[RECENSIONE DOPPIA] UN INTERO ATTIMO DI BEATITUDINE (C.PARENTI)

il
23 aprile 2019
Buongiorno Lettrici! Oggi Anna e Daniela parlano delle loro impressioni sulla nuova pubblicazione di Chiara Parenti. Un libro intitolato "Un intero attimo di beatitudine" edito da DeA Planeta Libri.

UN INTERO ATTIMO DI BEATITUDINE
CHIARA PARENTI
Data pubblicazione: 26/03/2019 Editore: DeA Planeta Libri Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: young adult
Trama: Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l'innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n'è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena. Per Arianna quello è l'inferno, l'estate peggiore che possa immaginare. Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l'amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall'armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui. Una storia romantica sull'amore e sulle seconde possibilità. Quelle che la vita ci regala, sempre e comunque.
Mi ha sempre affascinata la scelta dell'espressione “orizzonte d'attesa” per indicare tutte le aspettative dei lettori nei confronti di un libro. Dopo le prime pagine di “Un intero attimo di beatitudine” avevo già lo sguardo proiettato al di là delle colline senesi descritte da Chiara Parenti nel suo nuovo romanzo. Assottigliavo gli occhi per individuare la linea lungo la quale la ribellione e la dolcezza si sarebbero toccate proprio come la terra e il cielo in corrispondenza dell'orizzonte. Ma è bastato mettere a fuoco per capire che quella linea, in realtà, è solo apparente.
E l'apparenza inganna, ma lo fa cullandoti nell'illusione. Ti trascina via dalla cruda realtà e senza neanche accorgertene sei lì che cerchi di afferrare una volta per tutte quanto la vita ha da offrirti di buono. Arianna si sporge dalla sua esistenza fatta di eccessi e ribellione e lo fa nel tentativo di prendere al volo l'occasione di cambiare rotta. La direzione da seguire gliela indica un innocuo pettirosso.
Eppure non riesco a fare a meno di sentirmi intrappolata qui, nella mia piccola gabbia di dolore, come il serpente albino. Mordo, ma alla fine è solo me che ferisco.
E come nelle favole è proprio un uccellino a svegliarla dal torpore in cui vive dal giorno in cui suo padre l'ha abbandonata. Arianna fissa le sue ali e tra le piume intravede Daniel. Lui è lì che la osserva senza preoccuparsi di essere inopportuno. Riesce a cogliere la sua essenza, la sua bellezza. Come nessuno era mai stato in grado di fare prima.
La bellezza è qualcosa per cui vale la pena di vivere. Nei momenti in cui ce la troviamo davanti e la ammiriamo in tutta la sua purezza, tutto, anche il tempo, si ferma. Così all'improvviso dentro di noi diciamo sì alla vita.
La beatitudine arriva in quel momento, quando i loro sguardi si incrociano, le mani si intrecciano e i destini si mescolano. Il “bum bum bum” del cuore scandisce il ritmo di ogni attimo che Arianna e Daniel trascorrono insieme. È una frequenza accelerata e scellerata allo stesso tempo. E questa consapevolezza incombe su entrambi.
Quando ogni cosa è difficile, ci chiediamo se vale la pena sopportare tanta sofferenza. Ma a volte basta un attimo, un istante di pura, piena, totale gioia, per farci intravedere un senso.
Ma più si prova a rallentare un cuore, più questo si oppone mandando in tilt le emozioni. Perché l'amore è anche e soprattutto questo: un'urgenza. Necessita di tempo, ne ha bisogno in fretta e non gli basta mai. La Parenti sa raccontare quest'agonia in modo estremamente romantico. Perché è nello scorrere incessante e rocambolesco di pochi giorni e miseri minuti che Arianna e Daniel tentano di unire i loro destini. Come la terra e il cielo si uniscono sulla linea dell'orizzonte. Almeno in apparenza. Almeno per un intero attimo di beatitudine.

 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]


