DITA COME FARFALLE (R.QUASI)

il
1 marzo 2019
Avete presente quella frase che dice “Una donna senza uomo è come un pesce senza bicicletta”?
C'è chi l'attribuisce a Irina Dunn e chi crede sia farina del sacco di Gloria Steinem. A me, invece, piace credere che a pronunciarla per prima sia stata Caroline Webster, la protagonista di “Dita come farfalle”, il romanzo di Rebecca Quasi di cui vi parlo oggi.

DITA COME FARFALLE
REBECCA QUASI
Data pubblicazione: 19/11/2018 Editore: Dri Editore Serie: standalone Genere: romance storico
Trama: Londra. 1818.Per Lady Caroline Webster, figlia del duca di Clarendon, è naturale sposare per convenienza James Cavendish, duca di Rothsay. E non trova nulla di anormale nemmeno nell'essere del tutto ignorata da lui dopo le nozze. Del resto, unico scopo della loro unione è il mantenimento del casato e il concepimento di un erede, obiettivo che richiede sporadica e taciturna applicazione.Il tranquillo menage precipita quando, in seguito a un aborto spontaneo, Caroline scopre che suo marito non è l'uomo freddo e posato che si è sforzato di apparire.
Pesci e biciclette, dicevamo. O farfalle, se vi sembra più congeniale.
Che siano equipaggiati con branchie o con ali, la sostanza non cambia: della bicicletta non se ne fanno nulla. La farfalla, tutt'al più, potrebbe usarla come trampolino di lancio verso un nuovo volo. E la bici, se potesse parlare, direbbe: “Che onore!”. Perché alla bellezza di una farfalla non ci si abitua mai. Ma tranquilli, da qui in avanti non passerò in rassegna tutte le ragioni che rendono la farfalla tanto bella quanto fragile. Tutt'altro.
Rebecca Quasi con questo romanzo mi ha spinta a immaginare un altro tipo di scenario. Cosa accadrebbe se la bicicletta avesse una reazione diversa? Sarò sincera, quando una farfalla si posa sul mio braccio non rimango immobile a contemplarla. Inizio ad agitarmi come in preda a degli spasmi. Le sue bellissime ali le permettono di muoversi seguendo traiettorie che non posso prevedere e tutto ciò che non riesco a controllare mi spaventa. Ecco perché proprio non me la sento di biasimare il duca di Rothsay.
Davanti a Lady Caroline e alle sue dita che – a dispetto di un volto impassibile – si muovono come farfalle, James fugge via e si nasconde. Il suo istinto e la sua condizione gli impediscono di fare altrimenti.
Aveva nascosto le mani nelle pieghe della gonna, probabilmente non riusciva a controllarle.
Ma se è capitato anche a voi di scacciare una farfalla sapete benissimo cosa accade dopo. Quella, ferita nell'orgoglio, continua a volare attorno a voi, se ne frega del poco tempo che le resta e non le importa di sprecarlo in quel modo: ci ha messo tanto a liberarsi del bozzolo e a far sì che le sue ali funzionassero. Ecco perché, malgrado il vostro rifiuto, vuole convincervi a darle un'occasione.
Queste sue numerose qualità erano abiti che aveva indossato uno sull'altro, anno dopo anno, insegnamento dopo insegnamento, tanto che ora, a ventun anni, quegli strati sovrapposti celavano alla perfezione la sua natura.
Quella scritta da Rebecca Quasi è proprio la storia di una farfalla che ottiene la sua rivincita, che davanti a un destino che le grida “sciò”, usa tutte le scorte di “polverina magica” per accendere il colore delle ali e le mille sfumature del suo carattere.
Siete una ribelle, Vostra Grazia, una ribelle e un'anarchica, se me ne fossi accorto in tempo, non vi avrei mai chiesto di sposarmi. Grazie a Dio, però, non me ne sono accorto.
È difficile allontanarsi dalle pagine di questo libro.
Il testo scorre e sa coinvolgere il lettore fino alla fine. In alcuni casi avrei optato per una punteggiatura diversa, ma è una questione di stile. Il ritmo dei periodi è buono, non rende la vita difficile al lettore. Ho riscontrato una sola pecca: l'interlinea. Ci sono troppi spazi bianchi tra un periodo e l'altro. Credo (e spero), però, che sia un problema della versione digitale del libro. Insomma, nulla di incorreggibile. O meglio… nulla che vi impedirà di amare questo romanzo. Dalla trama ai personaggi: non c'è nulla di scontato. Quindi grazie Rebecca Quasi, a nome mio e di tutte le farfalle del mondo.
 
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