WINTER SONATA (A. CONTINI)

il
15 maggio 2020

Bentrovati lettori! Un nuovo lavoro della Contini ha visto la luce e non potevo farmelo scappare vista la mia passione per questa autrice, anche se, sono sincera, i romanzi storici non rientrano tra i miei generi preferiti.
La lettura mi avrà coinvolta? Seguitemi!

WINTER SONATA
ANGELA CONTINI
Data pubblicazione: 30.04.2020 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: romance storico
Trama: Inghilterra 1848. Costretto dall'amata zia Maud, Aidan James Rowling, duca di Langley, si imbarca per le Americhe alla ricerca di Annabelle Smith, una giovane sfortunata di cui la zia, mentre era in vita, si occupava. Di certo non si aspetta di trovare una ragazza abbigliata in modo discinto, che cerca di scappare dalla finestra del primo piano di un bordello di New York. Per tenere fede alla promessa fatta alla zia e per ottenere le fabbriche di sua proprietà che ella gli ha garantito in cambio, Aidan, suo malgrado, porta Annabelle con sé in Inghilterra, nell'Hertfordshire, come ospite poco desiderata del suo maniero, convinto che presto si libererà di lei. Ma non ha fatto i conti con l'indomita Annabelle, la quale fa di tutto per convincerlo che, nel bordello, non era affatto una prostituta, ma una semplice pianista. I due, quindi, ingaggiano una lotta a colpi di retorica che li porterà a scoprire molto l'uno dell'altra. Ci sarà un perdente e ci sarà un vincitore. Ma quando la posta in gioco è il cuore, forse, a perdere, saranno entrambi.Sulle note di una melodia improvvisata, che accompagna l'inverno inglese, Aidan e Annabelle non saranno più così convinti di poter fare a meno l'uno dell'altra, ma troppo li divide: origini, ricchezza e qualcuno che trama alle loro spalle.
La trama è bella che chiara, quindi non mi soffermerò su quella, bensì sui personaggi che anche questa volta sono strutturati correttamente e che non richiedono lunghi flussi di coscienza per essere svelati; già dai primi scambi di battute tra le parti coinvolte si capisce che non ci sarà da annoiarsi.
Annabelle rappresenta la “modernità” e l’emancipazione di una donna che dei dettami dell’etichetta non sa che farsene, spirito raro da trovare in una donna dell’epoca. È vero che l’americana non ha mai fatto parte delle classi sociali più alte, ma la sig.ra Jenkins – zia del duca di Langley – le aveva dato delle dritte riguardo al comportamento che una signorina per bene avrebbe dovuto tenere, così come l’ha introdotta al pianoforte e alla lettura, eppure una volta arrivata in Inghilterra, nel grande maniero del duca, rispettare quelle norme di comportamento le risulta più indigesto che mai.
«In altre parole parlate di mera sottomissione, Vostra Grazia».
«Lo dite voi, signorina Smith».
«Le parole obbedienza e rispetto in bocca a un uomo assumono significati bigotti, signore. E infatti è un uomo ad averlo scritto. Non mi meraviglierebbe sapere che si tratta di un ecclesiastico».
«Non vi sbagliate», disse lui con sguardo sorpreso.
È una persona semplice, ma intelligente e con un gran cuore che è riuscita a conservare nonostante la vita non sia stata di maniche larghe con lei.
Al contrario, Aidan conosce fin troppo bene i limiti in cui deve mantenersi per non infangare il buon nome della famiglia e sarà difficile non cedere a tutti i pregiudizi ben radicati nella sua educazione, soprattutto se il luogo del primo incontro con Annabelle è un bordello e di sicuro all’inizio non si è recato in America a cercare Annabelle per eccedenza di generosità, ma solo perché la cara zia Jenkins, affezionata alla ragazza, ci ha visto lungo.
«Confido che tu accolga la mia richiesta e che ti occupi personalmente della faccenda. In caso contrario, puoi anche scordarti l’eredità dei Jenkins. Ti ritengo un giovanotto intelligente e giudizioso e so che non rinuncerai a questa ghiotta occasione. […] Mi assicurerò che questo nostro innocente patto venga rispettato e di tanto in tanto, il mio avvocato verrà a controllare se la mia Annabelle è serena come merita.»
Scoprirete che Aidan ha pagato cara la sua formazione e sarà interessante scoprire come, davanti alla stessa educazione, due fratelli (o, come in questo caso, un fratello e una sorella) reagiscano diversamente agli insegnamenti ricevuti e al modo in cui sono stati loro impartiti.
