AMARTI È UN RISCHIO MERAVIGLIOSO (C. BRENT)

il
10 giugno 2019
Cari lettori, eccomi di nuovo alle prese con la serie “Gentry Boys” firmata Cora Brent. Ho letto il secondo volume della saga, “Amarti è un rischio meraviglioso”, e dipenderà forse dalla stagione, ma per tutta la durata del romanzo non ho fatto altro che pensare alle ciliegie. Ma toglietevi fin da subito dalla testa ogni possibile riferimento alla valenza erotica del frutto. Pensavo, in realtà, che è proprio vero: non si dovrebbe mai aprire in due una ciliegia. Nelle prossime righe vi dico perché.

AMARTI È UN RISCHIO MERAVIGLIOSO
CORA BRENT
Data pubblicazione: 31.05.2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Risk Serie: Serie Gentry Boys (#2) Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: La vita di Truly non è mai stata troppo tranquilla, specialmente dal punto di vista sentimentale. Ha appena più di vent'anni ma il suo cuore si è spezzato e ha imparato a sue spese quanto può essere doloroso mettersi in gioco, abbassando le difese davanti a un uomo. Per questo entrare nel letto di Creed avrebbe dovuto essere semplicemente una distrazione, un momento di debolezza circoscritto a un'unica notte di passione. Ma è impossibile prevedere certi scherzi del destino. Creed è abituato alla violenza, ma questa volta ha decisamente superato il limite. Nella sua vita, adesso, c'è posto solo per la sua sopravvivenza e per quella dei suoi fratelli. Lasciarsi imbrigliare dai sentimenti è troppo pericoloso. Avrebbe dovuto trascorrere con Truly solo qualche ora. Non avrebbe mai più dovuto continuare a pensare a lei. Il problema è che non riesce a farne a meno...
Non so voi, ma quando mangio le ciliegie ne scarto almeno la metà, ecco perché più di qualcuno si è sentito in dovere di consigliarmi di evitare di ispezionarne l’interno. «Mangiale e basta, non ci pensare», mi hanno detto. Io, però, vorrei evitare l’aggiunta di proteine indesiderate – non so se mi spiego – all’apporto nutrizionale delle ciliegie, e allora, quando vedo qualche buco di troppo, preferisco scartarle. Oppure le apro e le esamino con cura. Ora provate a seguire il mio ragionamento: quando avevo letto il primo romanzo della serie Gentry Boys, “Questo nostro amore sbagliato”, avevo trovato un’infinità di buchi e di sorprese indesiderate tra le pagine. Che poi mi viene da ridere, perché stiamo chiaramente alludendo a dei vermi e sono sicura che Cora Brent riuscirebbe a ricavarne qualche paragone stupefacente – e stucchevole allo stesso tempo – con quegli strumenti di virilità tanto cari ai suoi Gentry Boys, ma andiamo avanti...
Dato che i libri ad alto contenuto erotico sono come le ciliegie – sai che non dovresti, ma ne divori uno dopo l’altro – ho deciso di cedere alla curiosità di leggere il secondo volume della serie, “Amarti è un rischio meraviglioso”. Questa volta, però, l’ho fatto col cuor leggero di chi apre la bocca e butta giù la ciliegia – nocciolo compreso – senza neanche guardarla. E credo che sarebbe potuta andare peggio.
La prima notte che avevo passato con Creed Gentry era stata la più bella e sconcia della mia vita. E poi, la mattina dopo, l’avevo guardato a lungo. Mi era tornato in mente tutto quello che avevo già pensato: e cioè che Creedence, dietro quegli occhi azzurri e profondi, era un playboy volgare e poco altro.
Intendiamoci, continuo a non apprezzare – e in parte neanche a comprendere – le scelte di Cora Brent. Il suo stile non mi dispiace, è brava. Ma esagera.
Anche in questo romanzo i due protagonisti – Truly e Creed – hanno alle spalle un passato disastrato e sono segnati da eventi e cicatrici piuttosto profonde. Questo è vero, riconosco che il loro mondo è molto lontano dagli scenari tipici dei romance. Credo, però, che ci sia sempre un’alternativa all’eccesso di volgarità e che la Brent continui a non prenderla neanche in considerazione.
Mi sollevò la gonna e mi afferrò per i fianchi. “Oh cazzo”, ansimai mentre entrava in fondo. “Porca di quella puttana, Creed, devo montarti!”. “Certo, tesoro. Fallo”.
Anche se in questo romanzo – rispetto al primo della serie – si è contenuta. E la storia, nel complesso, mi è risultata meno indigesta. Questa volta ha saputo andare oltre le descrizioni minuziose e sconce delle scene di sesso e ha usato un po’ di inchiostro anche per approfondire i personaggi e le loro storie. Il vero problema, in effetti, è un altro: se mangi le ciliegie con la paura di trovarci il verme, finisci col mandarle giù senza neanche masticare. E non riesci ad assaporarle fino in fondo.
Quando mi girai sulla schiena, trascinai Truly con me e la sistemai sul mio petto. Tenni le mani tra i suoi capelli scuri. Non sapevo che nome dare a ciò che era nato proprio lì il mese prima, ma sapevo che quella ragazza stupenda era mia. E avevo tutte le intenzioni di tornare da lei.
Con la Brent funziona così. Non ce la fai ad apprezzare a pieno il resto dei capitoli, perché sei sempre sul “chi va là”. Sai che prima o poi ci sarà qualche frase – e di solito sono molte - che avresti preferito non leggere, che stonano e ti fanno disilludere.
Non mi era mai piaciuto che un uomo si infilasse tra le mie labbra e ci restasse un secolo, ma con Creed l’adoravo. Adoravo leccarglielo e sorprenderlo succhiando leggermente i testicoli. Inspirò forte, stringendomi i capelli, e adorai anche quello.
Insomma, la mia ultima considerazione è questa: questo romanzo potrebbe anche piacervi, ma per capirlo dovrete rispondere a una domanda. E cioè: a voi come piace mangiare le ciliegie? E soprattutto, che rapporto avete con i vermi?

 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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