QUESTO NOSTRO AMORE SBAGLIATO (C.BRENT)

il
12 aprile 2019
Cari lettori, sono sicura che almeno una volta nella vita vi sia capitato di ascoltare qualcuno dire che, per superare l'imbarazzo di esibirsi in pubblico, basta immaginare che le persone sedute in platea siano nude.
Credo proprio che Cora Brent, l'autrice di “Questo nostro amore sbagliato”, abbia seguito questo suggerimento, perché anche prima di iniziare a scrivere – a volte – potrebbe servire una spinta.
Lo so che sono solo supposizioni, ma sono le migliori che ho trovato per giustificare quello che sentivo mentre leggevo questo romanzo: una sensazione di continuo e interminabile disagio. Lo stesso che – probabilmente – avrei provato se mi fossi trovata su una poltrona di una platea completamente nuda. E nelle prossime righe capirete perché.

QUESTO NOSTRO AMORE SBAGLIATO
CORA BRENT
Data pubblicazione: 25/02/2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Draw Serie: Gentry Boys Series (#1) Genere: Contemporary romance
Trama: Saylor McCann ha smesso di credere nell’amore. Dopo essersi finalmente lasciata alle spalle una relazione abusiva, è tornata in Arizona. Era sicura che l’ambiente stimolante di una città universitaria potesse farle bene. Quello che non si aspettava, invece, è di rivedere Cord Gentry, una vecchia conoscenza. Saylor ricorda bene i fratelli Gentry e il loro fascino selvaggio. Ma sa anche che averli intorno è come stare troppo vicino a una fiamma ardente: si rischia di bruciarsi. Dopo quello che ha passato, Cord non è decisamente il tipo di uomo con cui costruire una nuova vita. Ma lui sembra pensarla diversamente… Cord sa di non essere un tipo facile, è vero. Ha sempre potuto contare solo sui propri fratelli, perché gli orrori vissuti durante la loro infanzia li hanno segnati. Ma adesso che ha rivisto Saylor desidera diventare un uomo migliore. Per lei.
Ho letto tutti i romanzi di Irvine Welsh e Trainspotting è uno dei miei libri preferiti di sempre. Alla posizione numero uno delle migliori serie tv di tutti i tempi metto Sons of Anarchy e subito dopo Game of Thrones. Sono cresciuta a latte, Gocciole e Sex Pistols. E no, non sono impazzita. Questo per darvi qualche prova per dimostrarvi di essere tutto fuorché pudica. Ma, tra il racconto di una realtà sporca e volgare e il racconto trash-surreale di una realtà sporca e volgare, la differenza la fa chi lo scrive.
«Hai fame?», le chiesi. Sorrise.
«Di cibo vero o del tuo nettare? E non venirmi a dire che contiene proteine», mi mise in guardia scuotendo i capelli.
Welsh, i produttori di Sons of Anarchy e Sid Vicious erano e sono credibili. La Brent non lo è, perché ci sono tanti motivi per credere che nessuna Saylor si sarebbe mai comportata come la protagonista di questo romanzo e almeno la metà hanno a che fare con qualcosa che l'universo femminile chiama pudore.
Lo stesso che sembra del tutto sconosciuto a Saylor e che la Brent ha sacrificato nel tentativo di scrivere un romanzo che fosse quantomeno originale. Insomma, voleva rompere le righe, ma l'unica cosa che ha fatto a pezzi è la veridicità. Prima dei personaggi, poi della trama. Perché ogni realtà ha il suo peso e ogni peso la sua misura. L'autrice, però, ha arrotondato tutto per eccesso, ecco perché – tra una descrizione e l'altra – vi verrà naturale sussurrare “ma anche meno!” prima di piegare le labbra in una smorfia di disgusto.
«Schizzami un bimbo nella fica, Cord. Voglio sentire una parte di te che mi cresce dentro. Ti amo da morire».
«Lo farò, dolcezza. Magari non stanotte, ma lo farò. Ti scoperò quella fichetta stretta fino a riempirla di tre gemellini. Che ne dici?».
Dico – per rispondere alla gentile domanda di Cord – che è un vero peccato. Perché la Brent sa scrivere. Nel senso che il suo stile è fluido e ben strutturato, sia nel ritmo che nella sintassi. Ma per tre quarti del romanzo ha esagerato. Nella fantasia, nella volgarità, nell'erotismo: praticamente in tutto.
L'amore – per dirla con le parole usate nel titolo –  è solo una delle tante cose sbagliate di questo romanzo, dove tutto sembra fuori luogo. Anche voi. Spettatori silenziosi in platea. Lettori seduti sulla poltrona. Nudi. A disagio.

[Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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