Buongiorno, oggi vi parlo del genere di romanzo che adoro e che da tempo era nella mia wishlist ma non ero mai riuscita a leggerlo. In questi giorni, complice la neve, finalmente sono riuscita a terminarlo.
LA PICCOLA LIBRERIA DI NEW YORK
MIRANDA DICKINSON
Data pubblicazione: 01/09/2016
Editore: Newton Compton Editori
Titolo Originale: I'll Take New York
Serie: Standalone
Genere: Contemporary romance
Trama: Quando il suo ragazzo la lascia per l’ennesima volta, Bea James, proprietaria di una libreria a Brooklyn, prende una decisione. Basta uomini, basta cuori infranti, basta dolore. Il suo lavoro le piace e i libri l’hanno sempre salvata, l’importante sarà riuscire a stare lontana dall’altro sesso. Jake Steinmann, uno psichiatra che viveva a San Francisco, è pronto a ricominciare, dopo la fine del suo matrimonio. D’ora in poi ci sarà un unico amore nella sua vita: New York. Bea e Jake si conoscono a una festa in cui sono gli unici single, e quando parlano si trovano d’accordo su una cosa: nessuno di loro due vuole avere alcun genere di relazione sentimentale. Ma la città ha altri piani per loro…
Per l’ennesima volta, con piacere, voliamo oltre oceano dove vive e lavora Bea, una giovane donna inglese trasferitasi negli Stati Uniti, dove gestisce da tempo, insieme all’amico Russ, una libreria e dopo l’ennesima delusione da parte del fidanzato, decide di chiudere in modo definitivo con uomini per dedicarsi solo ai libri, che non l’hanno mai delusa.
L’intera trama, come ho detto si svolge a New York con location particolari che si aggiungono al negozio di Bea. Incontriamo così Imelda, sua cara amica che gestisce un negozio di oggettistica, e Rosie, cognata di Jack, con un negozio di fiori. Confesso che queste ambientazioni, a tratti un po’ vintage, mi sono sembrate strappate a una contea inglese, piuttosto che fiorite nella grande metropoli, ma proprio il fascino che emanano pare essere il Cupido della situazione.
Se Jack fatica ad aprirsi e a comprendere ciò che realmente prova per la libraia, lei soffre per quel qualcosa di più che vorrebbe dallo psicanalista. In questo limbo è consolata e stimolata dalla nonna ultranovantenne con la quale c’è un simpatico scambio epistolare che le permetterà di comprendere che tempo che ha a disposizione non è infinito e deve decidersi per chi la rende veramente felice. Mentre Rosie, Ed (suo fratello) e Desiree (la sua assistente), aiuteranno Jack a lasciarsi andare in un nuovo e felice capitolo della propria vita.
Perché la sua vita amorosa era così complicata? Perché, mentre tutti quelli che le stavano intorno trovavano dei partner decenti, lei faticava così tanto?Jack, famoso psicanalista, si trasferisce nella Grande Mela, città che ama profondamente, dopo aver trascorso gli ultimi anni a San Francisco con la moglie Jess, che recentemente ha chiesto il divorzio.
Jack si guardò intorno e si trovò davanti lo squallore del suo nuovo appartamento: le tristi scatole di cartone che aspettavano di essere aperte, quell’arredamento sciatto scelto da qualcun altro. Non si sentiva a casa, per niente.I nostri protagonisti s’incontrano durante una festa di amici comuni e tra loro nasce subito una grande simpatia che, nel corso del romanzo diverrà una solida amicizia a cui nessuno dei due sembra voler rinunciare. Durante il loro primo incontro si trovano in perfetta sintonia su una cosa: basta relazioni amorose.
L’intera trama, come ho detto si svolge a New York con location particolari che si aggiungono al negozio di Bea. Incontriamo così Imelda, sua cara amica che gestisce un negozio di oggettistica, e Rosie, cognata di Jack, con un negozio di fiori. Confesso che queste ambientazioni, a tratti un po’ vintage, mi sono sembrate strappate a una contea inglese, piuttosto che fiorite nella grande metropoli, ma proprio il fascino che emanano pare essere il Cupido della situazione.
Fissò il grigio pomeriggio di Manhattan; i taxi gialli newyorkesi, di quel giallo così vivido, sfrecciavano su entrambi i lati, come sprazzi di sole contro il plumbeo sfondo della città che scorreva oltre il finestrino. Firmerò, decise, presto. Ma ancora non sono pronto.Entrambi incontrano problematiche differenti nel loro lavoro e anche il ritorno inaspettato e quasi contemporaneo di entrambi gli ex, mette a dura prova il legame che via via si trasforma in qualcosa di unico e irrinunciabile.
Ti ho detto di farlo solo se pensavi che ti avrebbe reso felice.Mi è piaciuto molto perché l’autrice ha trasformato luoghi turistici della metropoli, amata follemente da entrambi, in tappe fondamentali per la crescita del loro rapporto, come se ogni angolo della città dovesse creare un ricordo felice per entrambi.
Se Jack fatica ad aprirsi e a comprendere ciò che realmente prova per la libraia, lei soffre per quel qualcosa di più che vorrebbe dallo psicanalista. In questo limbo è consolata e stimolata dalla nonna ultranovantenne con la quale c’è un simpatico scambio epistolare che le permetterà di comprendere che tempo che ha a disposizione non è infinito e deve decidersi per chi la rende veramente felice. Mentre Rosie, Ed (suo fratello) e Desiree (la sua assistente), aiuteranno Jack a lasciarsi andare in un nuovo e felice capitolo della propria vita.
In teoria era un esperto della mente umana, e allora perché era così in difficoltà a cogliere i segnali che gli aveva mandato Bea?È un romanzo bellissimo, un po' lungo, ma lo consiglio per la ricchezza di interazioni mai banali e per la grande maestria con la quale sono descritti i luoghi. Le amicizie sincere che legano i protagonisti, infine, sono la ciliegina sulla torta. Non ci sono scene di sesso bollente e questo, se mi è permesso ammetterlo, me l’ha fatto amare ancora di più. Mi piacciono poco, infatti, le scrittrici che riempiono le pagine di scene hot, a tratti inverosimili, ma con poca sostanza nei contenuti e nei dialoghi.
Central Park era immobile, uno strato di neve fresca si era posato su tutto e scintillava nella prima luce del pomeriggio.
Scrivi il primo commento!
Posta un commento