a MaVi”, oppure “Adriano amava perdutamente MaVi”.
Adriano aveva firmato sopra di lei. Un nome dentro l'altro. Adriano Abregal dentro Bianca Bastiani. Una pura formalità.
L'imperfetto è un ponte tra passato e presente. Su una sponda c'è MaVi, sulle assi di legno c'è la piccola Teodora e al di là ci sono Bianca e Adriano. Ed è per il futuro di Teodora che Bianca e Adriano devono fare i conti col passato e convivere in un malinconico presente. Hanno abitudini e stili di vita diversi, che mai potrebbero diventare complementari. Ma per il bene della bambina sono pronti a sacrificare ogni pretesa e ogni esigenza. Con il tempo, smussati un po' gli angoli, le loro vite iniziano a combaciare. Ma non senza sofferenza.
Quei pensieri sconclusionati si interruppero bruscamente quando insieme al fiato caldo di Adriano sul collo, Bianca sentì scorrere le sue lacrime.
E l'immagine che viene fuori da quei due pezzi uniti è il ritratto di una famiglia imperfetta, ma che a Teodora “piace molto”. Il presente inizia a prendere il sopravvento quando il dolore, a poco a poco, si fa più lieve. Il ponte cade quando ormai la bambina è in salvo. Come ali che si aprono alle sue spalle, Bianca e Adriano le hanno permesso di spiccare il volo. E tutti e tre sono pronti a muoversi verso il loro futuro. Anche se fa paura. Anche se la coscienza non è ancora del tutto libera dal passato.
I silenzi al telefono sono bellissimi se servono per ascoltare un respiro regolare, o per visualizzare un sorriso e una complicità che solo tu sai che ci sono.
La combinazione imperfetta impiega anni a diventare complicità. Ma ce la fa. È impossibile dividere Adriano da Bianca. Li unisce il più forte dei collanti. Fatto da MaVi, da Teodora, dai ricordi, dalle promesse. Ha la consistenza della lealtà.
Anche essere felice era diventata un'occupazione a tempo pieno, perché vivere con Bianca sul serio, senza filtri né educazione, lo rendeva profondamente felice e completo.
Queste ultime righe le dedico all'autrice, a Rebecca Quasi. Quando lessi “Dita come farfalle” credevo di avere davanti uno dei migliori romance di sempre. Ma sbagliavo. E l'ho capito leggendo “LeAli”, che mi ha lasciata col cuore pieno di emozioni. A questo punto, pero di sbagliare ancora.
 

[Copia arc ricevuta dall'editore]

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