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28 settembre 2020

Bentrovati lettori! Siamo giunti alla conclusione della “Biker beauties series”. Una nuova coppia di personaggi non aspetta che farsi conoscere da voi, senza considerare che il club non vede l’ora di rintracciare e distruggere i responsabili degli attacchi subiti dalle loro “signore”.
Chi avrà la meglio e come?

BABY DREAM
AUDREY CARLAN
Data pubblicazione: 20.08.2020 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Biker Boss Serie: Biker Beauties (#4) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Avevo bisogno di sparire. Fuggire, nascondermi e schiarirmi le idee lontano da tutto. Essere una poliziotta non è sempre facile, specialmente se sei una donna. Ma questa volta potrebbe essere la mia salvezza: ho appena accettato un incarico sotto copertura, l’occasione perfetta per sparire dalla circolazione. Da qualche mese, infatti, il club di motociclisti Hero’s Pride è preso di mira: atti vandalici, intimidazioni e violenze contro i bikers e i loro cari. Il mio compito è quello di spacciarmi per una di loro e consegnare i responsabili alla giustizia. Vivrò nella stessa casa di Derek Layton, fingendo che sia il mio uomo. Viaggerò sulla sua moto, lascerò che mi baci in pubblico, ma non gli permetterò di considerarmi un trofeo da conquistare. Se Derek pensa che io sia una preda facile, si sbaglia di grosso.
Come dice il proverbio, “quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”… Ebbene, è giunto il momento della resa dei conti e i bikers della Carlan sono stufi di temporeggiare: il Branco è stato attaccato senza esclusione di colpi, è il momento di prendere in mano la situazione. Peculiarità di questo club è di non essere composto da fuorilegge ed è per questo che ci sarà un nuovo arrivo in città.
Lei è Tammy, una donna delle forze dell’ordine, seppure abituata a contrastare il maschilismo delle uniformi, nasconde un passato – neanche troppo passato – che mi ha lasciata spiazzata e incredula data la sua professione. Michelle è la sua «persona preferita al mondo», sua sorella, l’unico famigliare che le sia rimasto. La vita non è stata generosa con lei e ora, l’opportunità di trasferirsi in Oregon pare essere l’unica strada possibile,
Io ne ho abbastanza di essere responsabile. Voglio il vento nei capelli e il sole sulla schiena. Letteralmente. Non voglio più saperne della California. Il nordovest pacifico sembra la perfetta via di fuga.

Lui invece è Derek “Champ”, gestisce la palestra del club ed era un pugile professionista. Come gli altri membri del club, farebbe di tutto per il Branco, tanto più se questo “tutto” contempla il collaborare, si fa per dire, con una bionda tutto pepe.
Tanto per il lettore, quanto per i personaggi, i confini tra realtà e finzione si confondono; è difficile inquadrare i pensieri di Tammy, mentre quelli di Champ sono chiari fin da subito: vuole lei a prescindere dalla sua copertura. Anche lui, come i suoi predecessori tira dritto verso l’obiettivo senza stare a preoccuparsi troppo dei problemi da risolvere o delle difficoltà che incontreranno.
Per i motociclisti del club l’unico centro è rappresentato dalle loro donne, dalla volontà di far propria una signora, di proteggerle e mostrarle al mondo allo stesso tempo. Nonostante Tammy sia un agente di polizia, Champ si comporta esattamente come gli altri, con quell’atteggiamento “cavernicolo” e anche qui, come per gli altri volumi il tutto corre alla velocità della luce. Per rendervi chiaro il concetto, inserisco un estratto preso dal capitolo 3, quando Tammy è appena arrivata in casa di Champ per dare il via alla “recita”.
Voglio mostrare la mia donna al mondo. Darti un pezzetto di me. Del vero me. Non solo del motociclista con cui sei andata a vivere per risolvere un caso. Se non vuoi venire e non vuoi che ti alleni, va bene. C’è un’altra palestra qui in città, ma se vuoi andarci dovrai avere un uomo di scorta, anche se non sarò io.

Anche questo ultimo volume rispetta la struttura degli altri prevedendo pov alternati e tredici capitoli totali (contando anche il prologo e l’epilogo). Anche qui ritroviamo i sentimenti di unione del Branco, lealtà, onore, passione e amori totalizzanti (anche se non sempre credibili).
A serie conclusa posso dirvi che il primo libro mi aveva lasciato davvero l’amaro in bocca, ma che gli altri non sono poi così male. Possono essere considerati letture veloci e poco impegnative, se ovviamente vi piace il genere dati i temi trattati e le scene di sesso ben particolareggiate e ricche di dirty talk. Senza ombra di dubbio però – rispondendo al quesito postomi a inizio serie – i bikers non sono riusciti a scalzare dal mio cuore “Trinity”. C’è anche da considerare che questa è una serie diversa per struttura e spessore narrativo (basti pensare al numero delle pagine che, essendo maggiori in Trinity, hanno permesso un migliore lavoro di approfondimento dei personaggi e della storia in generale). Di sicuro una maggiore attenzione dei vocaboli e una cura più attenta per il testo avrebbero portato a un risultato migliore.
Qualunque cosa io sia ora, qualunque cosa diventerò, la consacro a te. A noi. Al costruire una vita con te. Proprio adesso. Proprio qui. Lo facciamo, tu mi dai te, io ti do me. E poi c’è solo noi.

Che dirvi, sono curiosa di leggere altro della Carlan, per avere un quadro migliore del suo stile, perché al momento, sono piuttosto confusa. È apprezzabile però che sia voluta uscire fuori dalla sua zona di comfort cimentandosi in storie veloci e dirette, seppure secondo la mia preferenza hanno tolto all’autrice anziché aggiungere, perché limitano il tempo a disposizione del lettore per entrare in completa empatia con i personaggi.
Una storia di successo è una storia che riesce a far “sentire”, a far accelerare i battiti cardiaci e il respiro, a soffrire e gioire per le vicissitudini stampate sulle pagine.
Voglio che tu ti mostri del tutto a me, Tammy. Voglio che apri ogni cassetto, ogni porta, ogni finestra, fino nei posti più oscuri di te dove si annida la paura e voglio che tu la condivida con me. Farò l’amore con te e quella, d’ora in poi, mi appartiene. È mia. Tu sei mia. E questo non è un cazzo di lavoro. Siamo io e te che diventiamo io e te. E basta.

Questa serie non è riuscita a convincermi completamente, nonostante, come vi ho detto anche nelle scorse recensioni, punti a favore ce ne siano. Starà a ciascuno di voi farsi una propria idea. Il mio voto è uguale agli altri perché avrei desiderato, in sede di conclusione qualcosa di davvero disarmante, che non ho trovato, ma riconosco all’autrice l’essere stata capace di variare gli scenari riguardanti ciascun personaggio, senza perdere il filo conduttore che rende questi volumi una serie.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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