[RECENSIONE DOPPIA] NON HO MAI SMESSO DI AMARTI (A.MARINO)

il
17 aprile 2019
Buongiorno Pieces! Oggi recensione doppia di Federica e Lori che ci parlano del terzo attesissimo libro della serie The Heartbeats di Adelia Marino. S’intitola “Non ho mai smesso di amarti” che ci riporta nel Minnesota, nelle vite di Dakota, Mariam e la famiglia Scott. Nell’ultimo anno abbiamo conosciuto meglio prima Blake Scott e Dakota, poi Hunter Scott e Brooke, ma mentre le loro storie venivano alla luce, parallelamente si è andata a sviluppare anche quella più intricata di Mariam e Damien Scott, una storia rimasta in standby alla fine del primo volume. Volete saperne di più e conoscere il parere delle nostre due? Continuate a leggere questo post.

NON HO MAI SMESSO DI AMARTI
ADELIA MARINO
Data pubblicazione: 28/03/2019 Editore: Newton Compton Editori Serie: The Heartbeats Series (#3) Finale: Autoconclusivo Genere: new adult
Trama: Damien Scott è arrabbiato con il mondo intero. Il suo gemello è stato incastrato, sono stati allontanati e, come se non bastasse, la ragazza che gli aveva spezzato il cuore è riapparsa. Dopo un periodo trascorso lontano dal Minnesota, Mariam è tornata, ma la situazione che trova è più complicata di quella che aveva lasciato tanto tempo prima. La sua migliore amica è a pezzi, suo fratello sta cercando di rimettersi in piedi e il ragazzo che ama la odia. Lei brucia per lui, mentre lui arde dal desiderio di distruggerla. C’è una cosa, però, che nessuno dei due riesce a controllare: la passione. I loro corpi si sono cercati, desiderati, amati un tempo, e questo non è cambiato. Damien vuole respingerla, Mariam conquistarlo di nuovo. Le loro anime sembrano essere ancora incatenate l’una all’altra, ma riusciranno a trovare il modo di ricominciare insieme?
Sono passati due anni da quando Mariam ha dovuto lasciare il Minnesota per correre dal fratello rimasto ferito gravemente dopo lo scoppio di una mina che gli ha portato via una gamba.
Andando via ha spezzato il cuore di Damien Scott, il ragazzo di cui si è innamorata e che dopo tanti tentennamenti era pronto a provarci sul serio con lei.
Nei due anni di lontananza tante cose sono cambiate e ora che è tornata, ha trovato una situazione davvero difficile. Da un lato c’è suo fratello che si sta ancora rimettendo, affrontando la riabilitazione con la protesi della gamba che ha perso, dall’altro c’è Dame che le è ostile e fa di tutto per mostrarle l’odio che prova. Lei però lo ama e lo vuole riconquistare.
Dame è furioso: negli ultimi anni la sua vita è stata una tempesta continua; la donna di cui era innamorato è andata via e poi è tornata, il gemello (Blake) è stato coinvolto in una pericolosa indagine in cui gioca il ruolo dell’infiltrato, la fidanzata di quest’ultimo è distrutta dalla preoccupazione e dalla lontananza. Hunter, il cugino dei gemelli Scott, è stato a un passo dalla morte e per di più l’asse del suo mondo è cambiato del tutto, quando poco prima della partenza di Mariam, ha scoperto di aver avuto un figlio, Tyler, da una delle precedenti relazioni occasionali e che la madre del piccolo non è disposta a crescerlo.
Alti e bassi, amore e odio, legano Damien e Mariam, la passione tra loro, nonostante tutto l’odio e l’amore, è dirompente e inarrestabile. Trovare un equilibrio, venirsi incontro e comprendersi, non è certo cosa semplice, ma dovranno farlo, per il loro bene e per quello di chi sta loro intorno.
«So che per te è difficile crederci, ma lui ci tiene ancora, quando amiamo qualcuno e questo se ne va, non significa che il nostro cuore smette di battere per lui o lei».
Ho atteso questo libro fin da quando lo scorso anno è uscito il primo libro, quello su Blake e Dakota, perciò – conoscendo bene anche le altre opere di Adelia – le aspettative erano altissime. Prospettive non deluse ma nemmeno troppo soddisfatte.
Il romanzo è diviso in due parti, una prima narrata dalla protagonista e la seconda è affrontata dal punto di vista di Damien, con un’incursione di Blake da cardiopalma.
