Bentrovati lettori! iniziamo a parlare di una nuova serie, ambientata in Tennessee – precisamente ad Ardent Spring (da cui appunto prende il nome la serie), piccola cittadina a due passi dalla più caotica Nashville. Bene. Inquadrata la geografia, andiamo a vedere cosa succede in questa piccolissima cittadina che fa da sfondo alla storia narrata da Terri Osburn pubblicata da Amazon Crossing.

LA SUA PRIMA E ULTIMA
TERRI OSBURN
Data pubblicazione: 28/05/2019
Editore: Amazon Crossing
Titolo Originale: His First and Last
Serie: serie Ardent Springs (#1)
Finale: Autoconclusivo
Genere: contemporary romance
Trama: Tutto quello di cui ha bisogno è lì, in quella piccola città incapace di perdonare
A diciotto anni Lorelei Pratchett non vedeva l’ora di scappare dalla sua città natale. Dodici anni dopo, quando i suoi sogni hollywoodiani sono andati in fumo, Lorelei deve tornare ad Ardent Springs e affrontare un passato turbolento. A peggiorare le cose, ad accoglierla è Spencer Boyd, il suo ragazzo di un tempo, più sexy e appassionato che mai.
Per Spencer è impensabile perdere Lorelei una seconda volta, ma lei è convinta di aver spezzato per sempre ogni legame con Ardent Springs. Dovrà dimostrarle che la loro attrazione non si è mai spenta e che in quella piccola città potrà realizzarsi un nuovo sogno.
A Lorelei Nashville sta proprio stretta, ed è per questo che decide di inseguire il suo sogno di diventare attrice trasferendosi, appena diciottenne, a Los Angeles. L’unica cosa che imparerà, però, sarà servire ai tavoli e, quando la delusione amorosa si somma all’evaporazione del sogno e delle finanze, suo malgrado, si trova costretta a tornare a casa. Lì ritroverà l’amata nonna, il suo fidanzato del liceo e la solita comunità pettegola.
Tutto sembra esattamente come lo ha lasciato, fatta eccezione per Spencer, decisamente cresciuto (e molto bene) e il “Ruby”, il cinema della cittadina; luogo in cui un’adolescente Lorelei sognava il successo e dove Spencer le consegnò l’anello di fidanzamento che adesso sta cadendo in pezzi.
Anche Lorelei è cresciuta, non è più la ragazzina spocchiosa che tutti ricordano. Los Angeles l’ha cambiata, l’ha resa insicura. Ritroverà la grinta che la contraddistingueva un tempo?
Il libro tutto sommato mi è piaciuto, anche se il pov in terza persona – a mio parere – ne rallenta molto la scorrevolezza, data anche la grande quantità di personaggi coinvolti nella storia. Bellissime sono le descrizioni dei luoghi, le peculiarità dei personaggi e non si fa fatica ad immaginarli in testa; vi sembrerà di percepire i suoni e gli odori di una piccola comunità in cui tutti si conoscono e ahimè chiacchierano, non solo amichevolmente.
È una storia d’amore romantica, come tutti i primi amori che hanno una seconda occasione, eppure non sono riuscita ad appassionarmi e a fare il tifo per i protagonisti, non più del necessario insomma.
Il suo personaggio ha un ruolo chiave, eppure resta avvolta nel mistero. Ci verrà svelato di più? Lo spero proprio, intanto per ora vi do l’arrivederci alla prossima recensione.
Tutto sembra esattamente come lo ha lasciato, fatta eccezione per Spencer, decisamente cresciuto (e molto bene) e il “Ruby”, il cinema della cittadina; luogo in cui un’adolescente Lorelei sognava il successo e dove Spencer le consegnò l’anello di fidanzamento che adesso sta cadendo in pezzi.
Spencer non era un politico, ma gli importava abbastanza di quella città da lottare per quello che riteneva giusto. Alcuni l’avrebbero lasciata morire e poi sarebbero andati a vivere da qualche altra parte. Lui non era disposto a farlo.Dalla necessità di raccogliere fondi per il restauro, si snoccioleranno una serie di eventi in cui passato e presente di un po’ tutti i personaggi, si mescolano fino a portare all’epilogo.
Tutta la sua esistenza sembrava un futile tentativo di raggiungere una qualche destinazione felice ma, qualunque cosa facesse, restava fuori portata o le scivolava via dalle mani prima che potesse godersela. O, peggio ancora, incasinava la felicità di qualcun altro.Ho amato il personaggio di Spencer: non molla, ama la sua cittadina e nonostante il tempo trascorso non ha mai dimenticato Lorelei; ma la conosce bene e sa esattamente come muoversi per non farla scappare di nuovo.
Anche Lorelei è cresciuta, non è più la ragazzina spocchiosa che tutti ricordano. Los Angeles l’ha cambiata, l’ha resa insicura. Ritroverà la grinta che la contraddistingueva un tempo?
Il libro tutto sommato mi è piaciuto, anche se il pov in terza persona – a mio parere – ne rallenta molto la scorrevolezza, data anche la grande quantità di personaggi coinvolti nella storia. Bellissime sono le descrizioni dei luoghi, le peculiarità dei personaggi e non si fa fatica ad immaginarli in testa; vi sembrerà di percepire i suoni e gli odori di una piccola comunità in cui tutti si conoscono e ahimè chiacchierano, non solo amichevolmente.
Nella vita le cose sono davvero come pensavi che fossero?Non sono riuscita invece a provare empatia per Lorelei: resta un personaggio credibile, ma in più di qualche occasione mi ha fatta spazientire.
È una storia d’amore romantica, come tutti i primi amori che hanno una seconda occasione, eppure non sono riuscita ad appassionarmi e a fare il tifo per i protagonisti, non più del necessario insomma.
La felicità è come gli arcobaleni. Gli arcobaleni non sono reali. Non puoi avvicinarti né toccarli. Sono un’illusione ottica. Ciò non significa che tu non ne abbia mai visto uno.Sono invece molto curiosa di saperne di più di Snow, ultima arrivata nella cittadina, che non si è lasciata influenzare dai pettegolezzi su Lorelei.
Il suo personaggio ha un ruolo chiave, eppure resta avvolta nel mistero. Ci verrà svelato di più? Lo spero proprio, intanto per ora vi do l’arrivederci alla prossima recensione.
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