LA MEMORIA DELLE FARFALLE (A. PISCOPO)

il
1 giugno 2020
Buongiorno amici del blog! Oggi, vi parlo di un romanzo per adolescenti (ma non solo), uscito lo scorso marzo per la casa editrice Rizzoli. È l’opera prima di Annamaria Piscopo dal titolo “La memoria delle farfalle”.
Seguitemi per le mie impressioni.

LA MEMORIA DELLE FARFALLE
ANNAMARIA PISCOPO
Data pubblicazione: 03.03.2020 Editore: Rizzoli Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: young adult
Trama: Giulia ha sedici anni, pochi grilli per la testa e un'amica del cuore, Alice, con cui trascorre tutte le sue giornate tra la scuola e il tempo libero. Finché un giorno Alice muore sotto i suoi occhi e il mondo di Giulia va in pezzi. Una sera incontra Mattia: diciotto anni, capelli ribelli, un ragazzo dolce e semplice che nelle ore libere dal liceo lavora in un allevamento di farfalle, la sua passione. Anche lui ha subito una perdita, sua madre è morta pochi mesi prima e sta ancora cercando di ricostruire la sua vita attorno a quell'assenza. Giulia e Mattia si cercano, si innamorano, si perdono, fino al momento in cui capiscono che insieme possono essere più forti. Ma con il passare dei mesi, Giulia si rende conto che la realtà intorno a sé nasconde delle ombre. Alice aveva dei segreti e lei, forse a causa del trauma della perdita, li aveva dimenticati. Un passo alla volta, Giulia deve trovare il coraggio di affrontare il dolore, le cose non dette e quelle che ha dimenticato, arrivando a scoprire quanto può essere forte l'amore, in tutte le sue forme.
Giulia è una sedicenne romana, molto accorta e gentile, che ha una migliore amica, Alice, con cui vive quasi in simbiosi, come fossero sorelle mancate. Quando però Alice muore improvvisamente sotto gli occhi di Giulia, il mondo della giovane non è più lo stesso… almeno finché a una festa incontra Mattia. Il ragazzo ha diciotto anni e un’unica passione: allevare farfalle dopo la scuola.
Anche Mattia ha subito da poco un lutto e le farfalle non bastano più a colmare il vuoto della perdita di sua madre. I due ragazzi dunque scoprono che solo insieme possono farcela ad andare avanti. Il tempo passa e tutto va meglio, certo, ma Giulia ha dubbi e ombre riguardo la defunta amica. Solo il coraggio di affrontare il dolore e l’amore sapranno aiutarla davvero.
Ho letto questo romanzo affascinata dalla copertina e dalla trama, ma soprattutto per le farfalle che in questo libro sono sia metaforiche, che reali, e con la loro bellezza sono il vero valore aggiunto. La scrittura è semplice ma non superficiale, empatica e mai pesante, sempre scorrevole.
La storia si dipana sui diversi punti di vista dei protagonisti più uno aggiuntivo, che sembra fuori luogo ma in realtà, si scopre essere davvero la chiave.
Giulia e Mattia sono adolescenti che vivono in una Roma presente ma non opprimente, un luogo che li accompagna nel loro percorso di crescita senza mai sovrastarli. I ragazzi vivono in quartieri opposti, Giulia nel quartiere Parioli, Mattia alla Garbatella. S’incontrano nel mezzo e, al di là dalle differenze economico-sociali, è il lutto, unica analogia, a unirli davvero. I protagonisti sono reali, con pregi e difetti. Si fanno conoscere e amare man mano, senza forzature di sorta. Giulia e Mattia hanno amici alle prese anch’essi con i problemi tipici della crescita e solo tutti insieme troveranno il modo per arginarli.  Il libro è quasi ciclico, per certi versi, in un percorso che sembra banale, ma è il contrario. I ricordi di Giulia, persi, cercati, ritrovati, sono essenziali nel romanzo per un parallelismo che appare evidente però solo al termine della lettura.
La farfalla si aggira speranzosa nello spazio ristretto in cui è confinata, sbatte le ali dapprima senza convinzione, poi con speranza. È questo il momento, secondo molti, in cui si accende la sua memoria. Registra la presenza, le sue mani e i suoi occhi quando la lascia andare. E secondo molti esperti se ne ricorderà. La memoria delle farfalle è ancora oggi oggetto di studio.
Giulia è una farfalla che non sa di esserlo, Mattia il suo allevatore inconsapevole e l’amore li ha fatti incontrare.  L’amore è in ogni forma (amicizia, famiglia, amore fisico) e nessuna sovrasta mai l’altra, tutto è in equilibrio naturale.
È la memoria di Giulia però, come per le farfalle, a essere un mistero. L’autrice è stata bravissima anche nell’inserire un alone di mistero che si dipana per tutto il romanzo, un segreto magistralmente inserito sotto tra le righe, che mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine, senza mai annoiarmi o svelarsi troppo presto. Mi ha stupito e colpito allo stesso tempo perché poteva essere banale eppure non lo è stato mai. Una costruzione perfetta dall’inizio alla fine.
Il libro mi è piaciuto tantissimo, lo consiglio agli adolescenti, cui ovviamente è rivolto, ma si adatta anche a chi non lo è più, così da apprezzarne meglio l’implicito messaggio seminascosto tra le righe. Insomma, un esordio letterario senza pecche che sono felice di aver scoperto. Punteggio massimo!
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