Troppi casini, troppo caos nella mia testa. Avevo messo mio fratello nella merda, era colpa mia quello che era successo. Ogni cosa.
Lo stile di Adelia è coinvolgente e fluido, ma è mancato qualcosa. Leggendo avuto spesso l’impressione di aver davanti agli occhi una stesura affrettata e talvolta non verosimile, fattori che hanno influito negativamente sulla mia opinione generale del romanzo, rendendolo non all’altezza delle grandi aspettative e non all’altezza dell’autrice che in passato ha saputo fare molto meglio. Queste carenze sono molto accentuate soprattutto in alcuni passaggi, lasciandomi con l’idea di un qualcosa di incompiuto.
Era ed è una storia troppo importante per essere resa così, con personaggi vacui (su tutti l’amico gay del gruppo) e situazioni (come quella della copertura di Blake e quella del lavoro di Dame nel locale in cui fa il barista) che trovano una risoluzione banale e priva di spiegazioni.
Troppa carne è stata messa al fuoco e non è stata degnamente affrontata.
La storia è pregna di sentimenti, ma anch’essi sono a tratti banalizzati. Parlo ad esempio dell’arrendevolezza di Damien in uno dei suoi momenti più critici, quando Mariam si autoproclama sua compagna. È chiaro che tra i due ci sia una storia e sono grande fan della coppia, ma che lui si lasci travolgere da lei, senza proferire parola dopo averle detto più e più volte rifiutata, mi è parso un filo di troppo assurdo.
La presenza di Tyler, una copia in miniatura del suo papà, è forse l’elemento più apprezzabile del libro. È di una dolcezza unica, in grado di sciogliere i cuori di più duri, ma mi è apparso un po’ innaturale e forzato il suo riferirsi a Mariam con il termine “mammina”, quando lei è ancora abbastanza sconosciuta per un bambino di due anni che è stato molto più tempo con le altre figure femminili della famiglia allargata degli Scott.
Eravamo due corpi, due anime perfettamente incastrate e travolte da quel sentimento che aveva il potere di ridurti in polvere e farti brillare come la stella più luminosa nel cielo.
Il colpo di scena, narrato da Blake, come dicevo prima è stato forte e per un attimo ha fatto tremare il cuore, mettendo in discussione molte certezze sul finale, ma allo stesso tempo è stato un po’ fuori luogo rispetto alla struttura generale del romance, in cui lucidamente, bene o male sai che puoi aspettarti un happy ending da un romanzo autoconclusivo. Insomma, quest’intermezzo nel viaggio dell’eroe è stato un nì: bello, interessante, emozionante, ma non così necessario posto com’è stato posto.
L’epilogo è un altro nì dato che quando ho letto l’ultimo paragrafo ho avuto l’impressione di un qualcosa di incompiuto, tagliato. Certamente qualche paragrafo in più non avrebbe guastato e il finale ha confermato il senso generale di un qualcosa di affrettato.
È un romanzo, come i precedenti, autoconclusivo, ma tati personaggi sono strettamente legati alle pubblicazioni precedenti della serie, quindi la mancanza di collegamenti esaustivi potrebbe essere fonte di confusione/vuoto, in chi decidesse di affrontare la lettura senza aver letto prima di Blake e Dakota e Hunter e Brooke.
Aldilà del parere non totalmente positivo che ho su questa pubblicazione, ribadisco che Adelia è un’ottima autrice e seppur qui non abbia dato il meglio di sé, ciò che non sono mancate sono le emozioni e il grado di coinvolgimento che sa dare con la sua scrittura.
A volte, Mariam, si ha troppa paura per vedere le cose belle che si hanno e permettiamo al brutto, alla paura, di prendere il sopravvento, gli permettiamo di paralizzarci.
Da Adelia e da questa storia, mi aspettavo qualcosa di più, anzi, molto di più. Le aspettative erano da 5 stelle, ma la fretta che ho percepito durante la lettura hanno frenato il mio iniziale entusiasmo.

Eccomi di nuovo a parlarvi del terzo volume della serie The Heartbeats di Adelia Marino. Dopo la storia di Hunter e Brooke – a cui sono profondamente affezionata – adesso è il turno di Damien, il gemello di Blake, e Mariam, la migliore amica di Dakota, che tutti conosciamo dai precedenti volumi.