È il primo romanzo storico scritto da questa autrice che tra i suoi titoli annovera soprattutto contemporanei e una buona dose di fantasy, eppure leggendolo non si direbbe.
Essendo “abituata” allo stile di scrittura dell’autrice, sono rimasta piacevolmente sorpresa dal tipo di linguaggio utilizzato, perfettamente coerente con l’epoca, come è giusto che sia. Nonostante ciò, la Contini ha saputo conservare quei botta e risposta che tanto amo della sua scrittura senza farli risultare una forzatura, né senza che il lettore percepisse incoerenza con i personaggi o con l’ambientazione del romanzo.
«Dovreste ritirarvi, signorina Smith».
«Per liberarvi della mia presenza?».
«Lo fareste? Non oso nemmeno sperarlo».
«Siete piuttosto spiritoso per essere un aristocratico rigido come un manico di scopa».
«E voi sapete fingere piuttosto bene di non essere niente di più di quello che sappiamo siete».
«Anche villano».
«Noi aristocratici rigidi come manici di scopa lo siamo spesso. Abituatevi».
È una storia d’amore romantico, ma se vi aspettate i corteggiamenti pomposi rimarrete deluse. La storia di Annabelle e Aidan è pepe e scontro, è il tentativo iniziale di rimanere ciascuno nel proprio rango, è desiderio prorompente che deve essere tenuto nascosto con tutta la fatica del caso, ed è la lotta di affrontare ogni ostacolo per non farsi piegare da un sistema che bada solo agli interessi e se ne frega del sentimento.
Gli sguardi che promettono guerra, i baci lontani da occhi indiscreti, il rossore di Annabelle dovuto più alla rabbia che alla timidezza, vi faranno formicolare le mani, in un crescendo di frustrazione che rispecchierà lo stato d’animo dei personaggi. Non potrete non entrare in empatia con loro.
«Cosa dovrei fare, Annabelle, se ogni respiro che esce dalla mia bocca è intriso del desiderio di voi? Dovrei tacerlo? Tenerlo per me per non tediarvi o turbarvi in alcun modo? Mi sto sforzando, lo sapete? Mi sto sforzando di evitarvi più che posso e ora mi sto sforzando di non toccarvi, e niente, niente al mondo mi ha mai causato tanto dolore.»
Ho amato questi due personaggi, perfettamente bilanciati tra loro. Non c’è la donzella dallo svenimento facile e il lord tutto d’un pezzo; sono entrambi dotati di due personalità forti che si amalgamano alla perfezione. Entrambi, ciascuno a proprio modo, dovranno soffrire e lottare e non poco.
In questo testo, più che negli altri, ho notato a mente fredda quanto l’autrice sia stata abile nel “guidare” le sensazioni del lettore e non credo sia stato un caso, ma anzi, si palese nelle scelte narrative utilizzate. Un esempio?
Il pov è in terza persona, e personalmente credo si sia rivelato una scelta vincente dato il tipo di storia, oltre al fatto che permette al lettore di conoscere ogni aspetto da vicino, tanto da fremere di rabbia nel punto massimo di climax, dove il sospetto verso il responsabile di un fatto che mette a rischio tutto, risulta essere per il lettore lampante, mentre il protagonista impiegherà un po' a confermare il dubbio.
«Troppa felicità la stava investendo, e lei aveva sempre avuto paura di essere troppo felice, perché rinunciare a esserlo avrebbe potuto romperle il cuore in mille pezzi.»
La narrazione si divide in due parti, anche questa una scelta narrativa adottata col fine di voler far rivivere al lettore una sorta di flashback e, anche questa scelta risulta azzeccata e funzionale. La prima parte termina dopo 31 capitoli, che non sono pochi, e quindi era necessario un escamotage per riaccendere le sensazioni vissute dal lettore all’inizio della storia, sensazioni che avrebbero potuto altrimenti essere surclassate dalla rabbia. L’attenzione viene riportata sulla storia d’amore e su nuovi ostacoli.
Insomma, sia che questo generi vi piaccia sia che non ne siate troppo avvezze, questa è una lettura che non potete perdere, che vi farà passare ore piacevoli e che vi catapulterà indietro nel tempo, pur risultando attuale e veritiera.
Non c’è niente da fare, se uno scrittore ha talento, ogni storia risulta vincente.
Complimenti Angela!
«Non permettere che le responsabilità limitino la tua libertà. Ama sempre con passione, non lasciare che le convenzioni decidano per te.»

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