THE MISTER (E. L. JAMES)

il
16 maggio 2019
Carissimi Papers,
oggi parleremo del libro del momento, un libro di un’autrice che ben conosciamo e che, nel bene e nel male, sa come far parlare di sé! Ebbene sì, oggi ci tufferemo nella Londra attuale per parlare di The Mister, il nuovo best seller della James, tornata in scena dopo ormai un paio d’anni di silenzio.

THE MISTER
E.L.JAMES
Data pubblicazione: 18/04/2019 Editore: Mondadori Titolo Originale: The Mister Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Londra, 2019. La vita è sempre stata facile per Maxim Trevelyan. Molto attraente, ricco, aristocratico, non ha mai dovuto lavorare e ha dormito da solo nel suo letto molto di rado. Ma un giorno, improvvisamente, tutto questo cambia quando una tragedia lo colpisce ed eredita il titolo nobiliare della sua famiglia: un'immensa ricchezza e tutta la responsabilità che ne deriva. E questo non è un ruolo per il quale Maxim è preparato e si deve sforzare per affrontarlo. Ma la sfida più grande sarà resistere al desiderio per una giovane donna enigmatica, giunta inaspettatamente a Londra, che porta con sé solo il suo passato, difficile e pericoloso. Sfuggente, bella e con un grande talento musicale, Alessia rappresenta per Maxim un mistero seducente e il suo desiderio per lei aumenta diventando presto una passione che non si spegne, mai provata prima. Ma chi è Alessia Demachi? Può Maxim proteggerla da ciò che la minaccia? E lei come reagirà quando scoprirà che anche lui le sta nascondendo dei segreti? Dal cuore di Londra, alla selvaggia Cornovaglia, fino alla cupa e temibile bellezza dei Balcani, The Mister è un viaggio emozionante in cui si alternano pericolo e desiderio, lasciando il lettore senza fiato fino all'ultimissima pagina.
Bene, bene, bene, quanti di voi sono in dubbio sul leggere o meno The Mister? Vedo diverse mani alzate… ed ecco perché, dopo averlo letto, ho deciso di parlarvene e raccontarvi la mia esperienza.
Ci troviamo nella Londra dei giorni nostri, una Londra moderna, caotica probabilmente e talvolta uggiosa. Una Londra che fa solo da sfondo al romanzo, perché in realtà non è la vera protagonista di questa storia.
Alessia Demachi è una giovane ragazza albanese appena trasferitasi a Londra: è difficile mantenersi in una città tanto grande e costosa, ma grazie a un’amica di famiglia riesce a trovare dei lavoretti da domestica, utili per guadagnarsi da vivere.
Maxim Trevelyan è un ricco aristocratico: ha appena ereditato il titolo di Conte, a causa della morte del fratello, e sta ancora piangendo la sua perdita, oltre a doversi misurare con una vita complicata che non vuole davvero.
L’incontro tra Alessia e Maxim avviene per forza di cose, dato che lei è la sua domestica, anche se lui ancora non lo sa. Maxim rimane subito stregato dalla sua semplice bellezza, eppure capisce subito che quella ragazza è irraggiungibile per lui, playboy incallito abituato a non impegnarsi troppo per conquistare una donna.
«Chi sei?» chiedo di nuovo, ma in tono più morbido perché non voglio spaventarla […]
«Sono la donna delle pulizie, signore.»
E mentre Maxim è subito spaventosamente attratto da lei, Alessia sembra spaventata da lui, quasi intimorita persino dal rivolgergli la parola. Da quel momento, però, Maxim sembra intenzionato a conoscerla meglio, soprattutto quando scopre che suona divinamente il suo pianoforte credendo di non essere vista. “Come fa una ragazza con un talento così grande a essere una domestica? Perché è così restia a guardarlo in viso? Cosa l’ha portata davvero in Inghilterra?” Sono queste le domande che a cui cerca di dare risposta. La sua prima risposta arriverà proprio quando, un giorno, qualcuno si presenterà alla porta del suo appartamento, alla ricerca di Alessia. Non sapendo di chi si tratti, Maxim non rivela nulla di Alessia, la quale sembra spaventata dalla faccenda.
Questo li porterà insieme a Cornwell, in una delle magnifiche tenute da lui ereditate, per tenerla al sicuro. Qui i due fingeranno di essere in vacanza, ma ci sarà spazio per conoscersi meglio e rispondere alle reciproche domande che gli frullano in testa.
«Signore» sussurra, mentre strofino il pollice sulla sua guancia.
«Maxim. Dì Maxim».
«Maxim» bisbiglia.
«Sì.» Adoro il suono del mio nome pronunciato con il suo accento.