Salve lettori! Oggi finalmente posso parlarvi del nuovo libro di Chiara Parenti, edito DeAgostini. Un libro dolce, romantico ma anche potente dove nulla è scontato, il cui finale (e non solo) vi lascerà a bocca aperta.
Arianna è una diciassettenne un po’ ribelle che, dopo l’abbandono del padre, da brava figlia quale si è sempre dimostrata, diventa “cattiva”: cambia compagnia di amici e fa di sé stessa la sua brutta copia. Dopo essere stata bocciata, la madre corre ai ripari e le trova un lavoro estivo in un bar; qui, tra un’amicizia perduta e una ritrovata, un ragazzo munito di macchina fotografica incrocia spesso il suo sguardo. Daniel, questo il suo nome, è dolcissimo, bello e quasi perfetto. L’estate vedrà maturare l’amore tra i due ragazzi, ma un incombente colpo di scena lo renderà avvincente e, allo stesso tempo, sconcertante.
La Parenti si è confermata l’autrice sorprendente che avevo già constatato nei suoi precedenti lavori, ma stavolta si è superata: personaggi più giovani e in piena crescita, drammi forti ed emozioni ferme, magistralmente inserite, sono la chiave perfetta di un romanzo di formazione sui generi che, con la semplicità della sua penna, rende la storia di Arianna e Daniel un vero gioiello. Arianna non è quello che sembra, recita una parte mentre dentro nasconde un mondo, che solo un occhio esperto riesce a vedere.
Mordo, ma alla fine è solo me che ferisco.
Daniel, anch’esso tutto da scoprire, ci è riuscito perfettamente e senza nemmeno volerlo davvero, semplicemente non ha potuto farne a meno:
Mi sta fissando di nuovo, ma anche stavolta senza squadrarmi come fanno di solito i ragazzi. Non c’è ombra di malizia dietro quegli occhi di cielo, ma piuttosto curiosità. La stessa che provo io. Così, come in un tacito accordo, ci limitiamo a soddisfarla.
Daniel è riuscito a coglierne l’essenza attraverso le foto che scatta solerte a lei e tutto ciò che valga la pena catturare, ogni istante degno di essere fermato. Sulle sue spalle grava un grosso macigno e, nonostante il pericolo, cerca sempre un motivo in più per vivere.
Mi rendo conto che Daniel non fa semplici foto, lui cattura la vita.
Daniel segue una filosofia semplice eppure a volte dimenticata, che dà titolo al libro stesso ma soprattutto è la base da cui scaturisce e consegue la storia d’amore.
La bellezza è qualcosa per cui vale la pena di vivere. Nei momenti in cui ce la troviamo davanti e la ammiriamo in tutta la sua purezza, tutto, anche il tempo, si ferma. Così all’improvviso, dentro di noi, diciamo sì alla vita. È questo il famoso “attimo di beatitudine” che cita Dostoevskij alla fine de Le notti bianche» dice, e poi sgrana gli occhi e prende a recitare a memoria. «Un intero attimo di beatitudine! È forse poco per colmare la vita di un uomo?»
Arianna si scopre pian piano bisognosa di lui come Daniel di lei, in un percorso non privo di ostacoli che li unirà e separerà al tempo stesso; un percorso fondamentale e gioverà a entrambi per far sì che il loro amore divenga eterno. Daniel è il ragazzo più amorevole che si possa incontrare sulla propria strada e non si può non amarlo; Arianna lo capirà a sue spese e con tutta la serenità possibile.
Scuoto la testa e non posso fare a meno di pensare che ci stiamo cambiando a vicenda. È una metamorfosi impercettibile, silenziosa, ma inesorabile. Forse entrambi non sappiamo chi siamo, ma una cosa è certa: insieme siamo qualcosa. Qualcosa di davvero bello.
L’autrice ha creato una storia per nulla banale che l’unico (o quasi) punto di vista di Arianna ha reso più ancor più potente. La crescita del personaggio femminile, graduale e non superficiale, è l’intera forza del romanzo e insieme alla dolcezza di Daniel, essa è quanto di più bello ci si possa aspettare da un’opera di tale calibro emozionale.
Le sensazioni sono chiare ed esplicite nella loro semplicità espressiva, per cui il lettore può identificarle senza pericolo di fraintendimento. Questo nuovo romanzo della Parenti è un puro concentrato di bellezza ed emotività, in cui gli adolescenti descritti sono veri, senza essere maschere o macchiette di ciò si è voluto descrivere. I sentimenti sono naturali in tutte le forme, sia quelli piacevoli che quelli più sgradevoli, in perfetto equilibrio tra dare e avere, tra bene e male.
La storia è scorrevole, e prende così alla mente e al cuore che interrompere la lettura, sembra un sacrilegio.
Questa storia mi ha ricordato un po’ “Colpa delle stelle” perché, anche se nel romanzo di Green è più palese l’elemento emotivo dato dalla malattia della protagonista, in “Un intero attimo di beatitudine” esso è meno scontato ma comunque fondamentale, senza però essere il fulcro su cui si basa la storia. Anche il finale mi ha rievocato Green, perché quello che avrebbe dovuto essere la cosa più evidente e destinata ad avverarsi non accade, anzi quasi consacra ciò che invece viene a verificarsi. Il finale è quindi sconcertante ma giusto nella sua essenza.
Vi assicuro che se ancora non avete letto nulla di quest’autrice vi siete persi tanto e, se voleste iniziare adesso, con questo libro non ve ne pentireste, anzi probabilmente vorreste subito leggere anche altro, perché Chiara Parenti causa dipendenza: la buona scrittura unita a storie che sembrano banali, ma, in realtà, nascondono un grosso mondo da scoprire, è qualcosa di cui difficilmente si può fare a meno.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]

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