GLI ADORABILI GATTI DI NANCY JONES (A. BRATLEY)

il
25 novembre 2019
Ciao a tutti cari lettori di Pieces of Paper Hearts, la mia recensione di oggi è dedicata a una nuova meravigliosa uscita edita Newton Compton Editori. Se volete scoprire il mio pensiero a riguardo a “Gli adorabili gatti di Nancy Jones”, seguitemi.

GLI ADORABILI GATTI DI NANCY JONES
AMY BRATLEY
Data pubblicazione: 29.10.2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: They Call Me CatladySerie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Tutti in città conoscono Nancy Jones. Ama i gatti, la sua casa fatiscente in riva al mare e il lavoro nella scuola locale, dove si occupa dei bambini che hanno più bisogno di aiuto. Nancy si sforza di non rimuginare troppo sul passato e sulle conseguenze che ha avuto sulla sua vita attuale e non condivide i suoi segreti con nessuno. È meglio che alcune porte rimangano saldamente chiuse. Un giorno, però, accetta di badare al gatto di una vicina e, una volta entrata in casa, la sua attenzione viene catturata da una fotografia, racchiusa in una cornice rosso acceso. Quell’immagine la catapulta all’improvviso indietro nel tempo, riaprendo antiche ferite. Nancy non sa cosa la spaventi di più: se affrontare tutti i ricordi dolorosi legati al suo passato o aprirsi al mondo, provando ancora una volta ad avere fiducia negli altri. Per anni si è barricata dietro un muro, nel tentativo di proteggere il suo cuore, ma forse è arrivato il momento di ritrovare il coraggio di amare.
Nancy Jones è una signora che ha più di cinquant’anni, con un animo puro, buono, dolce e sensibile. Ama follemente i suoi meravigliosi gatti e non perde mai occasione per aiutare le persone che hanno bisogno di un mano o di un supporto.
Vive a Cristchurch, in una casa diroccata con un giardino incolto. All’interno l’abitazione appare umile: un tavolo, una lampada e una Singer che non usa più da tempo. La sua giornata inizia in una scuola dove lavora a contatto con i bambini.
A convincerla a restare era stato un fiero gattone bianco e grigio con una coda morbidissima, le cui fusa somigliavano alla musica di una trombetta.
La casa era situata nei pressi del molo storico di Christchurch, dove gli artisti di strada dipingevano accanto al chiosco della musica, l’acqua era solcata dai cigni e dalle barche da diporto e le rovine del castello normanno.
I suoi adorabili gatti sono tutta la sua vita, donano amore, fanno le fusa e sono così soffici e morbidi da amarli immensamente.
Elsie, la sua bellissima, fedele gatta soriana con i profondi occhi verdi e l’atteggiamento serio della fervente religiosa, che si piazzava in fondo al vialetto del cortile, con le morbide zampine bianche congiunte, in attesa di vederla rientrare sana e salva dopo il lavoro. Ted, che si appollaiava in cima agli armadi e alle credenze per tenere d’occhio la casa, una guardia della regina bianca e grigia. Tabitha, cicciotta e arancione come la marmellata di agrumi, che dormiva sul cuscino accoccolata contro la testa di Nancy: un colbacco vivente. William, perennemente in smoking, che stringeva la sua ultima preda fra le zampe muscolose. E infine la dolce Bea, con la pelliccia bianca, nera e marrone quasi si fosse rotolata dentro delle pozze di vernice colorata, sempre pronta a strofinarti la testolina addosso. Quei mici erano tutto quello che aveva. Erano la sua famiglia.
Nancy è una donna che ha sofferto molto in passato e questo dolore ha portato come conseguenza al suo stile di vita attuale. Infatti viene giudicata per la sua riservatezza, spesso scambiata per pazzia. Ma prima di vivere da sola, o meglio, di vivere insieme ai suoi amorevoli gatti, che vita conduceva la nostra protagonista? Ci sono segreti che ha sempre custodito gelosamente senza farne parola con nessuno finché un giorno qualcuno riuscirà a darle fiducia e a farle aprire il proprio cuore…
Con il cuore colmo di orribili segreti, strinse la chiave della vita di un’altra persona nel palmo sudato della mano.