Il loro rapporto, almeno all’inizio, è molto cauto. Alessia è certamente una ragazza ferita, che ha subìto un qualche trauma di cui Maxim non sa nulla. Pian piano, riuscirà a farla uscire dal guscio e ad aiutarla a sconfiggere i demoni che non le fanno dormire sonni tranquilli. Più di tutto, Alessia scoprirà che non tutti gli uomini sono spregevoli e che in alcuni di essi si nasconde del buono. Ma non sa che dietro quell’uomo gentile e dolce si nasconde l’erede di un titolo nobiliare.
Passiamo ora ad analizzare il libro. A essere sincera, faccio ancora fatica a dare un voto a questo romanzo, perché ci sono delle cose che non mi hanno convinta del tutto. Di sicuro la James sa il fatto suo e di lei apprezzo lo stile semplice eppure dettagliato: non ci sono “spiegoni” e le piace offrire al lettore una panoramica dei luoghi così come sono. Avendolo letto in lingua originale, ho potuto apprezzare di più il suo stile, soprattutto perché avendo letto qualche spezzone in italiano, ho notato che non sempre la traduzione italiana – seppure adattata – rispecchia le parole dei personaggi (anche se il senso rimane più o meno quello). Anche la narrazione questa volta era più accattivante, perché con entrambi i punti di vista dei personaggi, anche se particolare: il pov di Maxim, infatti, è narrato in prima persona, mentre quello di Alessia in terza (una scelta che mi fa pensare sia stata dettata per rendere più credibile in un certo senso la protagonista che, essendo albanese, non potrebbe pensare così fluentemente in lingua… insomma, questa è stata la mia interpretazione, e secondo me ci è riuscita, così come la scelta d’inserire frasi nella sua lingua originale).
Una delle cose che invece ho faticato ad accettare è proprio il dover creare sempre fanciulle indifese. Se il parallelismo è quasi d’obbligo, Anastasia e Alessia non hanno niente a che vedere l’una con l’altra, se non per la stessa iniziale e il fatto che entrambe siano due mezze disagiate bisognose di un uomo che le tragga in salvo. Ora, io capisco la love story, ma deve per forza essere sempre così estrema? Sul fatto che lui s’innamori subito di lei, taccio, perché un colpo di fulmine può anche starci – anche se trovo sempre poco credibile il fatto che un milionario lasci tutto per fuggire con una sconosciuta. Insomma, già dopo averla vista per la prima volta, Maxim, Casanova incallito con relazioni sessuali giorno sì e l’altro puro, diventa un monaco casto e puro e pensa solamente ad Alessia. Se Christian era uno gnocco psicopatico a cui piaceva avere il controllo e infliggere dolore, Maxim è un santo con l’aureola che si prodiga in tutto e per tutto nel trarre in salvo Alessia, senza sapere niente di lei.
Tuttavia, possiamo dire che i due personaggi subiscano una sorta di evoluzione lungo il romanzo (anche se non in modo del tutto naturale), in particolare Alessia, che da fanciulla indifesa riesce poi a tirar fuori gli artigli per ottenere quello che vuole quando sente di dover provare a prendere in mano la sua vita. Maxim, invece, riesce in qualche modo a rendere coscienza del suo nuovo ruolo, anche se onestamente per tutto il libro io mi sono chiesta che scopo avesse nella vita – almeno Christian era ricco perché lavorava, qui il tipo è un nullafacente di prima categoria (ma forse, appunto, scopriremo di più da un secondo volume?)
Di certo, questo libro non ha niente a che vedere con 50 Sfumature… anzi. Non c’è ombra di BDSM – come avevo sentito in precedenza – e anzi, forse l’unica cosa che potrebbe far pensare il contrario è proprio il titolo e il fatto che Alessia si riferisca a lui come “signore”. Di certo, alla James piace creare situazioni equivoche e forse è proprio una feticista della sottomissione, ma vi assicuro che per il resto la tensione sessuale rimane sempre viva, ma mai troppo spinta – ricordiamoci, anzi diciamolo per la prima volta, che Alessia è un’altra vergine, alla sua prima relazione, proveniente da un paese chiuso e molto diverso dal nostro, con una cultura totalmente differente.
«Sei mai stata baciata?»
«Solo da te.»
Non so cosa risponderle.
Insomma, tirando le somme, se questo era un tentativo per distaccarsi da Mr. Grey e Anastasia Steele, di certo in qualche modo l’ha fatto… non in meglio, però. La fine del libro, inoltre, fa presagire ad un continuo, anche se non lascia col fiato sospeso. Attendiamo news e se leggete fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima
1 commento on "THE MISTER (E. L. JAMES)"
  1. Non so se leggerò mai questo libro, ne ho sfogliato un paio di pagine e leggendo un paio di frasi qua e non è scattato il colpo di fulmine. :(

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