L'INIZIO DEL GIOCO (S. JORDAN)

il
22 agosto 2018
Lettori bentrovati! Oggi parliamo de L’inizio del gioco, primo libro della serie The Ivy Chronicles, best seller negli Usa, nata dalla penna di Sophie Jordan e portata in Italia da Newton Compton.

L'INIZIO DEL GIOCO
SOPHIE JORDAN
Data pubblicazione: 05.07.2016 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Foreplay Serie: The Ivy Chronicles (#1) Finale: Autoconclusivo Genere: new adult
Trama: Pepper è da sempre innamorata del fratello della sua migliore amica. Hunter è l’uomo perfetto, la chiave per ottenere tutto ciò che lei ha sempre desiderato: sicurezza, stabilità, una famiglia. Ma Pepper deve fare in modo che Hunter si accorga di lei, che smetta di vederla solo come “l’amica di sua sorella” e che inizi a considerarla una vera donna. Certo lei non può contare su una grande esperienza in fatto di uomini, ma ha intenzione di rimediare con l’aiuto di qualcuno che sa il fatto suo. E le sue compagne di università sembrano avere il candidato ideale, ma il barman Reece, pur essendo fantastico, è anche pericoloso, profondo, con un passato tormentato. Presto le “lezioni di seduzione” iniziano a sconvolgere le vite di entrambi, perché nessuno sa cosa può succedere quando si superano i preliminari e si fa sul serio…

Leggendo tantissimi libri, spesso ci si trova davanti ad uno schema ben preciso: lui bello, sexy, quasi irraggiungibile; lei imbranata, timida, senza esperienze da mangiauomini: presentazione dei personaggi, rottura, e alla fine tutto è bene quel che finisce bene. È proprio per questo che ho amato questo testo, perché, seppur rispettando in pieno questa sorta di schema, il modo di scrivere, il condimento utilizzato per ampliare la narrazione, il giusto tasso di erotismo e il modo in cui i fatti si intrecciano mi hanno catturata, dalla prima all’ultima pagina.

Pepper è una ragazza che ha sempre cercato, da bambina, di essere invisibile e si è prefissata un unico obiettivo: costruire la famiglia perfetta con un ragazzo buono, gentile, educato ed estremamente serio. Il lui che risponde a questa descrizione è Hunter, fratello della sua migliore amica, di cui Pepper è convinta di essere innamorata da sempre. È davvero amore quello che prova? O solo desiderio di raggiungere ad ogni costo quello scopo che l’ha fatta rigare dritto da sempre? Reece rappresenta la variabile di questa certezza matematica. Pepper non aveva mai neanche lontanamente immaginato che si sarebbe lasciata deviare dal suo piano perfetto, da qualsivoglia variabile.
Ma è strano come ciò da cui fuggi trova sempre il modo di raggiungerti. Quando non guardi, compare all’improvviso, ti picchietta su una spalla, ti sfida a girarti.
Quando Hunter chiude la storia con la sua fidanzata, è giunto il momento per Pepper di riscuotere, di farsi notare come donna e non come amica di famiglia. Non sa come fare, però, non conosce le regole del gioco.
Io non conoscevo le regole. Non sapevo come fare qualsiasi cosa che potesse attirare un ragazzo. Non flirtavo. Non uscivo con nessuno. Non pomiciavo e non scopavo con ragazzi scelti a caso come le altre.
Le sue amiche invece lo sanno, così la convincono di trovare qualcuno con cui fare pratica. Ed ecco che, con un po’ di trambusto e con una buona mano del destino, entra in scena Reese, il suo insegnante personale. Ma Reece resterà solo un esperimento? Davvero si può imparare senza lasciarsi coinvolgere? Lo scoprirete leggendo.
Dovevo avere un approccio scientifico. Non c’era niente di personale. Era un esperimento.
Il punto di vista narrativo è totalmente affidato a Pepper. Una scelta non sempre vincente a mio parere, ma che in queste pagine risulta corretta. L’autrice è riuscita a non far calare mai l’attenzione sulla storia, non si è soffermata troppo sul passato dei protagonisti in modo da non spostare l’attenzione dall’amore che nasce piano piano, ma, pur non scendendo molto nei dettagli e disseminando indizi lungo la storia, riesce a far comprendere cosa porta gli attori a comportarsi in un determinato modo, e perché hanno sviluppato un certo carattere. In più di qualche occasione avrete voglia di dare una “sgrullata” (come si dice dalle mie parti) alla protagonista, ma per come è stato costruito il suo personaggio, capirete che il suo percorso è del tutto coerente.
Mi interessava lui. La sua famiglia. La loro perfezione. Era quello che volevo. Ne avevo bisogno.
Anche il personaggio di Reece è sempre coerente con se stesso e l’ho apprezzato molto; non mi piace mai troppo quando il leone di turno si trasforma gattino tutto miele e cuoricini. È una storia che nella sua semplicità spinge a riflettere su quanto investiamo in una cosa solo perché pensiamo sia la più giusta, per ritrovarci in una comfort zone; perché tendiamo ad idealizzare fatti, senza dare il giusto spazio ai sentimenti. Provare emozioni e trovare il coraggio di mostrarle è decisamente più difficile dell’attenersi ad un piano.
Reece non mi faceva sentire affatto al sicuro, il che era tutto ciò di cui avevo bisogno. Tutto ciò che volevo.
Tra i messaggi disseminati dall’autrice c’è anche il non lasciarsi convincere mai a cambiare la propria natura, soprattutto per compiacere altri o perché ci convinciamo che essere noi stessi non va bene, non ci porterà mai da nessuna parte. Pepper è la dimostrazione che possiamo raggiungere qualsiasi obiettivo senza dover barattare la nostra personalità. Perché arriverà chi ci vede davvero e lo apprezza.
Per ottenere che mi guardasse in modo diverso, senza più la pietà, dovevo essere diversa.
È un inno al lasciarsi travolgere, ad aver fiducia in se stessi, anche quando la vita ci ha messo a dura prova. Tutti abbiamo un passato che ci ha reso ciò che siamo, ma non vuol dire che siamo sbagliati. Lo stile dell’autrice consente di guastarsi ogni sfumatura della storia. Unico appunto che mi sento di fare: mi sarebbe piaciuto che al finale fosse data la giusta importanza, con qualche pagina in più magari, per avere la possibilità di gustarselo come il resto del libro.
<<Hai ragione. Non assomigli alle altre ragazze che vedo ogni sera. E non è una brutta cosa. Credimi>>


Scrivi il primo commento!
Posta un commento