La narrazione è in terza persona arricchita da dialoghi precisi e perfetti per ogni situazione rappresentata. Per lo stile della storia, che è una sorta di racconto di vita della protagonista  con varie tappe che fanno riferimento sia al presente che al passato, ho trovato davvero adeguato questo tipo di descrizione.
I paesaggi esterni e gli ambienti interni vengono raccontati nel dettaglio in modo talmente minuzioso da farmi scorgere così da vicino una macchina da cucire del passato, una scatola piena di ricordi, la biancheria nell’armadio, le conserve nella credenza e l’erbaccia del giardino.
I personaggi sono diversi e ognuno con il proprio ruolo, tutti ben strutturati da sembrare reali. Troviamo la nostra protagonista indiscussa, Nancy, una donna di mezza età, ancora giovane per certi aspetti e troppo vecchia per altri. Una donna forte e fragile allo stesso tempo, che ha combattuto tanto per riuscire a sopravvivere e che forse deve trovare la strada giusta per rinascere e riappropriarsi della propria vita.
Magra, la carnagione chiara, il naso dritto, due grandi occhi grigi, le sopracciglia arcuate e gli zigomi alti, un tempo era stata bella. Adesso non portava né trucco né gioielli. Niente che potesse attirare l’attenzione. I capelli castani striati di grigio erano tenuti indietro da due mollette tartarugate. La cinquantaseienne di oggi cercò nello specchio un barlume della ventiseienne che era stata, ma non lo trovò.
Intorno a lei ruotano Alfie, un bambino bisognoso di affetto che soffre ogni giorno a causa del bullismo e che in Nancy Jones trova un’ancora di salvezza; suo padre Jonah un uomo buono che nonostante tutte le avversità, cerca di non far mancare nulla al figlio. Successivamente ci imbattiamo in Marcie, una giovane donna che soffre di un forte problema di gestione della rabbia; poi c’è George, uomo gentile e premuroso, e ancora Terence, un pittore misterioso e infine Larry, il suo ex marito.
I messaggi all’interno di questo romanzo sono davvero tantissimi. Si parla di un genitore che perde un figlio, un dolore fortissimo per il quale si rimane senza parole e senza forze. Si affronta il tema del bullismo, purtroppo parecchio presente nelle scuole; si sottolineano valori quali amicizia e i rapporti tra uomo e donna. Si affronta la tematica del pregiudizio, invitandoci a non giudicare gli altri se non si conosce fino in fondo la loro storia.
Si parla di resilienza , ossia trovare la capacità di affrontare e superare un evento traumatico, un periodo difficile. E, argomento che mi ha fatto adorare particolarmente questa storia, si approfondisce il rapporto tra umano e animale, sottolineandone tutti i benefici.
Se solo le persone fossero state più simili ai gatti.
Insomma questo romanzo non è la solita storia dalle sfumature rosate che fa sognare con gli occhi a cuoricino, ma è un racconto toccante, straziante, emozionante e ricco di significati profondi.
Va a scavare in fondo al cuore e, come nel mio caso, tira fuori lacrime, rabbia e sorrisi.
Mi hai coinvolta fin dall’inizio e l’ho divorato, ritrovandomi all’ultimo capitolo senza neanche accorgermene.
Dunque preparatevi a viaggiare tra il  presente e il passato, tra macchine da cucire d’epoca, fili, tessuti, un abito rosso spettacolare; una foto ricordo che trasmette nostalgia, gatti morbidi e dolcissimi che scaldano il cuore – in particolare Hope, il gatto bianco dagli occhi azzurri come il mare che porta positività. Inoltre troveremo dipinti incantevoli, e-mail inaspettate e bigliettini di speranza.
Nancy osservò l’abito rosso. Sembrava un elemento estraneo nel suo armadio, quasi appartenesse alla Nancy del passato, una versione di lei stessa che non riconosceva più. Da giovane voleva essere notata. Adesso non la notava nessuno. Era stato sciocco cucire quel vestito, e l’aveva fatto solo perché Marcie le aveva promesso di andare all’Arriba!
Gli adorabili gatti di Nancy Jones mi hanno conquistata e vi aspettano, non siete curiosi di conoscerli?


 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
Scrivi il primo commento!
Posta un commento