Alla fine del secondo romanzo ero in trepidante attesa di sapere come si sarebbero sciolti i nodi che l’autrice aveva tessuto riguardo i nostri protagonisti.
«Non importa cos’è successo fra di noi, io ti voglio bene».
«Be’, questo è un bel problema, perché io invece ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessun’altra».
Abbiamo sempre letto di Damien come l’opposto di Blake: il suo aspetto da bravo ragazzo e il suo carattere più introverso lo hanno reso differente dal gemello, ma da quando Blake è stato incastrato, Damien ha cambiato atteggiamento e si è messo in testa di vendicarsi, prendendo il posto del fratello nelle gare. Le sue preoccupazioni non sono per niente finite, poiché deve anche lavorare e occuparsi di suo figlio, e il ritorno di Mariam non rende per niente facile reprimere i suoi sentimenti per paura di essere ferito di nuovo dalla ragazza che ama.
Era come il sole, magnifico da lontano, bravo a baciarti con i suoi raggi, ma in grado di ucciderti se ti avvicini troppo.
Come sappiamo, Mariam è stata costretta a partire e lasciare il Minnesota per correre in aiuto del fratello, vittima di un grave incidente. Nei due anni in cui è stata via molte cose sono cambiate, ma una cosa è rimasta uguale: l’amore che prova per Damien e adesso che sono finalmente vicini, ha intenzione di iniziare una storia seria con lui.
Il problema è che Damien si sente tradito e l’accusa di averlo abbandonato nel momento in cui aveva più bisogno di lei, quando aveva finalmente accettato di amarla. Riuscirà Mariam a vincere le sue resistenze e a conquistarlo nuovamente?
C’era ancora possibilità che quel cuore mi desiderasse? Poteva ancora amarmi o non ne sarebbe stato più in grado?
I loro tira e molla, l’ostilità di Damien, la determinazione di Mariam, la passione travolgente ed esplosiva che li coinvolge, l’amore sempre presente, sono tutte caratteristiche che danno pepe alla storia e che ti incollano alle pagine. Le emozioni ci sono, alcune molto forti, al punto che mi sono ritrovata di fronte a una scena inaspettata e sono stata col fiato sospeso fino alla fine del libro.
L’autrice ha creato suspense, ci ha instillato dei dubbi e ho capito perché ha usato quest’espediente e in fondo una botta di tensione ci stava anche se non mi ha convinta del tutto, ecco.
In generale sembra che tutto si esaurisca in un attimo e questo vale anche per la questione in cui è coinvolto Blake, che abbiamo visto partire in precedenza per fare da infiltrato.
Non so, mi è sembrato un po’ carente da alcuni punti di vista e solido in altri, come la l’innocenza e la dolcezza di Tyler, le preoccupazioni di Dakota e i flashback che riguardano Mariam e Dame.
Lo volevo. Volevo lui più di qualsiasi altra cosa. Volevo la luce, volevo il buio. Volevo il buono, il cattivo. Volevo che il suo cuore appartenesse a me, volevo il suo bambino. Io ero già sua, ogni centimetro del mio corpo gli apparteneva. Il mio cuore batteva per lui.
Il romanzo è come sempre diviso in due parti, la prima narrata dal punto di vista femminile, invece la seconda da quello maschile. Si legge veramente in poco tempo, anche a causa della sua brevità, ma stavolta purtroppo non sono riuscita ad appassionarmi così come mi è capitato tutte le volte con i romanzi di Adelia Marino. Sento che manca qualcosa, avrei voluto che l’autrice approfondisse alcune scene che mi sono sembrate incomplete e anche l’epilogo avrei voluto fosse più lungo. È andato tutto troppo veloce.
Sullo stile nulla da dire, perché è sempre naturale e scorrevole. Peccato solo per la lunghezza perché sono sicura che qualche pagina in più avrebbe giovato molto a completare questo romanzo di cui avevo aspettative molto alte, dopo tutti i pezzi disseminati nel corso delle altre storie.
Mi auguro che l’autrice si riprenda con il suo prossimo lavoro e vi consiglio ugualmente la lettura di Non ho mai smesso di amarti, per completare il quadro della serie e perché nonostante a mio parere non sia all’altezza dei precedenti, è sempre un buon prodotto.
A presto!

Scrivi il primo commento!
Posta un commento