"LOVE IN THE SCARS" (A. LEVINE)

il
16 gennaio 2017
"Love in the scars” è il primo romanzo di Andrew Levine, pubblicato in esclusiva su Amazon nel 2016. L’ho letto soltanto ieri, dopo alcune settimane dalla piacevole scoperta di quest' autore che è stato  una vera e propria sorpresa  per me ed è così eccelso da toccarmi l’anima con i suoi lavori, ogni volta.
Love in the scars

Andrew Levine

Data: 2016

Editore: Self

Serie: Non fa parte di una serie (Autoconclusivo)

Trama: Carter Avery è un giovane scrittore dal passato burrascoso, colmo di dolore e tristezza. Per un qualche strano scherzo del destino, proprio grazie agli eventi drammatici della sua vita e al suo dolore è riuscito ad affermarsi come scrittore a soli sedici anni, pubblicando il suo primo romanzo, seguito poi da altri successi. Sono passati molti anni da allora e la sua vita, però, non è mai cambiata veramente. Il dolore è l'unica cosa che lo tiene vivo, caratterizzando la sua vita con abitudini crudeli. Tutto ciò cambierà quando Elena Grace, una giovane e aspirante stella del cinema, dopo drammatici eventi, gli farà capire che anche il suo cuore è capace di amare.
Starà a lui, però, decidere se accettare il cambiamento e inseguire lo sconosciuto desiderio di luce con Elena, o ricadere nel buio del dolore che l'ha cresciuto. E talvolta, le paure e il destino possono rendere anche la scelta più semplice una tormentata e dolorosa decisione.
E’ successo anche con la storia di Carter, un altro di quei personaggi che, nonostante i difetti, chi ama l’amore e sogna l’uomo vero si augura di poter trovare nella vita reale. Non parlo del principe azzurro sul cavallo bianco delle favole, ma di una figura maschile degna di tal etichetta. La storia che il giovane autore campano ha raccontato in queste pagine è intensa e, come già successo anche per "Frammenti di un addio”, ti assorbe totalmente lasciando alla fine un senso di vuoto e pienezza allo stesso tempo, che fa venir voglia di rileggere tutto da capo o di saperne maggiormente di questi personaggi.
Il ritmo del romanzo è abbastanza serrato, con una trama dagli sviluppi un po’ dark, con un giallo ed un dramma da risolvere oltre alla storia di base del protagonista e del sentimento tra lui e Miss Grace. La lettura è accattivante e tiene incollati alle pagine di cui ho composto, spronando la curiosità del lettore a risolvere il mistero che aleggia nella vita di Carter. Il colpo di scena sul finale è molto forte e porta a trattenere il fiato per le sorti dei personaggi coinvolti, catapultando chi sta leggendo, al contempo, in una realtà parallela, che spinge ancora più a fondo la riflessione su tematiche particolari, personali e delicatissime ed alla ricerca una risposta ad una delle domande che generalmente fa discutere maggiormente le persone. Mi rendo conto che detta così può risultare confusionaria e totalmente senza senso, ma lo faccio solo per non rivelare pezzi della storia davvero importanti. Leggere questa storia equivale a leggere l’animo di un protagonista maschile fragilissimo e tormentato, molto diverso dal bad boy che ci si può immaginare, un 24enne che indossa le sue cicatrici e il suo tatuaggio come fossero una croce che lo tiene ancorato al tempo presente ma che lo spinge alla distruzione di sé. In pratica l’inferno in terra.

La protagonista femminile è un personaggio che ho poco tollerato per buona parte del romanzo, ma che ho apprezzato nel momento in cui ha ammesso il suo errore, facendo ammenda prima con se stessa e poi con chi le era accanto.  Elena, nonostante sia l’espressione del paradiso terreno per Carter, la sua ancora di salvezza, è una coprotagonista per cui non ho provato particolare empatia e mi ha infastidito per la poca coerenza verso le proprie convinzioni, spingendomi a non volermi addentrare nel suo filone di pensieri. Infondo, forse, è proprio così che doveva apparire e quindi non mi sento di evidenziare quest’aspetto come una critica negativa, sia chiaro. Anche perché di negativo questo libro, non ha assolutamente nulla!
Le parole per i romanzi di questo giovane autore sono sempre troppo poco degne rispetto al valore reale, molto positivo, che si vuole trasmettere. Credo proprio che per capirlo e apprezzarlo per davvero sia necessario e sufficiente leggerlo e lasciarsi trasportare, cullare da quell’onda anomala di emozioni che Andrew Levine mette nel suo lavoro e che scaturisce da ogni accostamento di parole scelte. Con le sue storie Andrew Levine è in grado di entrare nell’anima e sconvolgere il mondo di chi lo legge: lui con la sua catena di emozioni è in grado di far sperare anche chi è senza speranza, credere chi non crede, emozionare chi ha chiuso le emozioni fuori dalla propria vita, sorridere chi non ha voglia di sorride, piangere chi non ha più lacrime per piangere… insomma è un turbinio di emozioni personali e incredibilmente forti. Ritengo che, oltre alle bellissime dediche che ho letto all’inizio e alla fine di ogni romanzo dell’autore, sulle sue copertine sia inserita anche la dicitura “siate pronti a farvi esplodere il cuore dalle emozioni più belle ed intense di sempre, perché vi accompagneranno in eterno.”
Dopo aver letto “Frammenti di un addio”, sapevo che leggere l’opera prima di Andrew Levine mi avrebbe nuovamente riempito il cuore di emozioni nuove e avrebbe ampliato ancora quelle “vecchie”. Mi chiedo perciò quanto grande possa diventare un cuore a questo punto, poiché lo sento espandersi sempre più a ogni respiro, pronto ad inebriarsi di queste emozioni tanto uguali e diverse.
Lettrice/lettore, se sei arrivata/o a questo punto e ancora non hai letto "Love in the scars" (e anche "Frammenti di un addio", ovviamente), ti prego vai su Amazon e acquistali perché saranno i soldini meglio spesi della tua vita dato che per qualsiasi motivo tu voglia, dopo averli letti ti renderai conto che ci saranno un Mr Avery e una Miss Grace oppure un Drew Wyatt e una Lily Cooper, pronti a darti un suggerimento su come proseguire la tua strada o un’emozione da farti riscoprire.
Generalmente, seguo le regole che mi sono state insegnate e quando parlo di un libro inserisco anche la trama all’inizio o alla fine, ma con i libri di Andrew qualcosa di diverso sento di doverlo fare (per "F.d.A." c'erano delle farfalle...), quindi penso che questa volta ruberò una citazione dal romanzo, perché molto più espressiva di quel tornado di emozioni di cui parlavo:
Per il resto, Andrew, se stai leggendo: grazie ancora  di tutto e come ti ho accennato privatamente, con la mia solita irruenza e confusione "Sei un essere dall’animo meraviglioso e adoro follemente quello che smuovi con i tuoi romanzi!"
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